sabato 30 aprile 2016
Nazioni Unite: chi sarà il nuovo Segretario?
Ban Ki-moon, il coreano attuale Segretario Generale delle Nazioni Unite, terminerà il suo secondo mandato alla fine del 2016. La corsa alla successione è iniziata da un pezzo, e la novità è che si gioca a carte scoperte: per la prima volta le candidature devono essere ufficializzate e proposte da uno stato membro dell'ONU. Inoltre, sempre per la prima volta, i candidati sono convocati per una audizione dell'assemblea generale dei 193 paesi membri, dove devono dimostrare di possedere le qualità per essere all'altezza del ruolo.
Fino ad oggi la scelta del Segretario Generale avveniva nelle segrete stanze, con mediazioni e trame di ogni tipo. Lo stesso Ban Ki-moon, entrato in carica il 1 gennaio 2007, secondo le voci più accreditate fu scelto come "punto di caduta" dopo i veti incrociati posti su candidature molto più autorevoli. Allora il posto di segretario spettava a un asiatico, seguendo una regola non scritta di alternanza tra i vari continenti.
Rispettando questo principio nel 2017 dovrebbe toccare a un rappresentante dell'Europa dell'Est, zona da cui non proviene alcuno degli otto segretari che si sono alternati al palazzo di vetro. Ma stavolta qualcosa potrebbe cambiare. In ogni caso, proprio perché molti puntano su un Segretario proveniente dal blocco ex sovietico, sette dei nove candidati (ad oggi, perché i termini sono ancora aperti) provengono da quella zona. Gli altri due sono la neozelandese Helen Clark e il portoghese Antonio Guterres.
Un altro fattore importante per la scelta sarà il genere: c'è un forte movimento trasversale che sostiene la necessità che il prossimo Segretario Generale sia, per la prima volta, una donna. Quattro dei nove candidati sono donne: la gia citata Clark, la bulgara Irina Bokova, la croata Vesna Pusić e la moldava Natalia Gherman. Gli altri candidati maschi est europei provengono da Slovenia, Serbia, Montenegro e Macedonia, ma sembrano fuori gioco. Nelle audizioni la più deludente sembra sia stata la bulgara Bokova, che pure è la candidata più titolata essendo attualmente Direttore Generale dell'UNESCO.
Malgrado le novità e la maggiore trasparenza nel processo di selezione, l'investitura finale rimane saldamente nelle mani dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza: USA, Cina, Russia, Gran Bretagna e Francia. Questi hanno diritto di veto sulla nomina, come su ogni altra risoluzione delle Nazioni Unite.
Voci di corridoio dicono che l'audizione non ha portato molti consensi ai candidati dell'Europa dell'est, rafforzando invece la posizione di Clark e Guterres. La Russia punta a un candidato dell'Europa dell'Est, ma Vitaly Churkin, ambasciatore di Mosca all'ONU, ha detto che la Russia non porrebbe il veto a un Segretario di un altro continente.
In ogni caso i giochi restano aperti, è ancora possibile proporre altri nomi. Tra quelli attesi c'è Susana Malcorra, attuale ministro degli esteri dell'Argentina che è stata capo di gabinetto nello staff di Ban Ki-moon. Dovrebbero candidarsi anche il ministro degli esteri della Colombia María Ángela Holguín Cuéllar e l'ex primo ministro australiano Kevin Rudd.
Secondo i bookmakers inglesi attualmente la favorita è la neozelandese Helen Clark, seguita da Jeremic, Bokova, Guterres and Turk. Altri danno in rapida ascesa le quotazioni della moldava Natalia Gherman, nata in Russia ma educata in occidente. Potrebbe essere il famoso "punto di caduta". Staremo a vedere.
Fino ad oggi la scelta del Segretario Generale avveniva nelle segrete stanze, con mediazioni e trame di ogni tipo. Lo stesso Ban Ki-moon, entrato in carica il 1 gennaio 2007, secondo le voci più accreditate fu scelto come "punto di caduta" dopo i veti incrociati posti su candidature molto più autorevoli. Allora il posto di segretario spettava a un asiatico, seguendo una regola non scritta di alternanza tra i vari continenti.
