Oggi sulle pagine romane de La Repubblica c'è l'anteprima del piano dei rifiuti della città di Roma, che l'assessore all'ambiente Pinuccia Montanari conta di approvare in Giunta entro la prossima settimana. Montanari, già assessore comunale a Reggio Emilia e Genova con giunte di centrosinistra, sembra puntare in alto con una programmazione quadriennale al 2021, ovvero fino al termine del mandato della giunta Raggi.
Salta all'occhio l'obiettivo dell'aumento della differenziata al 70 per cento, una cifra molto alta, anche se l'ex amministratore di AMA Fortini puntava a un 50 per cento entro il 2016 (i dati non sono ancora disponibili). Occorre dire che le stime di percentuale di raccolta differenziata sono spesso opinabili: secondo il rapporto ISPRA nel 2014 la differenziata a Roma era al 33.5%, l'azienda comunale dei rifiuti AMA per il 2015 dichiara un 41.2%, mentre per ISPRA nel 2015 la percentuale di differenziata è il 38.8%.
Di certo l'obiettivo del 70 per cento al 2021 appare ambizioso, considerando che proprio oggi a Strasburgo il Parlamento Europeo sta discutendo una direttiva secondo cui la raccolta differenziata in Europa dovrà raggiungere il 65-70 per cento, ma entro il 2030. Per arrivare al 70 per cento del riciclo della mondezza Montanari punta su un cosiddetto "porta a porta spinto" e sulla eliminazione dei cassonetti dalle strade. L'aumento dovrebbe passare anche attraverso l'incremento di ben sette volte della frazione umida. Ma moltiplicare per sette il riciclo dell'organico in soli quattro anni sembra complicato.
L'altro obiettivo cruciale è la riduzione del volume di rifiuti. Da almeno cinque anni Roma produce attorno a un milione e 700mila tonnellate di rifiuti l'anno. Montanari vorrebbe tagliarne duecentomila tonnellate in quattro anni, scendendo a un milione e 500mila. La riduzione della quantità di rifiuti è anche più difficile della loro selezione, specie con una tempistica così stretta.
Salta all'occhio l'obiettivo dell'aumento della differenziata al 70 per cento, una cifra molto alta, anche se l'ex amministratore di AMA Fortini puntava a un 50 per cento entro il 2016 (i dati non sono ancora disponibili). Occorre dire che le stime di percentuale di raccolta differenziata sono spesso opinabili: secondo il rapporto ISPRA nel 2014 la differenziata a Roma era al 33.5%, l'azienda comunale dei rifiuti AMA per il 2015 dichiara un 41.2%, mentre per ISPRA nel 2015 la percentuale di differenziata è il 38.8%.
Di certo l'obiettivo del 70 per cento al 2021 appare ambizioso, considerando che proprio oggi a Strasburgo il Parlamento Europeo sta discutendo una direttiva secondo cui la raccolta differenziata in Europa dovrà raggiungere il 65-70 per cento, ma entro il 2030. Per arrivare al 70 per cento del riciclo della mondezza Montanari punta su un cosiddetto "porta a porta spinto" e sulla eliminazione dei cassonetti dalle strade. L'aumento dovrebbe passare anche attraverso l'incremento di ben sette volte della frazione umida. Ma moltiplicare per sette il riciclo dell'organico in soli quattro anni sembra complicato.
L'altro obiettivo cruciale è la riduzione del volume di rifiuti. Da almeno cinque anni Roma produce attorno a un milione e 700mila tonnellate di rifiuti l'anno. Montanari vorrebbe tagliarne duecentomila tonnellate in quattro anni, scendendo a un milione e 500mila. La riduzione della quantità di rifiuti è anche più difficile della loro selezione, specie con una tempistica così stretta.
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