sabato 31 dicembre 2016
venerdì 30 dicembre 2016
Il nuovo ordine mondiale
Ecco il tweet di Donald Trump di un'ora fa, nel quale si congratula con Vladimir Putin. "Ho sempre saputo che era molto intelligente".
Great move on delay (by V. Putin) - I always knew he was very smart!— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) December 30, 2016
giovedì 29 dicembre 2016
La nuova casa per l'Europa a Bruxelles
La hanno già ribattezzata L'uovo in gabbia. La nuova sede isitituzionale del Consiglio Europeo inizierà ad essere occupata a gennaio e a marzo diventerà la sede ufficiale dei meeting dell'organo decisionale dell'Unione, composto dai leader degli ancora 28 stati membri. Sostituisce il grigio palazzo Justus Lipsius che gli è accanto in Rue de la Loi, al centro del quartiere europeo. A pochi passi c'è Rond Point Schuman, dove al numero 14 sono le sedi di molte regioni italiane, tra le quali le Marche. Poco più giù l'edificio Berlaymont che ospita la Commissione Europea. Ancora qualche metro e c'è la fermata metro di Maelbeek, dove lo scorso marzo una bomba uccise 16 persone.
Il nuovo edificio si chiama, con scarsa fantasia, Europa. Lo ha progettato lo studio belga di Philippe Samyn ed è costato 325 milioni di Euro. Il complesso comprende l'edificio storico Residence Palace all'angolo, un bell'esemmpio di Art Deco costruito negli anni '20 dall'architetto Michel Polak. Le facciate e l'atrio del Residence Palace sono vincolate e inglobate nel nuovo edificio. Ospiterà le sedi delle delegazioni degli stati membri e la presidenza del Consiglio Europeo, che ruota ogni sei mesi.
La grande sala riunioni all'ultimo piano (foto sotto) può ospitare fino a 320 delegati. Il soffitto è composto da una composizione cromatica di 60 colori diversi realizzata dall'artista belga Georges Meurant. I colori sono sistemati in modo da non richiamare alcuna delle bandiere degli stati membri. La facciata è composta da 3750 pannelli di vetro montati in degli infissi di legno di quercia di formati diversi ricavati da demolizioni edilizie in tutti gli stati membri.
Il nuovo edificio si chiama, con scarsa fantasia, Europa. Lo ha progettato lo studio belga di Philippe Samyn ed è costato 325 milioni di Euro. Il complesso comprende l'edificio storico Residence Palace all'angolo, un bell'esemmpio di Art Deco costruito negli anni '20 dall'architetto Michel Polak. Le facciate e l'atrio del Residence Palace sono vincolate e inglobate nel nuovo edificio. Ospiterà le sedi delle delegazioni degli stati membri e la presidenza del Consiglio Europeo, che ruota ogni sei mesi.
La grande sala riunioni all'ultimo piano (foto sotto) può ospitare fino a 320 delegati. Il soffitto è composto da una composizione cromatica di 60 colori diversi realizzata dall'artista belga Georges Meurant. I colori sono sistemati in modo da non richiamare alcuna delle bandiere degli stati membri. La facciata è composta da 3750 pannelli di vetro montati in degli infissi di legno di quercia di formati diversi ricavati da demolizioni edilizie in tutti gli stati membri.
lunedì 26 dicembre 2016
George Michael, 1963 - 2016
Il suo addetto stampa ha detto che "è morto in pace a casa sua" a Goring, Oxfordshire. Le cause sono ignote. Georgios Kyriacos Panayiotou, in arte George Michael, aveva solo 53 anni. La sua carriera era iniziata nel 1981 con Wham!, un duo che aveva cavalcato con grande abilità l'ondata pop del periodo. Il suo partner e compagno di scuola Andrew Ridgeley entrò presto nell'ombra e George iniziò una smagliante carriera solista, che in Gran Bretagna lo ha portato a sette album al numero uno della classifica, oltre ai due con gli Wham!.
Dietro il sipario dei successi una vita tormentata da una omosessualità prima negata poi vissuta pericolosamente, con un partner morto di AIDS, adescamenti in luoghi pubblici e denunce penali. Problemi legali ricorrenti anche con le droghe e con la guida in stato di ebrezza.