Rispettando questo principio nel 2017 dovrebbe toccare a un rappresentante dell'Europa dell'Est, zona da cui non proviene alcuno degli otto segretari che si sono alternati al palazzo di vetro. Ma stavolta qualcosa potrebbe cambiare. In ogni caso, proprio perché molti puntano su un Segretario proveniente dal blocco ex sovietico, sette dei nove candidati (ad oggi, perché i termini sono ancora aperti) provengono da quella zona. Gli altri due sono la neozelandese Helen Clark e il portoghese Antonio Guterres.
Un altro fattore importante per la scelta sarà il genere: c'è un forte movimento trasversale che sostiene la necessità che il prossimo Segretario Generale sia, per la prima volta, una donna. Quattro dei nove candidati sono donne: la gia citata Clark, la bulgara Irina Bokova, la croata Vesna Pusić e la moldava Natalia Gherman. Gli altri candidati maschi est europei provengono da Slovenia, Serbia, Montenegro e Macedonia, ma sembrano fuori gioco. Nelle audizioni la più deludente sembra sia stata la bulgara Bokova, che pure è la candidata più titolata essendo attualmente Direttore Generale dell'UNESCO.
Malgrado le novità e la maggiore trasparenza nel processo di selezione, l'investitura finale rimane saldamente nelle mani dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza: USA, Cina, Russia, Gran Bretagna e Francia. Questi hanno diritto di veto sulla nomina, come su ogni altra risoluzione delle Nazioni Unite.
Voci di corridoio dicono che l'audizione non ha portato molti consensi ai candidati dell'Europa dell'est, rafforzando invece la posizione di Clark e Guterres. La Russia punta a un candidato dell'Europa dell'Est, ma Vitaly Churkin, ambasciatore di Mosca all'ONU, ha detto che la Russia non porrebbe il veto a un Segretario di un altro continente.
In ogni caso i giochi restano aperti, è ancora possibile proporre altri nomi. Tra quelli attesi c'è Susana Malcorra, attuale ministro degli esteri dell'Argentina che è stata capo di gabinetto nello staff di Ban Ki-moon. Dovrebbero candidarsi anche il ministro degli esteri della Colombia María Ángela Holguín Cuéllar e l'ex primo ministro australiano Kevin Rudd.
Secondo i bookmakers inglesi attualmente la favorita è la neozelandese Helen Clark, seguita da Jeremic, Bokova, Guterres and Turk. Altri danno in rapida ascesa le quotazioni della moldava Natalia Gherman, nata in Russia ma educata in occidente. Potrebbe essere il famoso "punto di caduta". Staremo a vedere.
venerdì 29 aprile 2016
Book of the Week
Il libro della settimana in realtà è una rivista: il trimestrale francese Good Life, da poco uscito anche in Italia ma con cadenza bimestrale. La copertina dell'ultimo numero è strepitosa.
giovedì 28 aprile 2016
Mai Più Senza
Tunica a ombrello rovesciato. Utilissima quando ci si taglia i capelli, ma anche come busta della spesa a 360 gradi. Solo 11.99 dollari su Amazon.
Je suis Bertolaso. Siamo tutti Bertolaso
Dedico questa photogallery alla improvvisa, tragica scomparsa della candidatura di Guido Bertolaso a sindaco di Roma. Tutte le immagini provengono dalla pagina facebook di Guido Bertolaso.
[Cit.]
"Don't judge me by my past. I don't live there anymore." #quote— Petteri Tarkkonen (@ptarkkonen) April 11, 2014
mercoledì 27 aprile 2016
Migliori chef, abbiamo un problema di genere
Dominique Crenn, chef di Ateliel Crenn e Petit Crenn a San Francisco, già accreditata di due stelle Michelin, è stata nominata migliore donna chef dell'anno e sarà premiata in una cerimonia che si svolge stasera a New York all'Evening Bar dello Smyth Hotel. Nel 2013 il riconoscimento era stato assegnato a Nadia Santini di Dal Pescatore.
