lunedì 2 luglio 2018

Fondi europei 2021-2027, più disponibilità per l'Italia

La programmazione europea per il periodo 2021-2027 è ormai definita. La ripartizione dei finanziamenti (tabella sopra) mostra scostamenti rilevanti rispetto al periodo 2014-2020. In valori assoluti al primo posto resta la Polonia, con oltre 64 miliardi di Euro ma una riduzione del 23 per cento rispetto al periodo 2014-2020. Al secondo posto c'è l'Italia a cui sono assegnati 38.6 miliardi, con un incremento percentuale di sei punti.
Gli scostamenti maggiori sono tutti in negativo e riguardano in primis Ungheria, Lituania, Estonia, Cekia e Malta, tutte con il 24 per cento in meno. Seguono Polonia (-23%), Slovacchia (-22%) e Germania (-21%). Tra i paesi occidentali ci sono incrementi solo in Grecia (+8%), Italia (+6%), Spagna (+5%), Finlandia (+5%) e Cipro (+2%).
La terza colonna della tabella è interessante: mostra la "intensità" degli aiuti, ovvero il finanziamento pro capite. Le politiche di convergenza continuano a privilegiare i paesi dell'est: Estonia, Slovacchia e Lettonia sono sopra i 300 € a testa, seppure con decurtazioni oltre il venti per cento per le prime due. Ogni italiano riceve da Bruxelles 91 Euro. I dati più bassi in Olanda (12 € pro capite), Danimarca (14) e Lussemburgo (16).
Scendendo a scala regionale, la classificazione NUTS2 individua le regioni ammesse ai programmi di coesione classificando i territori in tre categorie a seconda del PIL pro capite rapportato alla media europea (mappa sotto).


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