venerdì 29 febbraio 2008
Se lo dice lui
Silvio Berlusconi oggi, alla presentazione del programma elettorale del Pdl.
Le bizzarre primarie della destra
Il testo è stato redatto da un gruppo guidato dal capoclasse Tremonti e composto da Roberto Maroni e Maurizio Gasparri, con la recente aggiunta di Giovanni Pistorio (Mpa). Naturalmente Berlusconi alla fine ha corretto il testo di suo pugno, prima dell'imprimatur.
Domani e domenica il programma sarà oggetto di "primarie" nelle piazze italiane. Va bene che il termine primarie va di moda e la destra non può lasciarlo diventare un marchio di Veltrone, ma non si capisce come si possano fare le primarie su un programma già presentato, stampato e sottoscritto con atto notarile. Sul sito di Forza Italia (che è molto più attrezzato e aggiornato di quello del PdL), c'è già un modulo per votare. Peccato che la preferenza si possa dare solo su quindici punti di cui ben otto riguardano le tasse, cinque la criminalità e l'immigrazione, uno la scuola privata e uno le grandi opere. A ognuno va dato un voto da 1 a 5.
Un programma mirato alla pancia e non alla testa della gente. Un programma di destra populista e conservatrice: meno immigrati, meno tasse, più poliziotti, più carceri.
Adesso aspettiamo di sapere quanti milioni andranno in piazza a scrivere se preferiscono non pagare l'ICI o avere la tredicesima detassata. I quesiti sono così avvincenti che sarà impossibile resistere.
giovedì 28 febbraio 2008
Postatomico
Il nucleare seduce Tremonti, Brunetta e la destra in genere. Il capoclasse ripete spesso, con la consueta simpatia, la sua assoluta contrarietà ai "mulini a vento", ovvero all'energia eolica. Incomprensibile come la destra ignori gli impegni europei che ci impongono di triplicare entro il 2020 l'energia da fonti rinnovabili.
Stupisce la leggerezza con cui oggi in Italia si parla di energia nucleare, anche nel PD. Si insiste sul basso costo della produzione industriale di energia da fonte nucleare, ma si tralascia il fatto che costruire una centrale nucleare costa oggi non meno di 1,5 miliardi di Euro, più probabilmente due miliardi. Molte volte più delle centrali a gas e almeno il doppio di quelle a carbone. Inoltre il problema dello smaltimento delle scorie non è ancora risolto. Gli Stati Uniti hanno impiegato 20 anni e 10 miliardi di Euro per costruire un impianto di stoccaggio in Arizona che si è rivelato alla fine insicuro.
L'uranio poi non si trova scavando una buca. Attualmente le centrali nucleari del mondo producono 370 GW e consumano 67.000 tonnellate di uranio l'anno. Secondo l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (IAEA) le riserve conosciute garantiscono scorte solo fino al 2026 (i giacimenti più consistenti sono in Australia e Kazakhstan). Se ne potranno scoprire altri, ma incrementare il consumo di una materia prima che scarseggia non sembra un investimento per il futuro. Inoltre le centrali nucleari rappresentano ovviamente obiettivi sensibili per attacchi terroristici, ipotesi affatto remota di questi tempi.
Il capoclasse Tremonti può segnarmi sulla lavagna nella lista dei cattivi. Io continuo a preferire i mulini a vento.
mercoledì 27 febbraio 2008
Reuccio
L'ultimo confronto
Scommetto che il 5 marzo la Clinton annuncerà il suo ritiro.
Su RealClearPolitics si può leggere la trascrizione completa del confronto. Molto bravi i moderatori Tim Russert e Brian Williams. Per noi, costretti a subire l'ingombro di Vespe e Santori, ancora una bruciante sensazione di invidia.
martedì 26 febbraio 2008
Sorpasso e titoli di coda
Per Billary stavolta è davvero la fine.
lunedì 25 febbraio 2008
Politici da riporto
Oggi il campione indiscusso della raffinata arte del riporto è Raffaele Lombardo, seguito a debita distanza da Savino Pezzotta.
domenica 24 febbraio 2008
Effetto W
Nel PD marchigiano stanotte qualcuno faticherà ad addormentarsi.