Molti però si chiedono che senso abbia dare un premio speciale a uno chef donna. Già nel 2013 Anthony Bourdain aveva twittato "Perché - a questo punto della storia - abbiamo bisogno di designare "il migliore chef donna dell'anno? Come se fosse una curiosità?"
Molti però si chiedono che senso abbia dare un premio speciale a uno chef donna. Già nel 2013 Anthony Bourdain aveva twittato "Perché - a questo punto della storia - abbiamo bisogno di designare "il migliore chef donna dell'anno? Come se fosse una curiosità?"
Have you heard the big news? @DominiqueCrenn is The World's Best Female Chef! #Worlds50Best #2016 https://t.co/T1UjXhRhiy— The World's 50 Best (@TheWorlds50Best) April 27, 2016
35 anni di economia globale in 20 secondi
Questa clip di venti secondi, realizzata da Howmuchnet sulla base dei dati del Fondo Monetario Internazionale, mostra con quello che tecnicamente si definisce un Diagramma di Voronoi le variazioni nel PIL dei principali paesi tra il 1980 e il 2015. Notare come si allarga la Cina e come si restringe l'Italia.
Song of the Day
Chris Stapleton è il nuovo astro del country, vincitore il 6 aprile scorso a Las Vegas di cinque Country Music Awards tra i quali miglior cantante, miglior album per il suo disco di esordio Traveller e miglior canzone per Nobody To Blame.
Sabato scorso Chris Stapleton era in concerto al leggendario Greek Theatre di Berkeley, arena all'aperto della città universitaria della Bay Area. Inaspettatamente ha proposto una cover di Nothing Compares To U introducendo il brano con: "Vorrei provare con questa. La suoniamo in onore di un grande musicista che abbiamo appena perso". Naturalmente con il palco illuminato di viola.
L'America Latina è sempre più urbanizzata
Storicamente il continente più urbanizzato del mondo è sempre stata l'Europa, ma dal 2012 è stata superata dall'America centrale e meridionale. Nel 1950 solo il 40 per cento della popolazione dell'America Latina viveva nelle città, mentre oggi il valore è raddoppiatro, con l'80 per cento di urbanizzati destinato a raggiungere il 90 entro il 2050. L'Europa oggi è al 74 per cento. In America Latina ci sono 198 città sopra i 200mila abitanti, dove vivono oltre 260 milioni di persone. 81 di queste sono solo in Brasile e Messico. Queste città producono il 60 per cento del PIL della regione, un contributo che è una volta e mezzo quello delle grandi città europee. La nazione con maggiore concentrazione urbana è l'Argentinas, con circa il 93 per cento della popolazione insediata nelle città.
(nella foto sopra una vista di Quito, Ecuador)
(nella foto sopra una vista di Quito, Ecuador)
#Didyouknow: Latin America is the world's most urbanized region— UN-Habitat (@UNHABITAT) April 25, 2016
People living in cities:1950-40%;1990-70%;Today-80% pic.twitter.com/WStW2Z9pUn
martedì 26 aprile 2016
Papa Wemba, 1949 - 2016
Papa Wemba è caduto a terra durante un concerto ad Abidjan, in Costa d'Avorio. Non si è più rialzato, morto di attacco cardiaco. Il suo vero nome era Jules Shungu Wembadio Pene Kikumba, nato quando il suo paese era il Congo Belga, poi diventato Zaire e oggi Repubblica Democratica del Congo.
Papa Wemba era una delle star più amate della scena musicale del Congo e di tutta l'Africa. La rumba congolese, chiamata negli ultimi anni soukos, è dagli anni '60 uno degli stili musicali dominanti nel continente, con dei loop di chitarra su una base ritmica costante. La voce da tenore di Papa Wemba svettava già dal suo primo gruppo, Zaiko Langa Langa, fino ad arrivare ad oggi, con le inevitabili contaminazioni con elettronica e hip hop. Negli anni '80 Papa Wemba si era trasferito a Parigi, contribuendo alla diffusione in occidente della musica africana con la sua nuova band Viva La Musica. Negli anni '90 incise tre album per l'etichetta Real World di Peter Gabriel.
