Il sindaco di Firenze Matteo Renzi (36) non è simpatico a molti dentro il PD, e per la verità neppure fuori. I sondaggi però lo proclamano sindaco più popolare d'Italia, con il 68% di gradimento.
Decisionista, allergico ai logori riti della politica amministrativa, Renzi va diritto per la sua strada. Ospita alla stazione Leopolda l'evento Prossima Italia di Pippo Civati ma in seguito si defila, anche senza ufficializzare il distacco. Per incontrare Berlù va fino a Villa Certosa, scatenando un coro di polemiche. Appena eletto nomina una giunta di dieci assessori, quando lo statuto comunale ne prevede un massimo di sedici. Poi una va in regione, un altro a dirigere una partecipata e Matteo dice che otto assessori bastano, decidendo di non reintegrare i partenti.
L'aeroporto di Peretola vuole realizzare una seconda pista, scelta fortemente sostenuta dal sindaco di Firenze. Il PD di Prato invece partecipa ai sit-in contro il progetto e Renzi li liquida con un gelido "comincio a capire come hanno fatto a perdere quel comune dopo 63 anni".
Oggi la prova del fuoco, con la chiusura alle auto di Via Tornabuoni e Piazza Pitti. La Nazione, quotidiano tradizionalmente ostile alle amministrazioni fiorentine, apre un forum per ospitare i commenti dei lettori, dando spazio alle proteste. Però nel sondaggio del quotidiano i contrari non sono un plebiscito. Il traffico è una delle sfere più emotive del governo delle città e uno dei principali indicatori di consenso. Vedremo se anche stavolta Renzi avrà avuto ragione.
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