Nei primi giorni di dicembre Naughty Boy aveva annunciato il progetto di un nuovo album con George Michael.
Well, maybe we should all be praying for time.
Dietro il sipario dei successi una vita tormentata da una omosessualità prima negata poi vissuta pericolosamente, con un partner morto di AIDS, adescamenti in luoghi pubblici e denunce penali. Problemi legali ricorrenti anche con le droghe e con la guida in stato di ebrezza.
Nei primi giorni di dicembre Naughty Boy aveva annunciato il progetto di un nuovo album con George Michael.
Well, maybe we should all be praying for time.
domenica 25 dicembre 2016
sabato 24 dicembre 2016
Frasi Famose di V. Raggi [45]
Il 2017 "spero che sia un anno pieno di energia, di cambiamenti
positivi, e stiamo lavorando perché sia un anno pieno di novità".
Dichiarazione di Virginia Raggi riportata da Askanews.
via GIPHY
Dichiarazione di Virginia Raggi riportata da Askanews.
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venerdì 23 dicembre 2016
ONU, via libera USA alla risoluzione contro Israele
Con una mossa diplomatica senza precedenti gli Stati Uniti non hanno opposto il proprio veto alla risoluzione presentata oggi al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che condanna l'espansione degli insediamenti israeliani a Gerusalemme Est e in Cisgiordania.
Per essere approvata dal Consiglio di Sicurezza una risoluzione deve avere almeno nove voti a favore e i cinque membri permanenti (USA, Francia, Gran Bretagna, Russia e Cina) non devono porre il proprio veto. Tutte le precedenti risoluzioni contro la politica espansionistica di Israele avevano ricevuto il veto americano. Oggi la risoluzione è stata approvata 14-0, con l'astensione americana.
La risoluzione, presentata originariamente dall'Egitto, doveva essere discussa ieri, ma le pressioni di Israele e del prossimo presidente Trump avevano convinto il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi a rinviarla. Ma altri quattro membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza (Nuova Zelanda, Malaysia, Senegal e Venezuela) la hanno ripresentata oggi. Come l'Egitto, sono alcuni dei dieci membri a rotazione del Consiglio. Subito dopo il voto il presidente israeliano Nethanyahu ha richiamato gli ambasciatori in Nuova Zelanda e Senegal (Israele non ha relazioni diplomatiche con Malaysia e Venezuela).
430.000 israeliani vivono in insediamenti nei territori occupati della Cisgiordania, altri duecentomila a Gerusalemme Est. Nei tempi recenti il governo di Tel Aviv ha intensificato la costruzione di nuovi insediamenti nei territori occupati.
Mentre le reazioni di Israele sono furiose nessuno spera che la risoluzione produca effetti pratici, anche se lo statuto delle Nazioni Unite recita che "gli stati membri concordano nell'accettare e attuare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza". Politicamente comunque la decisione americana provocherà riflessi importanti, rafforzando la storica posizione critica dell'Unione Europea nei confronti della politica di espansione di Israele e scoraggiando gli investimenti internazionali.
Per essere approvata dal Consiglio di Sicurezza una risoluzione deve avere almeno nove voti a favore e i cinque membri permanenti (USA, Francia, Gran Bretagna, Russia e Cina) non devono porre il proprio veto. Tutte le precedenti risoluzioni contro la politica espansionistica di Israele avevano ricevuto il veto americano. Oggi la risoluzione è stata approvata 14-0, con l'astensione americana.
La risoluzione, presentata originariamente dall'Egitto, doveva essere discussa ieri, ma le pressioni di Israele e del prossimo presidente Trump avevano convinto il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi a rinviarla. Ma altri quattro membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza (Nuova Zelanda, Malaysia, Senegal e Venezuela) la hanno ripresentata oggi. Come l'Egitto, sono alcuni dei dieci membri a rotazione del Consiglio. Subito dopo il voto il presidente israeliano Nethanyahu ha richiamato gli ambasciatori in Nuova Zelanda e Senegal (Israele non ha relazioni diplomatiche con Malaysia e Venezuela).