Lo piangono tutti, da Youssou N'Dour a Angelique Kidjo, fino ai rapper della Kinshasa di oggi. Il sito musicale francese Les Inrockutibles gli dedica un coccodrillo molto dettagliato, in cui lo definisce "il Johnny Rotten congolese".
Papa Wemba era una delle star più amate della scena musicale del Congo e di tutta l'Africa. La rumba congolese, chiamata negli ultimi anni soukos, è dagli anni '60 uno degli stili musicali dominanti nel continente, con dei loop di chitarra su una base ritmica costante. La voce da tenore di Papa Wemba svettava già dal suo primo gruppo, Zaiko Langa Langa, fino ad arrivare ad oggi, con le inevitabili contaminazioni con elettronica e hip hop. Negli anni '80 Papa Wemba si era trasferito a Parigi, contribuendo alla diffusione in occidente della musica africana con la sua nuova band Viva La Musica. Negli anni '90 incise tre album per l'etichetta Real World di Peter Gabriel.
Lo piangono tutti, da Youssou N'Dour a Angelique Kidjo, fino ai rapper della Kinshasa di oggi. Il sito musicale francese Les Inrockutibles gli dedica un coccodrillo molto dettagliato, in cui lo definisce "il Johnny Rotten congolese".
Le coeur lourd, lourd, mais vraiment lourd. Repose en paix l'artiste https://t.co/lchgTOc2ZQ #RIPPapaWemba— Youssou Ndour (@YoussouNdourSN) April 24, 2016
It happens in Finland, succede in Finlandia
The epic disappointment you feel when spring lets you down AGAIN. pic.twitter.com/qq0MTdJnue— VeryFinnishProblems (@SoVeryFinnish) April 26, 2016
In che mani finirà l'eredità di Prince?
Non è ancora chiaro se Prince avesse fatto testamento, ma parrebbe di no. Se le cose stanno così il suo patrimonio sarà ereditato da sua sorella Tyka, questa signora che esce dal suo funerale con le patatine in mano. Non si parla solo di un ingente patrimonio economico (attorno ai 250 milioni di Euro), ma di tutto il materiale musicale inedito, secondo fonti autorevoli sono migliaia di canzoni.
Non sono per niente tranquillo.
Non sono per niente tranquillo.
I 60 anni di Andrea Pazienza
Il prossimo 23 maggio Andrea Pazienza avrebbe compiuto 60 anni. Purtroppo invece è morto il 16 giugno del 1988. Dal 22 aprile è stato creato un sito ufficiale che raccoglie foto, disegni e memorabilia di Paz, realizzato dalla Cooperativa Cluster e da Marina Comandini.
La Biennale del Disegno di Rimini ha anche allestito una mostra su Pazienza, inaugurata sabato scorso 23 aprile e aperta al Teatro Galli, nella centrale Piazza Cavour, fino al 10 luglio 2016.
La Biennale del Disegno di Rimini ha anche allestito una mostra su Pazienza, inaugurata sabato scorso 23 aprile e aperta al Teatro Galli, nella centrale Piazza Cavour, fino al 10 luglio 2016.
Song of the Day
Tanita Tikaram oggi ha 46 anni. Nel 1988, ai tempi di Ancient Heart, l'album di Cathedral, Good Tradition e Twist In My Sobriety, ne aveva diciannove. Il suo nuovo lavoro Closer To The People è uscito un mese fa. Il video di The Way You Move è girato a Londra e diretto da Natacha Horn.
Italia ultima in Europa nei dati sull'occupazione
Eurostat ha pubblicato oggi un rapporto sull'occupazione nei 28 paesi dell'Unione Europea. I dati che riguardano l'Italia sono scoraggianti. Nel gap di genere (grafico sopra) siamo in fondo alla classifica con un differenziale del venti per cento, peggio di noi solo Malta.