Il timore degli insonni è che W annunci qualche candidatura imprevista che merita un lancio di agenzia e un servizio nei TG, come è accaduto spesso nelle precedenti tappe del suo bus tour: un operaio, un imprenditore, la figlia di qualcuno, un'altra sorpresa mediatica.
La situazione delle candidature nelle Marche è "complessa e articolata", per dirla in politichese. Tutti gli uscenti sono certi di meritare la riconferma, altri rampanti scalpitano per farli fuori. Il regolamento elettorale del PD dovrebbe garantire le tre parlamentari in carica, ma forse non tutti i maschietti. Un'altra donna sgomita, accampando accordi massimi. E resta l'incognita dell'effetto W, del nome a sorpresa che fa notizia. Complica le cose l'incerta previsione dei seggi disponibili, particolarmente al senato dove il premio di maggioranza è difficile.
Ne riparliamo tra 24 ore.
sabato 23 febbraio 2008
Obama ha gia vinto?
Le motivazioni di Kamen partono dalla ripartizione dei delegati, che si effettua su base proporzionale. Visto l'attuale vantaggio di Obama di 150 delegati, per ribaltare la situazione Billary dovrebbe avere almeno il 58% dei voti nelle primarie ancora da disputare. Ma se si tiene conto degli stati in cui Obama è dato per favorito, come Vermont, Mississippi, Oregon e North Carolina, Hillary Clinton dovrebbe conseguire un impossibile 65% negli stati chiave (Ohio, Texas, Pennsylvania).
Il turno del 4 marzo in Ohio e Texas potrebbe essere la fine della corsa di Billary. Secondo i sondaggi pubblicati da RealClearPolitics Obama sta rimontando rapidamente il distacco che aveva. In Texas ormai è dietro di soli due punti, e mancano ancora dieci giorni al voto.
Alla ricerca della data perfetta
venerdì 22 febbraio 2008
giovedì 21 febbraio 2008
Indipendenza e religione
Tra le dichiarazioni spunta anche quella del Vaticano che chiede "a tutte le parti in causa di agire con prudenza e moderazione, e cercare soluzioni che favoriscano il mutuo rispetto e la riconciliazione''.
A suo tempo il Vaticano accettò per primo l'indipendenza della Croazia, causando un'accelerazione che contribuì in modo decisivo alle guerre etniche nella ex-Yugoslavia. Ma la Croazia era cattolica, mentre il Kosovo è a maggioranza musulmana.
Numeri
Per fortuna le leggi sono dodici e non dieci...
Invidia
Lo strumento migliore per essere costantemente informati sulle primarie USA è il sito RealClearPolitics, un database micidiale di numeri, parole e immagini della campagna 2008. Fondato nel 2000 a Chicago da John McIntyre e Tom Bevan, RCP è considerato il più autorevole sito politico indipendente d'America. La quantità di informazioni che offre è impressionante: tutti i risultati elettorali compreso il conto aggiornato dei delegati, tutti i sondaggi, una ricchissima rassegna stampa aggiornata in tempo reale, i testi e i filmati dei discorsi dei candidati e un blog molto animato.
Uno strumento utilissimo e invidiabile, davvero indipendente e bipartisan. Una di quelle cose che in Italia non avremo mai.
mercoledì 20 febbraio 2008
Misteri di genere
Le donne, si sa, invecchiano meglio.
martedì 19 febbraio 2008
Addio agli scampi?
La ZERP, approvata dal parlamento nel dicembre 2006, è entrata formalmente in vigore lo scorso 1 gennaio. Le proteste italiane sono state raccolte e rilanciate dalla Slovenia, presidente di turno della UE e anch'essa vittima della decisione croata. Dimitrij Rupel, ministro degli esteri della Slovenia, ha dichiarato che "la questione è vitale per l'ingresso della Croazia nell'Unione."