430.000 israeliani vivono in insediamenti nei territori occupati della Cisgiordania, altri duecentomila a Gerusalemme Est. Nei tempi recenti il governo di Tel Aviv ha intensificato la costruzione di nuovi insediamenti nei territori occupati.
Mentre le reazioni di Israele sono furiose nessuno spera che la risoluzione produca effetti pratici, anche se lo statuto delle Nazioni Unite recita che "gli stati membri concordano nell'accettare e attuare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza". Politicamente comunque la decisione americana provocherà riflessi importanti, rafforzando la storica posizione critica dell'Unione Europea nei confronti della politica di espansione di Israele e scoraggiando gli investimenti internazionali.
Song of the Day
Jose Feliciano scrisse Feliz Navidad nel 1970. Da allora la canzone è diventata un classico natalizio e anche quest'anno è nella TOP 10 di stagione di Billboard. Questa versione live del 2012 proviene da Live from Daryl's House, il programma registrato a casa di Daryl Hall per VH1 e MTV.
I cieli affollati di Natale sull'Atlantico
✈️🏖Westbound rush hour across the Atlantic. Lots of vacation flights headed to the Caribbean and Canary Islands.— Flightradar24 (@flightradar24) December 23, 2016
📡 https://t.co/Gz9eNLFR9A pic.twitter.com/iyqOMe2HAg
giovedì 22 dicembre 2016
Song of the Day
Ormai è davvero Natale e vale la pena riascoltare questo Band Aid +30 registrato nel 2014 durante l'epidemia di Ebola in Africa Occidentale. Il cast non è stellare come quello del 1984, ma la produzione è eccellente e Bono in ottima forma. Sicuramente meglio del grigio Band Aid + 20 del 2004. Il dettaglio di chi canta ogni verso è a questo link.
A sinistra non ci sono praterie, ma aiuole
Secondo il sondaggio pubblicato oggi da La Repubblica, il primo dopo il referendum costituzionale, il PD resta primo partito con un dato sostanzialmente stabile, il M5S perde un punto e mezzo in un mese e quattro punti rispetto a giugno scorso. La somma di Sel e degli zeropunto a sinistra del PD resta inchiodata al cinque per cento.
Le interviste valide sono state 1664, ben 7190 interpellati si sono rifiutati di rispondere.
Le interviste valide sono state 1664, ben 7190 interpellati si sono rifiutati di rispondere.
martedì 20 dicembre 2016
Raffaella Carrà senatore a vita
Visto che per volontà popolare il Senato resterà com'è candido ufficialmente Raffaella Carrà a senatore a vita.
lunedì 19 dicembre 2016
Blade Runner 2049
Oggi è stato pubblicato il teaser di Blade Runner 2049, prodotto da Ridley Scott e diretto da Denis Villeneuve. Il film uscirà nelle sale il 6 ottobre 2017.
domenica 18 dicembre 2016
sabato 17 dicembre 2016
San Gennaro, Sel e giunta Raggi. Chi si scioglie?
Il sangue di San Gennaro stavolta non si è sciolto. Sel invece sì. Per la giunta Raggi restiamo in attesa.
L'elogio di Raffaele Marra firmato Marco Travaglio
Udo Gümpel ci ricorda come Marco Travaglio descriveva trionfalmente Raffaele Marra, solo tre mesi fa.
Song of the Day
Ieri è stato pubblicato La Verità, il singolo di Brunori SAS che anticipa l'album A Casa Tutto Bene che uscirà il 20 gennaio 2017. Il pezzo è molto bello e il video in tema natalizio è stato girato da Giacomo Triglia su una sceneggiatura dello stesso Dario Brunori.
venerdì 16 dicembre 2016
giovedì 15 dicembre 2016
La UE conferma le sanzioni alla Russia fino a luglio 2017
Malgrado le perplessità dell'Italia, il Consiglio Europeo di oggi ha esteso le sanzioni alla Russia fino alla metà del 2017. Lo riferisce la Reuters. Due giorni fa Merkel e Hollande avevano dichiarato la volontà di prolungare le sanzioni in atto. Non sono invece state applicate nuove sanzioni per il coinvolgimento della Russia nella guerra in Siria, come alcuni stati avevano chiesto.
