Nei paesi anglosassoni il pacchetto di misure anticrisi lo chiamano stimulus package. Gordon Brown ha confermato che annuncerà il suo agli Inglesi domani, mentre Angela Merkel ha presentato lo scorso mercoledì al parlamento tedesco un piano da 50 miliardi di Euro.
Giovedì invece la maggioranza democratica del nuovo parlamento USA ha svelato le proprie ricette in un disegno di legge che complessivamente muove 825 miliardi di dollari (622 miliardi di Euro).
Il governo italiano sta varando un decreto con misure totali per soli 5 miliardi di Euro, che passerà blindato al senato il prossimo 28 gennaio. Il decreto italiano è composto per la maggior parte da misure assistenziali, ma reintegra la detrazione del 55% (seppure diluita in cinque anni) per gli interventi che migliorano il rendimento energetico, rimediando all'autogol di qualche settimana fa, quando nella prima stesura il governo lo aveva cancellato.
54 degli 825 miliardi dello stimulus package USA sono incentivi per la produzione di energia rinnovabile e migliorare l'efficienza energetica degli edifici. Undici miliardi di dollari vanno al miglioramento della rete di distribuzione dell'energia elettrica seguendo il progetto di Al Gore che però nelle stime del premio Nobel si compierebbe con un investimento di 400 miliardi. Secondo Gore la rete elettrica USA perde 120 miliardi l'anno per le dispersioni causate dall'obsolescenza delle linee.
Nel pacchetto americano anche due miliardi per la ricerca e l'innovazione nella produzione di batterie, il grande business dei prossimi anni. Altri investimenti sono destinati a recuperare efficienza negli edifici pubblici e nelle case, a trasferimenti agli enti locali per le politiche energetiche, allo stoccaggio del CO2.
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