I Croati sostengono che il provvedimento vuole evitare che l'Adriatico diventi terreno di pesca per i Giapponesi o altri armatori e che saranno stipulati accordi con l'Italia e la Slovenia. Ma il paese è diviso, visto che lo stesso presidente Stjepan Mesic, in aperta polemica con il premier Ivo Sanader, ha dichiarato "possiamo decidere di attuare la zona di protezione e rinunciare all'ingresso in Europa, ma qualcuno deve dirlo apertamente".
lunedì 18 febbraio 2008
A posto
Piero Sansonetti, direttore di Liberazione, quotidiano di Rifondazione Comunista
Non ci sono parole
Nel suo blog Dot Earth sul New York Times Andrew Revkin racconta come alcuni scienziati stiano cercando di sostituire il termine riscaldamento terrestre (global warming), ritenuto troppo soft, con qualcosa che renda più l’idea della gravità del problema. Qualcuno indica termini orrifici come cancro dell'atmosfera. Un professore di Harvard ha proposto instabilità climatica terrestre (global climate instability), che è un po’ involuto ma certamente più allarmante di riscaldamento, termine che evoca una situazione più confortevole che pericolosa.
A complicare le cose anche
Altri suggerimenti?
Il circolo ubiquo
domenica 17 febbraio 2008
Independence day
Il Kosovo non ha ancora una bandiera e nell'incertezza sventola l'aquila bifronte su sfondo rosso del vessillo albanese.
Speriamo bene.
Interessante
Primo: modernizzare l’Italia significa scegliere come priorità le infrastrutture e la qualità ambientale. Partiamo da qui, da un programma straordinario che si proponga di colmare il grave ritardo che l’Italia ha accumulato. Il Paese ha bisogno di infrastrutture e servizi che oggi sono ostacolati più da incapacità di decisione che da carenza di risorse finanziarie.
Ecco la novità del nostro ambientalismo del fare: sì al coinvolgimento, alla partecipazione, alla consultazione dei cittadini in tutte le fasi di localizzazione, progettazione e costruzione; ma basta con l'ambientalismo che cavalca ogni movimento di protesta del tipo Nimby, “non nel mio giardino”, e impedisce di fare le infrastrutture necessarie al Paese.
Noi riformeremo la normativa di valutazione ambientale delle opere, con l'eliminazione dei tre passaggi attuali e la concentrazione in un’unica procedura di autorizzazione, da concludere in tre mesi. Una volta assunta la decisione, deve essere previsto un divieto di revoca o l'applicazione di sanzioni pecuniarie elevate con responsabilità erariale a carico degli amministratori pubblici interessati.
La priorità va data agli impianti per produrre energia pulita, ai rigassificatori indispensabili per liberalizzare e diversificare l'approvvigionamento di metano, ai termovalorizzatori e agli altri impianti per il trattamento dei rifiuti, alla manutenzione ordinaria e straordinaria della rete idrica. E poi al trasporto ferroviario. L’Alta Velocità è il più grande investimento infrastrutturale in corso nel nostro Paese: va completato e utilizzato appieno. Il completamento della TAV metterà a disposizione del trasporto regionale un aumento del 50 per cento delle tratte ferroviarie. Noi le useremo per ridurre il traffico attorno alle grandi città e per dare ai pendolari un servizio finalmente decente.
Dotare il Paese delle necessarie infrastrutture non solo non è in contraddizione con l’obiettivo di tutelare e valorizzare l’ambiente, ma ne è il presupposto. Allo stesso modo, le tecnologie per l'ambiente saranno nei prossimi vent'anni ciò che il comparto della comunicazione è stato nei venti precedenti: la forza trainante dello sviluppo e di un più vasto cambiamento economico e sociale.
Produrre il 20 per cento di energia con il sole e con il vento significa risparmiare miliardi di euro sulle importazioni di petrolio; migliorare l'efficienza energetica significa più competitività per le imprese e risparmio per le famiglie. E la nostra proposta è un piano per realizzare in dieci anni la trasformazione delle fonti principali di riscaldamento degli edifici, privati e pubblici, in modo da creare al tempo stesso un gigantesco risparmio energetico e un grande volano di crescita economica.