Anche nel dato assoluto degli occupati (grafico sotto) siamo penultimi alla pari con la Croazia con il 60.5 per cento (era il 59.9 nel 2014). Scomposto per generi 70.6 è il dato italiano degli uomini e 50.6 quello femminile. Peggio di noi solo la Grecia. La media europea è 70.1 per cento, composta da 75.9 per gli uomini e 64.3 per le donne.
Anche nel dato assoluto degli occupati (grafico sotto) siamo penultimi alla pari con la Croazia con il 60.5 per cento (era il 59.9 nel 2014). Scomposto per generi 70.6 è il dato italiano degli uomini e 50.6 quello femminile. Peggio di noi solo la Grecia. La media europea è 70.1 per cento, composta da 75.9 per gli uomini e 64.3 per le donne.
lunedì 25 aprile 2016
Per fortuna c'è Dario
Combo micidiale:— Virginya Rays (@DarioBallini) April 25, 2016
Clickbaiting sul caro estinto+commento negazionista sul #25aprile
WPeppe!11!1!! pic.twitter.com/fGoMWI9TK6
Billy Paul, 1934 - 2016
Billy Paul è morto ieri nella sua casa di Blackwood, New Jersey. Lo ha comunicato il suo sito ufficiale. Qualche tempo fa gli era stato diagnosticato un tumore al pancreas. Il suo vero nome era Paul Williams e il suo hit principale è stato Me And Mrs. Jones, ballata che celebrava il tradimento, tema ancora quasi tabù nella puritana America dei primi anni '70. Altri suoi successi sono stati Let Them In, cover di una canzone di Paul Mc Cartney, e Only The Strong Survive.
Me and Mrs. Jones arrivò al numero uno nel dicembre 1972, vendette oltre due milioni di copie e fece vincere a Billy un Grammy l'anno successivo come migliore R&B Performance. Me And Mrs Jones era scritta e prodotta da Kenneth Gamble e Leon Huff, gli artefici del Philly Sound e proprietari della Philadelphia International Records, che aveva sotto contratto anche artisti come O’Jays, Harold Melvin & the Blue Notes e Lou Rawls. Nel 2003 Billy Paul fece causa alla casa discografica per mancato pagamento di diritti d'autore, e la sentenza gli accordò 500.000 dollari di risarcimento. Il suo ultimo album in studio resta Wide Open del 1988.
Me and Mrs. Jones arrivò al numero uno nel dicembre 1972, vendette oltre due milioni di copie e fece vincere a Billy un Grammy l'anno successivo come migliore R&B Performance. Me And Mrs Jones era scritta e prodotta da Kenneth Gamble e Leon Huff, gli artefici del Philly Sound e proprietari della Philadelphia International Records, che aveva sotto contratto anche artisti come O’Jays, Harold Melvin & the Blue Notes e Lou Rawls. Nel 2003 Billy Paul fece causa alla casa discografica per mancato pagamento di diritti d'autore, e la sentenza gli accordò 500.000 dollari di risarcimento. Il suo ultimo album in studio resta Wide Open del 1988.
domenica 24 aprile 2016
Il Minnesota forse diventerà viola, per Prince
Karin Housley (52, repubblicana) fa parte del Senato dello stato del Minnesota e ha depositato una proposta di legge perché il viola sia dichiarato il colore ufficiale dello stato, in memoria di Prince. In America 23 stati hanno adottato un colore ufficiale, ma nessuno finora ha scelto il viola.
Secondo Housley il governatore del Minnesota Mark Dayton le avrebbe mandato un sms in cui dice che sosterrà la proposta. Il governatore aveva già deciso di illuminare di viola per tutto il fine settimana il ponte della interstate I-35 che attraversa Minneapolis.
