Rumours of my impending resignation are (for the umpteenth time) grossly premature...
— Yanis Varoufakis (@yanisvaroufakis) May 31, 2015
domenica 31 maggio 2015
Rumours
venerdì 29 maggio 2015
giovedì 28 maggio 2015
Per favore, non votate chi inquina
Sembra impossibile, ma nel 2015 c'è ancora chi in campagna elettorale usa le "vele", i manifesti affissi su obsoleti camion diesel che girano senza sosta inquinando le città con i loro motori. Una pratica arrogante e ottusa, che oltre al PM10 che rilasciano i vecchi camion complica anche la circolazione, visto che le "vele" viaggiano lentissime per farsi notare.
Qualunque sia la vostra appartenenza politica, quando andrete a votare domenica ricordatevi del camion puzzolente che vi è passato accanto e chi lo aveva pagato. E votate qualcun altro.
Qualunque sia la vostra appartenenza politica, quando andrete a votare domenica ricordatevi del camion puzzolente che vi è passato accanto e chi lo aveva pagato. E votate qualcun altro.
martedì 26 maggio 2015
Quando il 25 per cento basta e avanza
Sono tutti concordi: Ada Colau ha vinto le elezioni comunali di Barcellona conquistando 11 seggi su 41. La sua coalizione, composta da Guanyem Barcelona, Podemos, Procés Constituent e Iniciativa
per Catalunya Verds – Esquerra Unida i Alternativa, ha avuto il 25.2 per cento dei voti.
Ha votato il 60.6% degli elettori, con una astensione vicina al 40 per cento. Facendo i conti la coalizione di Ada Colau è stata votata dal 15.8 per cento dei cittadini della capitale catalana.
Ora Colau dovrà organizzare una coalizione di governo con i partiti minori (e già dice che ci sono problemi) per raggiungere la maggioranza di 21 consiglieri.
Io sono assolutamente d'accordo: Colau ha vinto le elezioni. Ricordo solo ai molti festanti, da Salvini ai sinistrissimi che sono subito scesi dal carro greco per salire su quello spagnolo, che la prossima volta che sento qualcuno parlare di leader senza legittimazione popolare o di governi che non hanno maggioranza cambio canale.
Ha votato il 60.6% degli elettori, con una astensione vicina al 40 per cento. Facendo i conti la coalizione di Ada Colau è stata votata dal 15.8 per cento dei cittadini della capitale catalana.
Ora Colau dovrà organizzare una coalizione di governo con i partiti minori (e già dice che ci sono problemi) per raggiungere la maggioranza di 21 consiglieri.
Io sono assolutamente d'accordo: Colau ha vinto le elezioni. Ricordo solo ai molti festanti, da Salvini ai sinistrissimi che sono subito scesi dal carro greco per salire su quello spagnolo, che la prossima volta che sento qualcuno parlare di leader senza legittimazione popolare o di governi che non hanno maggioranza cambio canale.
lunedì 25 maggio 2015
mercoledì 20 maggio 2015
domenica 17 maggio 2015
sabato 16 maggio 2015
Book of the Week
A me sembra che oggi sviluppare forme di cultura, di politica, di vita sociale plurietniche e pluriculturali sia una scelta difficile, per niente facile e scontata. Però credo che sia la risposta più civile, meno rassegnata e più ricca anche di prospettive positive fra le risposte che oggi possiamo cercare a questo proposito. Alexander Langer, 1990
venerdì 15 maggio 2015
Tredici figli. Tutti maschi
Jay e Kateri Schwandt, una coppia di quarantenni di Grand Rapids, Michigan, hanno deciso: il loro figlio appena nato si chiamerà Francisco Matthew. Francisco Matthew è il loro tredicesimo figlio e come i dodici precedenti è maschio. Tredici fratelli.
B.B. King, 1925 - 2015
Pochi giorni fa morì Ben E. King, quello di Stand By Me, e molta stampa fece confusione annunciando che ad andarsene era stato B.B. King, la leggenda del blues. Questa volta invece purtroppo è vero. Il suo avvocato Brent Bryson ha annunciato che B.B. King è morto giovedi notte a Las Vegas, quando in Italia erano le 6:40 di venerdì mattina.
