Malgrado il titolone del Corriere Davide Casaleggio non parlerà alle Nazioni Unite. Non parlerà in un evento ufficiale, né in una commissione, né tantomeno all'Assemblea Generale. Sara uno dei relatori di un side event organizzato dalla rappresentanza permanente italiana al palazzo di vetro.
In occasione dell'assemblea annuale e delle altre occasioni ufficiali alle Nazioni Unite vengono organizzati decine di eventi collarerali. Si tratta di incontri ristretti, spesso a invito, che si svolgono di solito nelle salette del piano interrato sotto l'ingresso secondario, quello da dove entrano anche i turisti per le visite guidate. A volte hanno luogo anche fuori dell'ONU, nelle sedi diplomatiche degli stati membri (i tedeschi ad esempio lo fanno spesso) o negli alberghi vicini, come il Millennium Hilton One UN Plaza.
Ai side event partecipano i rappresentanti della società civile, gli stakeholders, le imprese private e qualche raro delegato ufficiale dei paesi membri, spesso solo della nazione che organizza l'evento (in questo caso l'Italia). Le presenze in genere sono limitate a qualche decina di persone e si parla solo in inglese, a meno che chi organizza non paghi di tasca proria la simultanea. Insomma, niente di che.
Eppure la non-notizia, dopo l'uscita del Corriere della Sera, è stata rilanciata con risalto da molti media italiani e c'è pure chi ha avuto la voglia di commentarla politicamente. In realtà la comparsata di Casaleggio II al palazzo delle Nazioni Unite non ha alcuna valenza e annunciarla con questa pompa è assoltamente ridicolo.
Per dire, io ho partecipato a diversi side event all'ONU, come altri migliaia di ospiti nel corso degli anni. E sono anche intervenuto varie volte a nome delle Autorità Locali alle sessioni della Commissione Sviluppo Sostenibile, questo sì un evento ufficiale, davanti ai delegati di tutti i paesi membri. Ma mai mi permetterei di dire che "ho parlato all'ONU".
In occasione dell'assemblea annuale e delle altre occasioni ufficiali alle Nazioni Unite vengono organizzati decine di eventi collarerali. Si tratta di incontri ristretti, spesso a invito, che si svolgono di solito nelle salette del piano interrato sotto l'ingresso secondario, quello da dove entrano anche i turisti per le visite guidate. A volte hanno luogo anche fuori dell'ONU, nelle sedi diplomatiche degli stati membri (i tedeschi ad esempio lo fanno spesso) o negli alberghi vicini, come il Millennium Hilton One UN Plaza.
Ai side event partecipano i rappresentanti della società civile, gli stakeholders, le imprese private e qualche raro delegato ufficiale dei paesi membri, spesso solo della nazione che organizza l'evento (in questo caso l'Italia). Le presenze in genere sono limitate a qualche decina di persone e si parla solo in inglese, a meno che chi organizza non paghi di tasca proria la simultanea. Insomma, niente di che.
Eppure la non-notizia, dopo l'uscita del Corriere della Sera, è stata rilanciata con risalto da molti media italiani e c'è pure chi ha avuto la voglia di commentarla politicamente. In realtà la comparsata di Casaleggio II al palazzo delle Nazioni Unite non ha alcuna valenza e annunciarla con questa pompa è assoltamente ridicolo.
Per dire, io ho partecipato a diversi side event all'ONU, come altri migliaia di ospiti nel corso degli anni. E sono anche intervenuto varie volte a nome delle Autorità Locali alle sessioni della Commissione Sviluppo Sostenibile, questo sì un evento ufficiale, davanti ai delegati di tutti i paesi membri. Ma mai mi permetterei di dire che "ho parlato all'ONU".
Nessun commento:
Posta un commento