Notare le scarpe degli atleti
Coca-Cola vending point at the Helsinki Summer Olympics – (July 18, 1952) pic.twitter.com/nXw9OHz03h— Cool Past Pics (@CoolPastPics) December 15, 2016
Song of the Day
Leslie Odom Jr. da noi non è molto conosciuto, ma in America nel 2016 ha vinto un Grammy e un Tony award per il suo ruolo di cantante-attore nel musical Hamilton. Un mese fa Odom (35) ha pubblicato l'album Simply Christmas che comprende anche questa versione dello standard Have Yourself a Merry Little Christmas. Ascoltare con attenzione il cambio di ritmo a 2:15.
Le ultime cifre sui profughi in Europa
Eurostat ha pubblicato oggi l'ultimo rapporto sui richiedenti asilo in Europa, riferito al terzo trimestre 2016. Nei tre mesi tra luglio e settembre sono stati 358.300, il 17 per cento in più rispetto ai 305.700 del trimestre precedente. Provengono per oltre la metà da tre paesi: Siria (25%), Afghasnistan (17%) e Iraq (10%).
Due terzi dei profughi chiede asilo in Germania (66.3%). La seconda destinazione è l'Italia (9.6%), poi Francia (5.6%) e Grecia (3.5%).
Due terzi dei profughi chiede asilo in Germania (66.3%). La seconda destinazione è l'Italia (9.6%), poi Francia (5.6%) e Grecia (3.5%).
mercoledì 14 dicembre 2016
Governare è complicato, fare opposizione è una passeggiata
Terremoto, Errani e Curcio da Gentiloni https://t.co/KywajA61v0— Ansa it (@ansa_it) December 14, 2016
Un concorso per i 60 anni dei Trattati di Roma
Il MIUR e il Dipartimento Politiche Europee di Palazzo Chigi hanno organizzato un concorso in occasione delle celebrazioni dei 60 anni dei Trattati di Roma. WE_WelcomeEurope: speranze e idee per l'Unione del futuro è rivolto agli studenti della scuola secondaria. I partecipanti dovranno realizzare un video di massimo tre minuti o un album fotografico di tre immagini che risponda a queste due domande:
Se dovessimo avviarla oggi, come andrebbe disegnata l'Unione Europea per rispondere alle attese dei "nativi europei"”? Cosa possono fare i giovani cittadini dell'Unione per rafforzare i legami tra di loro e diventare sempre di più una vera generazione europea?La scadenza per presentare gli elaborato è il 17 febbraio 2017. Il testo del bando di concorso è a questo link.
In Australia è caldo record
Down Under sta scoppiando l'estate, e che estate. Ieri notte a Sidney la temperatura minima è stata di 27.1° C. Il record precedente, 26.3 gradi, risaliva al 1868, 148 anni fa.
Il corridoio della minoranza PD è senza via d'uscita
Premesso che il Renzi del dopo referendum non appare lucidissimo, la minoranza Bersaniana sembra ancora più confusa.
Le mie osservazioni: per settimane Bersani, Speranza e sodali hanno detto che Renzi, anche perdendo il referendum, non avrebbe dovuto dimettersi. Lui invece si dimette (ha fatto bene), passa la mano a Gentiloni che ovviamente cpstruisce un governo-ponte e la minoranza dice che non va bene, "non c'è discontinuità". Perché, se Renzi fosse rimasto in carica, come chiedevano, ci sarebbe stata discontinuità?
La minoranza PD da mesi chiedeva di indire il congresso subito. Renzi dopo la sconfitta ha dichiarato di voler indire il congresso subito. Invece adesso la minoranza dice che non va bene, che sarebbe solo una conta. Leggo oggi sul Messaggero che Stumpo dice: "per fare un congresso ci vogliono almeno sei mesi". Tra sei mesi sarà estate, il mandato di Renzi sarà praticamente scaduto, si andrà al rinnovo naturale. Allora mi chiedo: quando dicevano "congresso subito" che cosa volevano?