Per anni abbiamo incentivato la rottamazione delle auto. Ora incentiviamo la rottamazione del petrolio.
sabato 16 febbraio 2008
Etica ed estetica a -57
Gli statuti e le carte dei valori brillano nel cielo di chi li scrive. Servono a dare regole certe e principi fondanti, ma sono un esercizio generalmente introverso e poco interessante per la generalità dei militanti e dei potenziali elettori. Attraverso le regole si fissano percorsi e modalità ma non si conquistano voti. Le regole possono avere effetti surreali, come il fatto che negli organi di controllo del PD non si parla più di probiviri per salvaguardare la parità di genere.
Il PD nasce con l'ambizione di essere il primo partito, ma lo fa nel momento di minimo consenso del centrosinistra in Italia. Per sperare di vincere o perlomeno perdere dignitosamente le prossime elezioni il PD dovrà conquistare (in molti casi anche riconquistare) vasti consensi. Seguendo un percorso estetico il PD dovrà apparire attractive, che non vuol dire bello ma in grado di attrarre, invitante, seducente.
Questo W lo sa bene e da tempo utilizza linguaggi, strumenti e immagini innovative o almeno desuete: dallo sfondo pastorale di Spello al bus Euro 5 con cui girerà l'Italia presentato ieri (foto), con quelle dita intrecciate come ombre cinesi. A proposito: Veltrone sarà ad Ancona il 26 febbraio e dovrebbe parlare al Passetto con alle spalle l'Adriatico, altro sfondo evocativo.
L'estetica del PD non può che essere legata al nuovo, al non previsto, a slogan e riferimenti lontani dalla routine politica. Così ecco arrivare sempre ieri la notizia dei capilista trentenni, per sedurre l'elettorato giovane. Sono operazioni di marketing, spesso non così coerenti con regole e valori. Sono iniziative decise in fretta e con pochi amici fidati, lontano da commissioni etiche e statuti.
Solo l'estetica può salvare il Partito Democratico alle prossime elezioni. I saggi delle commissioni e i reduci dagli apparati DS e DL lo sanno bene, ma non è il loro terreno di caccia e questo li mette a disagio. Intanto oggi i costituenti approvano le regole, che finiranno nel solito cassetto.
giovedì 14 febbraio 2008
mercoledì 13 febbraio 2008
Problemi nei commenti
Premetto che sto predisponendo una migrazione dalla piattaforma attuale (Blogger) ad una nuova, che dovrebbe rendere tutto più semplice. Per ora suggerisco a chi vuole firmare i propri commenti di cliccare sul pallino accanto a "nome/URL" e poi scrivere la firma e un indirizzo internet anche di fantasia. Grazie a tutti.
Mai più senza
martedì 12 febbraio 2008
Yes he can
Billary ha licenziato la coordinatrice della campagna e pensa già a Ohio e Texas, che voteranno il 4 marzo. Per la campagna di Clinton soldi e spot televisivi sembrano non bastare mai.
Intanto il video di "Yes we can" con will.i.am dei Black Eyed Peas sta superando il milione di contatti al giorno su YouTube. Gratis.
lunedì 11 febbraio 2008
ONU, Italia
All'ONU il dibattito sui cambiamenti climatici prosegue in plenaria domani, con la giornata dedicata agli interventi degli stati membri. Per l'Italia parlerà il sottosegretario agli esteri Bobo Craxi, che tra le altre cose dovrebbe confermare l'impegno italiano ad organizzare un convegno mondiale sull'Agenda 21 nell'autunno 2008. Si tratta di un progetto in cantiere da qualche mese, a cui stiamo lavorando come Coordinamento Agende 21 Italiane assieme al Ministero dell'Ambiente, al'agenzia ONU UNDESA e alla Clinton Foundation. La caduta del governo mi aveva preoccupato parecchio, ma sembra che l'esecutivo intenda comunque proseguire nell'impegno. Per l'Italia è una opportunità cruciale e per noi del Coordinamento una grande soddisfazione.
Chissà se Bobo Craxi ne ha parlato con Pino Daniele (vedi post del 7 febbraio).
domenica 10 febbraio 2008
Cari cosa?