Secondo Housley il governatore del Minnesota Mark Dayton le avrebbe mandato un sms in cui dice che sosterrà la proposta. Il governatore aveva già deciso di illuminare di viola per tutto il fine settimana il ponte della interstate I-35 che attraversa Minneapolis.
sabato 23 aprile 2016
Prince, l'ultimo regalo dalla Yamaha
BOOM (FROM LOTUSFLOWER) ON THIS NEWLY ARRIVED PURPLE PRESENT FROM YAMAHA.... "RESOUNDING!" pic.twitter.com/cXwRPi1wzG— Prince (@prince) April 12, 2016
venerdì 22 aprile 2016
Prince Roger Nelson, 1958 - 2016
Prince era un genio assoluto. Secondo Miles Davis riassumeva le doti di James Brown, Jimi Hendrix e Charlie Chaplin. Una combinazione meno bizzarra di quanto possa sembrare. Nato e cresciuto a Minneapolis, capitale del Minnesota, città gelida d'inverno e rovente d'estate, Prince era figlio di un sassofonista jazz che lo aveva iniziato alla musica fin da piccolo, regalandogli un pianoforte a sette anni. Piccolo in realtà rimase per sempre: ufficialmente era alto un metro e cinquantotto, ma forse persino meno. Di certo non se ne era fatto un complesso. La sua presenza scenica era memorabile, come le belle donne che ha sempre avuto al suo fianco.
Prince era l'incubo dei collezionisti di dischi, uno degli artisti più prolifici di sempre. Ha pubblicato 49 album ufficiali, quattro solo nell'ultimo anno e mezzo. Gli archivi di Paisley Park, il suo quartier generale di Minneapolis, sono pieni di materiale inedito. Memorabile la battaglia legale con la Warner Bros, che lo spinse persino a cancellare il proprio nome per sostituirlo con un simbolo e con l'acronimo TAFKAP (The Artist Formerly Known As Prince).
Le sue incredibili capacità di compositore, arrangiatore, cantante e polistrumentista hanno forse offuscato il suo talento alla chitarra. Credo sia stato il più grande chitarrista di sempre e non sono il solo, lo ha detto anche Eddie Vedder di Pearl Jam ieri sera. Elton John lo ha definito "il più grande performer di tutti i tempi". Madonna ha scritto su Instagram "Ha cambiato il mondo. Un vero visionario".
Ricordo due suoi memorabili concerti a Milano. Il primo nel 1987 per il tour di Sign of the Times, il secondo l'anno successivo per il tour di Lovesexy. Grandissima musica, energia infinita, oltre tre ore di show. Il suo eclettismo lo portava a sperimentare qualunque cosa, come il tour di piano solo e voce che stava portando in giro per il mondo in questi mesi, suonando un piano a mezza coda ovviamente di colore viola. Gli ultimi concerti sono stati giovedì 14 ad Atlanta, una settimana prima di morire. Il più grande chitarrista del mondo che fa concerti di piano solo. Nessuno avrebbe potuto tanto, tranne Prince.
Per capire cosa riuscisse a fare Prince dal vivo basta guardare gli otto minuti di show nell'intervallo del Superbowl 2007 (qui il link, l'embed è disattivato). A Miami quella sera pioveva a dirotto, ma lui impassibile si esibisce in un medley formidabile, compreso l'accenno a una versione stile ballata di All Along The Watchtower di Hendrix. Questa sotto invece è la sua ultima apparizione TV, quaranta minuti nello show di Arsenio Hall con la sua ultima band tutta al femminile 3RDEYEGIRL. Era il 16 settembre 2014.
Prince era l'incubo dei collezionisti di dischi, uno degli artisti più prolifici di sempre. Ha pubblicato 49 album ufficiali, quattro solo nell'ultimo anno e mezzo. Gli archivi di Paisley Park, il suo quartier generale di Minneapolis, sono pieni di materiale inedito. Memorabile la battaglia legale con la Warner Bros, che lo spinse persino a cancellare il proprio nome per sostituirlo con un simbolo e con l'acronimo TAFKAP (The Artist Formerly Known As Prince).
Le sue incredibili capacità di compositore, arrangiatore, cantante e polistrumentista hanno forse offuscato il suo talento alla chitarra. Credo sia stato il più grande chitarrista di sempre e non sono il solo, lo ha detto anche Eddie Vedder di Pearl Jam ieri sera. Elton John lo ha definito "il più grande performer di tutti i tempi". Madonna ha scritto su Instagram "Ha cambiato il mondo. Un vero visionario".