E adesso le mie interpretazioni, assolutamente personali: Bersani & Co. sono rimasti colpiti più di Renzi dalle dimensioni del No, che sanno di non potersi intestare (le analisi dei flussi dicono che gli elettori PD hanno votato No tra il 12 e il 20 per cento, travaso simile a quello degli altri partiti).
La minoranza sa che il congresso lo perderà comunque, sia anticipato che a scadenza naturale. Chiederlo era solo un tentativo in più per far saltare il tavolo, assieme al No che sappiamo bene fosse solo un voto politico, non nel merito di un provvedimento votato in aula da tutti loro. Tra parentesi, avete più sentito la parola "costituzione" dopo il 4 dicembre nelle bocche di Bersani, Zoggia, Stumpo, Speranza, ecc? Parlano solo di congresso, elezioni e governo.
Malgrado le loro speranze il tavolo non salterà. La controprova la avremo all'assemblea nazionale di domenica, ma non salterà. Almeno fino a quando regge l'accordo tra Renzi, Franceschini e Giovani Turchi. E sembra reggere solidamente. Queste tre componenti sono la larga maggioranza dell'assemblea e della direzione. Ho letto un sondaggio che ad una candidatura Bersani a segretario PD assegnava un dodici per cento.
Poi ci sono manovre diverse, confuse e spesso contrastanti. Speranza dal 5 dicembre continua a dire che non intende restare "per forza". Come ha scritto Luca Sofri sembra augurarsi che qualcuno gli indichi la porta per fare la vittima, ma non accadrà. La settimana scorsa Sel si è ufficialmente tramutata in Sinistra Italiana con dentro Fassina e D'Attorre. I sondaggi continuano a darli attorno al 3 e mezzo per cento. La Cgil resta a guardare, anche se una parte vede di buon occhio un progetto extra PD. Oggi Pippo Civati parla di nuovo di una lunare "sinistra di governo" senza il PD, un'idea che fa tenerezza. Il resto della compagine è solo folklore, gente come Ingroia, Pancho Pardi o RC di Ferrero. Vogliono fare una Linke italiana? Auguri.
In conclusione credo che la minoranza PD (non è un caso che non la chiamo mai "sinistra", per me non lo è) sia in un vicolo cieco e comunque in una situazione perdente. "La ditta" non tornerà mai in mano loro. Ne sono sempre piu consci anche Bersani e soci ed per questo che riaffiora l'ipotesi di non restare "per forza", sempre respinta con sdegno in campagna elettorale.
Però ricordiamoci che, se vanno altrove, non è Renzi a cacciarli, ma sono Franceschini, Orfini, Martina e Orlando. E in parte anche Cuperlo. Sono loro ad averli marginalizzati. Che lo facesse Renzi, a cui loro hanno fatto la guerra dal primo giorno, mi sembra scontato.
Song of the Day
Secondo molti Pentatonix hanno reinventato lo stile acapella. I cinque texani hanno pubblicato A Pentatonix Christmas, il loro secondo album natalizio, stabile al primo posto della classifica di Billboard dall'uscita a fine ottobre. Fino ad oggi il disco negli USA ha venduto oltre mezzo milione di copie. Nella stessa classifica degli album natalizi al secondo posto sono sempre loro, con il precedente That's Christmas To Me del 2014.
martedì 13 dicembre 2016
Trump nomina Rick Perry Segretario per l'Energia
Donald Trump sta per nominare a capo del Dipartimento per l'Energia l'ex governatore repubblicano del Texas Rick Perry. Lo riferisce il New York Times. Perry (66), un negazionista dei cambiamenti climatici, è stato governatore per 15 anni, fino al 2015. Ha provato anche a candidarsi alle presidenziali sia nel 2012 che nel 2016, ritirandosi quasi subito. I giornali americani ricordano con ironia come Perry, nella sua campagna alle primarie 2012, avesse proposto l'eliminazione dell'agenzia per l'energia, che adesso sarebbe candidato a dirigere.
Alle primarie vinte da Trump aveva appoggiato il suo conterraneo Ted Cruz, ma poi si era impegnato molto nella campagna presidenziale al finaco di Donald Trump.