Il neo-segretario ha espresso una riflessione interessante, lamentando la difficoltà di rivolgersi all'assemblea con termini appropriati e concisi. In effetti una volta bastava un "cari amici" o "cari compagni" a seconda che si fosse democristiani o comunisti. I rimescolamenti degli ultimi dieci anni avevano già obbligato a un più prolisso "cari amici e cari compagni". Adesso le correttezze di genere impongono un chilometrico "care amiche e cari amici, care compagne e cari compagni". Insostenibile.
Quale potrebbe essere la locuzione di apertura nei discorsi in sede PD? L'ideale, per eliminare ripetizioni di genere, sarebbe un termine neutro tipo "cara gente". Ma fa schifo. Un'altra semplificazione, seppure minore, potrebbe essere il "Care tutte e cari tutti". "Care persone democratiche?" Bah.
Mi piacerebbe avere qualche idea anche da chi legge.
L'Europa è una nazione?
Il link è: http://zinzin.us/view-type-Yt-p-1-q-KELLIEPICKLER-code-juOQhTuzDQ0-title-Is-Europe-a-country-.html.
sabato 9 febbraio 2008
venerdì 8 febbraio 2008
Buon anno
Io corro da solo. Se pò fa'.
Veltrone lo ha già fatto suo nella spasmodica ricerca di qualcosa di diverso, di abbastanza nuovo da permettere almeno il sogno di colmare il distacco di 15 punti dal cinque volte candidato avversario.
La cosa singolare è che in giro le voci ottimiste pro W non sono così poche. Nessun dato le giustifica, ma a volte la politica è molto meno logica del previsto. Lo sa bene il redivivo John McCain.
giovedì 7 febbraio 2008
Outing
"Bobo Craxi. Ogni tanto ci vediamo, è un grande intenditore di musica. Lo vedrei bene come ministro della cultura".
Pino Daniele a Pasquale Elia del Corriere della Sera
mercoledì 6 febbraio 2008
Supermartedì/2
Dal supermartedì Billary esce vincente ma non troppo. In California ha deciso la comunità ispanica, pesantissima nello stato, che detesta i neri. Le minoranze, si sa, non sono mai alleate. In Massachusetts le motivazioni sono decisamente più complesse. Ora Obama si gioca le carte in Ohio, stato operaio vicino al suo Illinois dove dovrebbe vincere, in Texas e Pennsylvania, altri stati chiave.
Quanto a Billary, non c'è niente di male nella signora Clinton. Non è certo simpatica, ma indiscutibilmente capace ed esperta.
Il problema è che, nel caso vincesse, gli Stati Uniti sarebbero ancora una volta in mano a un esponente della doppia dinastia Bush/Clinton. Per la settima volta consecutiva.
martedì 5 febbraio 2008
Supermartedì
Seguo le elezioni americane dal 1972, a quei tempi ero un teenager e il candidato democratico era un simpatico pacifista perdente chiamato George McGovern, che si sacrificò inutilmente predicando il ritiro dal Vietnam. Vinse il presidente in carica Richard Nixon, poi costretto a dimettersi due anni dopo per lo scandalo Watergate.
In America per queste primarie 2008 c'è molta eccitazione e una partecipazione mai vista, particolarmente nell'elettorato giovane.
Da noi, molto più mestamente, il presidente Napolitano sta sciogliendo le camere. Come ho scritto qualche giorno fa, saranno due mesi e mezzo pallosissimi, da qui al voto di aprile.
Il voto americano ci manda due messaggi, uno buono e uno cattivo. Cominciamo, come è giusto, da quello cattivo: John McCain, candidato repubblicano pressoché certo, ha 71 anni. Dopo la generazione dei quarantenni Zapatero, Blair, Sarkozy e lo stesso Obama ecco un politico quasi coetaneo di Berlusconi, che quindi in qualche modo legittima il quinto tentativo del fresco orfano.
Quello buono è che Obama, che vinca o meno, ha creato un clima di entusiasmo che noi italiani possiamo solo sognare. Gli intellettuali e gli uomini di spettacolo di schierano con lui, i suoi discorsi rapiscono il pubblico, si respira aria davvero fresca.
