E così Beppe Grillo cancellerà il Fiscal Compact, eliminando l'obbligo di ridurre progressivamente il rapporto deficit/PIL fino al 60%. Lo giura in un post pubblicato ieri sul famigerato blog. Il Fiscal Compact "consegnerebbe l'Italia alla miseria con tagli neppure immaginabili alla
spesa sociale, dalla scuola alla sanità, e ucciderebbe ogni possibilità
di ripresa." scrive il comico sovrappeso.
C'è un dettaglio da non trascurare, però: l'obbligo di riduzione del rapporto deficit/PIL non è parte del cosiddetto Fiscal Compact. Lo spiega con la consueta disarmante chiarezza Ernesto Maria Ruffini in un post appena pubblicato sul suo blog de L'Espresso. Il Fiscal Compact è istituito con il Regolamento Comunitario 1177/2011 dell'8 novembre 2011. I Regolamenti UE sono approvati dal Consiglio Europeo, ovvero l'assemblea dei capi di governo dei paesi membri, e poi ratificati dal Parlamento di Strasburgo. Ai tempi la presidenza di turno dell'Unione era polacca e il Consiglio presieduto da Vincent Rostowski. Nel Consiglio Europeo del 23-26 ottobre che approvò le misure l'Italia era rappresentata dal premier Berlusconi (sotto, nell'occasione) e non da Monti, come invece scrive Grillo.
Un regolamento comunitario non può essere modificato da un singolo stato membro, ma solo su decisione dello stesso Consiglio Europeo o del Parlamento Europeo. Quindi Grillo non potrà cambiare un bel niente. L'unico modo per non rispettarlo sarebbe uscire dalla UE.
In conclusione, Grillo scrive stupidaggini prive di senso, che i grillisti ripetono a vanvera. Visto che lo scorso anno il M5S è stato votato quasi da un italiano adulto su cinque, potrebbe trovare qualche consigliere esperto in legislazione europea e politica economica. Farebbe qualche figuraccia in meno.
C'è un dettaglio da non trascurare, però: l'obbligo di riduzione del rapporto deficit/PIL non è parte del cosiddetto Fiscal Compact. Lo spiega con la consueta disarmante chiarezza Ernesto Maria Ruffini in un post appena pubblicato sul suo blog de L'Espresso. Il Fiscal Compact è istituito con il Regolamento Comunitario 1177/2011 dell'8 novembre 2011. I Regolamenti UE sono approvati dal Consiglio Europeo, ovvero l'assemblea dei capi di governo dei paesi membri, e poi ratificati dal Parlamento di Strasburgo. Ai tempi la presidenza di turno dell'Unione era polacca e il Consiglio presieduto da Vincent Rostowski. Nel Consiglio Europeo del 23-26 ottobre che approvò le misure l'Italia era rappresentata dal premier Berlusconi (sotto, nell'occasione) e non da Monti, come invece scrive Grillo.
Un regolamento comunitario non può essere modificato da un singolo stato membro, ma solo su decisione dello stesso Consiglio Europeo o del Parlamento Europeo. Quindi Grillo non potrà cambiare un bel niente. L'unico modo per non rispettarlo sarebbe uscire dalla UE.
In conclusione, Grillo scrive stupidaggini prive di senso, che i grillisti ripetono a vanvera. Visto che lo scorso anno il M5S è stato votato quasi da un italiano adulto su cinque, potrebbe trovare qualche consigliere esperto in legislazione europea e politica economica. Farebbe qualche figuraccia in meno.
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