giovedì 14 maggio 2015
Buon compleanno a Stevie Wonder (e a me)
Happy Birthday, Stevie Wonder! http://t.co/eNJz2uaM7e pic.twitter.com/GTIedmyF3c
— The White House (@WhiteHouse) 13 Maggio 2015
mercoledì 13 maggio 2015
Wayne Shorter Festival a Lincoln Center
Da domani 14 maggio a sabato 16 il Lincoln Center di Manhattan ospita il Wayne Shorter Festival. Wayne Shorter (81) è una leggenda del jazz. Ha fatto parte degli Art Blakey’s Jazz Messengers, del secondo quintetto di Miles Davis (con Herbie Hancock, Ron Carter e Tony Williams) e ha fondato i Weather Report assieme a Joe Zawinul. Domani sera Shorter sarà in concerto, assieme alla tromba di Winton Marsalis e una formazione di dodici fiati, piano, basso e batteria.
martedì 12 maggio 2015
Taggare è un po' stalkare
Il tag è uno degli utensili più controversi dei social network. Nato per condividere le foto con le persone più care, si è velocemente trasformato in uno strumento invasivo che permette ai nostri "amici" di pubblicare immagini sulle nostre pagine, semplicemente cliccando il nostro nome sulla foto. E la foto molto spesso è il cavallo di Troia per un testo, che dovrebbe essere solo una didascalia e invece diventa uno statement, una dichiarazione. A volote un comizio. Chi frequenta il mondo social della politica soffre l'invadenza di tag continui, particolarmente in tempi di campagna elettorale come in queste settimane.
Il tag è stalking, in qualche modo. Troviamo le nostre pagine (non mi piace chiamarle bacheche, termine desueto e arcaico, pessima traduzione) invase da contenuti spesso sgraditi, se non addirittura osteggiati. Il rimedio è tedioso: spuntare i tag uno ad uno, oppure mantenere il tag per pura cortesia ma ordinare di cancellare il link al post nella nostra pagina. Già invasi da telefonate e squilli di campanello sgraditi, non vorremmo vedere invaso il nostro spazio social, di cui ognuno di noi è editore e direttore responsabile. Tutto va comunque fatto con cautela, perché esistono anche persone che ti taggano senza motivo ma si offendono a morte se rimuovi il tag.
Sui social network accade di tutto, quasi sempre con esiti modestissimi in termini di comunicazione sociale. Ma se i "buongiorno mondo" o "buonanotte popolo di faccialibro" sono fastidiosi ma spariscono in fretta, il tag è permanente e pervasivo. Ad esempio da settimane le truppe social web del candidato di centrodestra alla presidenza della mia regione mi taggano di continuo nei loro post. Naturalmente non sono ricambiati, io ho una mia etica web e rispetto la netiquette. Con pazienza cancello i tag, a qualcuno mando messaggi privati chiedendo di smettere, nei casi estremi impedisco l'accesso alla mia pagina cancellando la "amicizia".
Una mia amica vera sostiene da tempo che bisognerebbe organizzare corsi di formazione per l'uso corretto dei social network. Mi convinco ogni giorno di più che ha ragione.
Il tag è stalking, in qualche modo. Troviamo le nostre pagine (non mi piace chiamarle bacheche, termine desueto e arcaico, pessima traduzione) invase da contenuti spesso sgraditi, se non addirittura osteggiati. Il rimedio è tedioso: spuntare i tag uno ad uno, oppure mantenere il tag per pura cortesia ma ordinare di cancellare il link al post nella nostra pagina. Già invasi da telefonate e squilli di campanello sgraditi, non vorremmo vedere invaso il nostro spazio social, di cui ognuno di noi è editore e direttore responsabile. Tutto va comunque fatto con cautela, perché esistono anche persone che ti taggano senza motivo ma si offendono a morte se rimuovi il tag.
Sui social network accade di tutto, quasi sempre con esiti modestissimi in termini di comunicazione sociale. Ma se i "buongiorno mondo" o "buonanotte popolo di faccialibro" sono fastidiosi ma spariscono in fretta, il tag è permanente e pervasivo. Ad esempio da settimane le truppe social web del candidato di centrodestra alla presidenza della mia regione mi taggano di continuo nei loro post. Naturalmente non sono ricambiati, io ho una mia etica web e rispetto la netiquette. Con pazienza cancello i tag, a qualcuno mando messaggi privati chiedendo di smettere, nei casi estremi impedisco l'accesso alla mia pagina cancellando la "amicizia".
Una mia amica vera sostiene da tempo che bisognerebbe organizzare corsi di formazione per l'uso corretto dei social network. Mi convinco ogni giorno di più che ha ragione.
