Una nuova epidemia dilaga nei comuni d'Italia: l'ossessione per i panni stesi. Alla ricerca di un artificiale e presunto ordine estetico i sindaci emettono ordinanze a raffica per garantire il cosiddetto decoro delle loro città, particolarmente nei centri storici. Tra gli elementi che deturperebbero l'immagine dei borghi antichi ci sarebbero appunto i vestiti, le tovaglie e le lenzuola stese ad asciugare, da sempre presenti nel paesaggio urbano italiano.
Stendere il bucato al sole e al vento nel Mediterraneo è un'abitudine millenaria. Lo si fa lungo corde tese da finestra a finestra e, nei vicoli e nelle strade più strette, con tesate da un fronte edificato all'altro, che funzionano con sistemi di carrucole e tiranti a volte anche complessi.
I panni stesi non sono solo il segnale di una autentica vita urbana e sociale, ma sono anche sostenibili. Nelle grigie e brumose città del nord Europa le macchine asciugatrici sono d'obbligo, da noi sono ancora molto più popolari le mollette. E speriamo che lo restino a lungo.
Una osservazione tanto acuta quanto condivisa. Io tifo per le mollette, ma credo si stiano avviando alla estinzione, almeno nei centri " detentori " dei nuovi feticci della civilta'. Centri facilmente amministrati da gente che prima ancora delle mollette e senza accorgersene, ha gia' rottamato il senso e il profumo della cultura popolare,sostituendo a questi, iniziative modaiole e di facciata o normative su tutto che poi non riescono neanche a far rispettare , proprio per il loro contenuto di extraculturalita' che a riguardo caratterizza sia i destinatarii che i tutelatori del rispetto di queste stesse iniziative
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