Ricordo due suoi memorabili concerti a Milano. Il primo nel 1987 per il tour di Sign of the Times, il secondo l'anno successivo per il tour di Lovesexy. Grandissima musica, energia infinita, oltre tre ore di show. Il suo eclettismo lo portava a sperimentare qualunque cosa, come il tour di piano solo e voce che stava portando in giro per il mondo in questi mesi, suonando un piano a mezza coda ovviamente di colore viola. Gli ultimi concerti sono stati giovedì 14 ad Atlanta, una settimana prima di morire. Il più grande chitarrista del mondo che fa concerti di piano solo. Nessuno avrebbe potuto tanto, tranne Prince.
Per capire cosa riuscisse a fare Prince dal vivo basta guardare gli otto minuti di show nell'intervallo del Superbowl 2007 (qui il link, l'embed è disattivato). A Miami quella sera pioveva a dirotto, ma lui impassibile si esibisce in un medley formidabile, compreso l'accenno a una versione stile ballata di All Along The Watchtower di Hendrix. Questa sotto invece è la sua ultima apparizione TV, quaranta minuti nello show di Arsenio Hall con la sua ultima band tutta al femminile 3RDEYEGIRL. Era il 16 settembre 2014.
Anche la NASA ricorda Prince
A purple nebula, in honor of Prince, who passed away today. https://t.co/7buFWWExMw pic.twitter.com/ONQDwSQwVa— NASA (@NASA) April 21, 2016
Oggi a New York il mondo firma per il clima
La cerimonia di sottoscrizione dell'accordo globale sul clima di Parigi è iniziata da poco, la diretta streaming è qui sotto.
In memoria di Prince, anche in Kurdistan
Purple Rain in Erbil, Commemorating Prince in #Kurdistan pic.twitter.com/EHbax8pM5T— kurdish blogger (@kurdishblogger) April 22, 2016
giovedì 21 aprile 2016
Nessuno pensava che la terra si scaldasse così in fretta
Ieri avevo riportato come marzo 2016 sia stato il mese più caldo di sempre. Ora anche l'Organizzazione Metereologica Mondiale lo dice allarmata: persino gli scienziati più esperti sono attoniti. Il pianeta si sta modificando sotto i nostri occhi.
Even veteran climate scientists are shocked. The planet is changing before our eyes: WMO SG Taalas #ParisAgreement pic.twitter.com/YGqxTBgzGf— WMO | OMM (@WMOnews) April 21, 2016
L'Unione Europea vuole eliminare il visto per gli Ucraini
Commissioner @JHahnEU visits #Ukraine. Info on agenda➜https://t.co/VnS7qcSBXG More on 🇪🇺&🇺🇦➜https://t.co/vcCxTHKCPc pic.twitter.com/0qx6GxZiVF— EU NEAR (@eu_near) April 20, 2016
mercoledì 20 aprile 2016
Il Belgio non molla le vecchie centrali nucleari
La Germania ci ha provato, ma il Belgio non ne vuole sapere. Stamattina il ministro tedesco dell'ambiente Barbara Hendricks ha chiesto al Belgio di chiudere le centrali nucleari di Tihange 2 (foto sopra) e Doel 3 "fino a quando non saranno risolte le questioni di sicurezza". I due impianti risalgono al 1974-75 e secondo quanto previsto dal governo belga sarebbero dovuti essere dismessi nel 2015. Le centrali si trovano a ridosso del confine tra i due stati. Tihange è a soli 60 Km dalla Germania e Doel, che è localizzata vicino ad Anversa, a 130. La Germania ha avviato un piano di dismissione delle proprie centrali nucleari che si concluderà nel 2022.
A poche ore di distanza dalla richiesta tedesca è arrivata la risposta dell'Agenzia Nucleare del Belgio (AFCN): "Gli impianti rispettano i più severi livelli di sicurezza possibili". Da tempo sono attivi dei comitati che sollecitano la chiusura delle due centrali.