30 anni di bandiera europea e un concorso a premi
Con una mossa di marketing abbastanza spregiudicata l'Unione Europea ha indetto un concorso pubblico a premi per scegliere il design della moneta da due Euro che verrà coniata da tutti i 19 paesi dell'Eurozona (sì, anche la Grecia) per celebrare i trenta anni della bandiera UE.
Il concorso è macchinoso. Bisogn prima votare uno dei cinque bozzetti preselezionati, poi rispondere correttamente a tre domande, infine indicare con la migliore approsimazione quanti voti riceverà la moneta vincitrice. I vincitori saranno scelti solo tra coloro che hanno votato la moneta vincente. Al primo andrà un viaggio in una destinazione europea a sua scelta fino a 2000 €, poi 5 iPad Air64 Go personalizzati, quindi 50 caricabatterie portatili. Montepremi non ricchissimo, diciamolo.
Il concorso è macchinoso. Bisogn prima votare uno dei cinque bozzetti preselezionati, poi rispondere correttamente a tre domande, infine indicare con la migliore approsimazione quanti voti riceverà la moneta vincitrice. I vincitori saranno scelti solo tra coloro che hanno votato la moneta vincente. Al primo andrà un viaggio in una destinazione europea a sua scelta fino a 2000 €, poi 5 iPad Air64 Go personalizzati, quindi 50 caricabatterie portatili. Montepremi non ricchissimo, diciamolo.
Scusi, parla italiano?
Pochi europei sono in grado di sostenere una conversazione in Italiano. La mappa elaborata da Jakub Marian lo dimostra.
lunedì 11 maggio 2015
Barbara Spinelli, che imbarazzo
[Aggiornamento del 13 maggio con il link all'intervista di Sebastiano Messina alla pasionaria Spinelli]
Aveva detto che la sua era una candidatura di servizio, salvo poi non rinunciare al seggio conquistato da capolista ne L'Altra Europa Con Tsipras e lasciare a bocca asciutta Marco Furfaro di Sel. Barbara Spinelli era una dei tre europarlamentari eletti dal listone della sinistra italiana, assieme a Eleonora Forenza e Curzio Maltese (quest'ultimo subentrato al capolista Moni Ovadia, che a differenza di Spinelli aveva mantenuto la promessa di non accettare il seggio).
Oggi Spinelli annuncia di avere deciso di "prendere le distanze" da L'Altra Europa, ma di volere mantenere la poltrona a Strasburgo. Secondo lei L'Altra Europa "non è all'altezza del progetto iniziale". Pero ha aggiunto do non volere entrare in nessuna formazione politica: “Non intendo contribuire in alcun modo a un’ennesima atomizzazione della sinistra, promuovendo o fondando un’ulteriore frazione politica”. Che imbarazzo. Poi con un cognome così.
Aveva detto che la sua era una candidatura di servizio, salvo poi non rinunciare al seggio conquistato da capolista ne L'Altra Europa Con Tsipras e lasciare a bocca asciutta Marco Furfaro di Sel. Barbara Spinelli era una dei tre europarlamentari eletti dal listone della sinistra italiana, assieme a Eleonora Forenza e Curzio Maltese (quest'ultimo subentrato al capolista Moni Ovadia, che a differenza di Spinelli aveva mantenuto la promessa di non accettare il seggio).
Oggi Spinelli annuncia di avere deciso di "prendere le distanze" da L'Altra Europa, ma di volere mantenere la poltrona a Strasburgo. Secondo lei L'Altra Europa "non è all'altezza del progetto iniziale". Pero ha aggiunto do non volere entrare in nessuna formazione politica: “Non intendo contribuire in alcun modo a un’ennesima atomizzazione della sinistra, promuovendo o fondando un’ulteriore frazione politica”. Che imbarazzo. Poi con un cognome così.
Accorpare le regioni, la Francia fa sul serio
In Francia le regioni occupano solo il 4% dei dipendenti pubblici, contro il 19% dei dipartimenti (sono 96, simili alle nostre provincie) e il 77% dei municipi. La Francia ha ben 37.000 comuni, più della somma del resto dell'Europa, e l'80% di questi ha meno di mille abitanti.