Che invidia.
Cromatismi e nuances/2
Il rapporto annuale 2007 della Dupont sulla popolarità dei colori delle auto segna una piccola rivoluzione, perché dopo molti anni il silver, quello che noi chiamiamo grigio metallizzato, non è più la tinta dominante. L'argento resta il colore preferito in Cina e Corea, ma è superato dal bianco in USA e Giappone e dal nero in Europa (nel grafico i dati europei).
La rimonta del bianco non è ancora arrivata in Europa ma, secondo gli osservatori, segue un trend già consolidato nell'arredamento, la moda e l'high tech. Confesso che qualche mese fa ho comprato un TV LCD Sharp Aquos bianco, elegante e mimetico.
lunedì 4 febbraio 2008
Complicazioni in banchina
Oggi Novi ha ricevuto un'ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta coordinata dai Pm genovesi Enrico Zucca e Walter Cotugno sulle concessioni per il terminal Multipurpose nello scalo di Genova.
Le ipotesi di reato ipotizzate dai Pm sono concussione, corruzione e turbativa d'asta.
Lo scorso 25 gennaio il governo aveva indicato come nuovo presidente del porto genovese Gianni Merlo, assessore ai trasporti della Regione Liguria.
domenica 3 febbraio 2008
La Serbia sceglie il suo futuro
Gli ultimi sondaggi danno tre punti di vantaggio a Tadic, ma la situazione è certamente fluida. Se Tadic sarà confermato la Serbia continuerà un percorso di normalizzazione che, seppure affatto lineare e pieno di contraddizioni, potrebbe attirare investimenti occidentali e portare, anche se non a breve termine, a un ingresso nella UE. Se invece prevarrà Nikolic, che venerdì a Belgrado ha radunato quasi trentamila persone, il paese resterà ai margini dell'Europa e sarà sempre più legato a Mosca e dipendente dagli aiuti russi.
Secondo gli osservatori più pessimisti nessuno dei due candidati potra condurre la Serbia allo scatto in avanti di cui ha bisogno. Per operare cambiamenti radicali occorre attendere le prossime elezioni politiche, che però sono in calendario solo nel 2011.
Aggiornamento delle 22:50
Le proiezioni di voto danno Tadic vincente e Nikolic ha ammesso la sconfitta.
sabato 2 febbraio 2008
venerdì 1 febbraio 2008
Colori e nuances/1
A sinistra invece sembra formalizzata la "cosa rossa", con un cartello dei due partiti comunisti, i DS allergici al PD e i verdi. Dico sembra perchè tre ore fa le agenzie hanno lanciato una dichiarazione di Mussi che scombina le certezze ("ancora nulla di deciso").
La cosa rossa, che in realtà si chiama la sinistra - l'arcobaleno avrà nel marchio i quattro simbolini dei partiti componenti, quindi cadono i verdi veti verso la falce e martello, che qualcuno vedeva già confinata nei reperti esposti dai russi ai mercatini.
Invece no, le due falci restano e questo dispiacerà a molti verdi che non hanno mai visto con favore la fusione con PRC e PDCI. Di certo i partiti ancora comunisti hanno posizioni spesso poco innovative, al contrario delle scelte a volte spregiudicate e assai poco organiche di un'ala del sole che ride e dello stesso leader Pecoraro Scanio. Per scendere nel locale della mia Ancona, fatico a immaginare assieme Duca e Di Bitonto, Mangani e Tagliacozzo. Invece Pecoraro sembra avere accettato la laica alleanza, a dispetto dei malumori della base.
Cosa accadrà ora? Le periferie verdi sono in fermento e stanno decidendo sul da farsi. L'operazione sembra partire sghemba almeno quanto quella del PD. Per confermare l'assoluta assenza di innovazione il leader indicato è il superstagionato Bertinotti, con la povera Grazia Francescato come garante ambientalista e vice.
Il futuro della sinistra italiana non è rosa, figuriamoci rosso. Del resto, quando penso a una cosa rossa la prima che mi viene in mente è la conserva.