A poche ore di distanza dalla richiesta tedesca è arrivata la risposta dell'Agenzia Nucleare del Belgio (AFCN): "Gli impianti rispettano i più severi livelli di sicurezza possibili". Da tempo sono attivi dei comitati che sollecitano la chiusura delle due centrali.
Divieto di velo alle donne in Lettonia (lo portano in tre)
Il ministro della giustizia lettone
Mondezza olimpica
Domani nella antica Olimpia si svolgerà la tradizionale cerimonia di accensione della fiaccola olimpica che poi dovrà viaggiare fino a Rio de Janeiro. Le amministrazioni di Olimpia e dei comuni limitrofi hanno lavorato duro, togliendo 450 tonnellate di rifiuti dalle strade che saranno percorse dai tedofori. Secondo Ekathimerini però la pulizia non è conclusa e si sta ancora rimuovendo spazzatura.
Il Presidente del Comitato Olimpico greco Spyros Capralos e quello del CIO Thomas Bach hanno annunciato che il primo tedoforo sarà un rifugiato siriano che ha chiesto asilo in Grecia.
Il Presidente del Comitato Olimpico greco Spyros Capralos e quello del CIO Thomas Bach hanno annunciato che il primo tedoforo sarà un rifugiato siriano che ha chiesto asilo in Grecia.
Reminds me of the 2004 Olympics when they were planting trees at stadium even as first teams were landing in Athens https://t.co/lNNBPSut4k— Daphne Papadopoulou (@daphnenews) April 20, 2016
Anche marzo 2016 è stato il più caldo di sempre
Il mese di febbraio 2016 era stato il più caldo di sempre, ma marzo ha frantumato ogni record. Secondo i dati della NASA e dell'Agenzia Meteorologica del Giappone a marzo 2016 la temperatura media della terra è stata di 0.85°C superiore alla media 1981-2010. Se si considera la temperatura media del XX secolo il mese di marzo 2016 è stato più caldo di 1.07°C per il giapponesi mentre la NASA ha registrato un incremento di ben 1.28°C rispetto alla media 1951-1980.
martedì 19 aprile 2016
Breaking News: Pablo Iglesias si è sciolto il codino
Otro tipo de entrevista...Cine, literatura, erotismo...Y @bonetjoana consiguió desmelenarme 😎https://t.co/FjOmNzqVCL pic.twitter.com/AvKcs6aslW— Pablo Iglesias (@Pablo_Iglesias_) April 17, 2016
Un attico di Park Avenue firmato Gaetano Pesce
Ruth Lande Shuman, fondatrice di Publicolor, ha conosciuto Gaetano Pesce negli anni '80. A quei tempi il soggiorno della sua penthouse su Park Avenue a Manhattan era una tavolozza di bianchi e beige, con un pianoforte color avorio al centro. La frequentazione di Pesce ha progressivamente cambiato l'immagine dell'appartamento, che oggi è così.
Qual è la notizia di oggi?
La notizia di oggi, 19 aprile 2016, è che Corradino Mineo, navigato giornalista, scrive "qual'è" con l'apostrofo.
L'Europa e la minaccia ibrida del terrorismo
Ieri a Lussemburgo si è aperto il Consiglio Europeo per gli Affari Esteri, che si conclude oggi. Sono presenti i ministri degli esteri di tutti i 28 paesi dell'Unione, eccetto Malta. Federica Mogherini ha aperto i lavori ricordando che esattamente un anno fa 800 migranti morivano annegati al largo di Lampedusa. Ieri si è parlato di come fronteggiare la pressione dell'immigrazione, alla presenza anche dell'Alto Commissario ONU per i Rifugiati Filippo Grandi.
Oggi i ministri si occupano di difesa comune europea, in particolare di come affrontare le "minacce ibride" che gravano sull'Europa. Federica Mogherini, Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e la Sicurezza, aveva presentato lo scorso 6 aprile una comunicazione sul tema al Parlamento di Strasburgo e al Consiglio Europeo.
lunedì 18 aprile 2016
Iscriviti a:
Post (Atom)