Tre fulmini, assieme
Tempesta elettrica su Chicago, con tre fulmini che scaricano assieme. La foto è di Craig Shimala.
domenica 10 maggio 2015
mercoledì 6 maggio 2015
Song of the Day
Dedicata a un amico che, come sempre, l'aveva già detto e alla fine l'ha fatto. Triste, solitario y final.
martedì 5 maggio 2015
Perché ridiamo
Sophie Scott è una scienziata neurocognitiva e in questo clip spiega perché ridiamo. Ah. tra l'altro se siamo in compagnia ridiamo 30 volte di più di quando siamo soli.
lunedì 4 maggio 2015
domenica 3 maggio 2015
Quante lingue si parlano in Europa
Non tutti gli Europei hanno la stessa dimestichezza con le lingue straniere. Ecco quante lingue parlano gli abitanti di ogni nazione. L'Italia con appena 1,8 è tra le ultime. Peggiore in assoluto l'Ungheria, seguita da Regno Unito, Portogallo e Irlanda. Al primo posto i lussemburghesi con ben 3.6 lingue. Segiuono Olanda (3.2) e Slovenia (3.0).
I corvi ringraziano e portano regali
Una bambina di otto anni di Seattle offre cibo ai corvi che frequentano il suo giardino e gli uccelli ricambiano portandole regali. Nella ciotola dove Gabi Mann mette il cibo lasciano bottoni, orecchini, pietre levigate, pezzi di metallo e altre cose.
sabato 2 maggio 2015
Ben E. King, 1938 - 2015
Ben E. King era la voce baritona dei Drifters, che nei tardi anni '50 e primi '60 cantarono classici come Here Comes My Baby e Save The Last Dance For Me. Poi scelse la carriera solista. Il suo classico resta Stand By Me, che in Italia diventò un successo nella versione confessionale di Adriano Celentano, dal titolo Pregherò.
La morte di Ben E. King ha provocato una serie di gaffes nelle redazioni di tutto il mondo, che hanno confuso la sua figura con quella del maestro del blues B.B. King. B.B. King (89) ha replicato nel suo sito ufficiale confermando che gode di ottima salute.
venerdì 1 maggio 2015
L'Expo, Bocelli e i luoghi comuni dell'Italia
La prima volta che ho incontrato Andrea Bocelli è stato nel 1992, alla presentazione alla stampa dell'album Miserere di Zucchero. Erano anni ricchi per la discografia, e la Polygram organizzò un festone in un castello sulle colline bolognesi. Atmosfera medioevale, tutti gli invitati ricevevano all'ingresso un saio marrone da indossare, stile In nome della rosa. Illuminazione con centinaia di candele, catering sontuoso con vasellame stile monastico. Altri tempi per la musica registrata, davvero. I soldi giravano.
Tra i tanti ospiti c'era anche questo ragazzo con gli occhi chiusi, che girava accompagnato. Più tardi era sul palco per lo showcase di Adelmo con i pezzi del nuovo disco. Nella registrazione di Miserere c'è la voce di Luciano Pavarotti, ma dal vivo il tenore era Andrea Bocelli. Da lì cominciò tutto. Poi la consacrazione arrivò a Sanremo 1995 con Con Te Partirò, scritta da Lucio Quarantotto e Francesco Sartori. Con Te Partirò in seguito diventò in inglese Time To Say Goodbye e in spagnolo Por Ti Volaré. Solo la versione inglese ha venduto oltre 12 milioni di copie.
Da allora Andrea Bocelli ha costruito e consolidato una carriera di grande successo, anche grazie allo scaltro Michele Torpedine, già alle spalle di Zucchero e oggi tra gli artefici del successo de Il Volo.
Per il concerto di apertura dell'Expo avrei preferito altro che Bocelli, che rientra nella classica iconografia spaghetti, pizza e mandolino. Qualcosa di meno stereotipato, di più fresco e innovativo.
Tra i tanti ospiti c'era anche questo ragazzo con gli occhi chiusi, che girava accompagnato. Più tardi era sul palco per lo showcase di Adelmo con i pezzi del nuovo disco. Nella registrazione di Miserere c'è la voce di Luciano Pavarotti, ma dal vivo il tenore era Andrea Bocelli. Da lì cominciò tutto. Poi la consacrazione arrivò a Sanremo 1995 con Con Te Partirò, scritta da Lucio Quarantotto e Francesco Sartori. Con Te Partirò in seguito diventò in inglese Time To Say Goodbye e in spagnolo Por Ti Volaré. Solo la versione inglese ha venduto oltre 12 milioni di copie.
Da allora Andrea Bocelli ha costruito e consolidato una carriera di grande successo, anche grazie allo scaltro Michele Torpedine, già alle spalle di Zucchero e oggi tra gli artefici del successo de Il Volo.
Per il concerto di apertura dell'Expo avrei preferito altro che Bocelli, che rientra nella classica iconografia spaghetti, pizza e mandolino. Qualcosa di meno stereotipato, di più fresco e innovativo.
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