L'agenzia per l'energia in realtà non si occupa molto di energia. La grande parte del suo budget è destinato al mantenimento dell'arsenale di testate atomiche, alle bonifiche e allo smaltimento delle scorie nucleari. Ma l'agenzia ha anche la direzione dei laboratori nazionali, stabilisce gli standard di consumo degli apparecchi, finanzia progetti di ricerca nel settore dell'energia.
Alle primarie vinte da Trump aveva appoggiato il suo conterraneo Ted Cruz, ma poi si era impegnato molto nella campagna presidenziale al finaco di Donald Trump.
L'agenzia per l'energia in realtà non si occupa molto di energia. La grande parte del suo budget è destinato al mantenimento dell'arsenale di testate atomiche, alle bonifiche e allo smaltimento delle scorie nucleari. Ma l'agenzia ha anche la direzione dei laboratori nazionali, stabilisce gli standard di consumo degli apparecchi, finanzia progetti di ricerca nel settore dell'energia.
In memoria di Paola Muraro
Paola Muraro si è dimessa. In The Wee Small Hours, come cantava Frank Sinatra. A notte fonda, così da evitare i titoli sui giornali di oggi. Contestualmente il sindaco V. Raggi ha diffuso un breve video con alle spalle il contrito gruppo consiliare M5S e una memorabile faccia da "purtroppo" (sotto).
Che Muraro fosse indagata era noto da mesi e anche i vertici del M5S erano informati. Ieri è arrivato l'avviso di garanzia per violazione dell'art. 256 del Codice Ambientale, un interrogatorio è in programma il 21 dicembre. Il rinvio a giudizio sembra inevitabile. Naturalmente Muraro respinge le accuse, da prassi.
Nei sei mesi passati in Campidoglio Muraro non ha certo lavorato sottotraccia. Ha tenuto un profilo mediatico altissimo, dal blitz in AMA con telecamera e streaming allo Spazza Tour assieme al sindaco a Tor Pignattara di pochi giorni fa. Perché Muraro più che assessore all'ambiente era assessore alla mondezza. I rifiuti sono il suo mestiere e le sono valsi oltre un milione di Euro di consulenze ad AMA. Di altre questioni ambientali o di sostenibilità i suoi sei mesi di assessorato non lasciano segnali di rilievo. Qualche delibera sul randagismo, l'obbligatoria domenica di stop alle auto dopo gli sforamenti continui dei dati del PM10.
Muraro lascia il comune di Roma con un avviso di garanzia, le telefonate "non penalmente rilevanti" con Buzzi di Mafia Capitale e anche la vita privata messa in piazza, come spesso succede quando hai un ruolo pubblico. E la notizia della sua relazione sentimentale con il direttore generale di AMA Giovanni Fiscon non ha giovato alla sua immagine, visto che era proprio lui ad affidare lauti contratti di consulenza a Muraro.
Paola Muraro non ci mancherà e certo non mancherà alla città di Roma, che ha urgente bisogno di un vero assessore all'ambiente e alla sostenibilità urbana, non solo di un assessore alla mondezza con la smania di apparire.
Che Muraro fosse indagata era noto da mesi e anche i vertici del M5S erano informati. Ieri è arrivato l'avviso di garanzia per violazione dell'art. 256 del Codice Ambientale, un interrogatorio è in programma il 21 dicembre. Il rinvio a giudizio sembra inevitabile. Naturalmente Muraro respinge le accuse, da prassi.
Nei sei mesi passati in Campidoglio Muraro non ha certo lavorato sottotraccia. Ha tenuto un profilo mediatico altissimo, dal blitz in AMA con telecamera e streaming allo Spazza Tour assieme al sindaco a Tor Pignattara di pochi giorni fa. Perché Muraro più che assessore all'ambiente era assessore alla mondezza. I rifiuti sono il suo mestiere e le sono valsi oltre un milione di Euro di consulenze ad AMA. Di altre questioni ambientali o di sostenibilità i suoi sei mesi di assessorato non lasciano segnali di rilievo. Qualche delibera sul randagismo, l'obbligatoria domenica di stop alle auto dopo gli sforamenti continui dei dati del PM10.
Muraro lascia il comune di Roma con un avviso di garanzia, le telefonate "non penalmente rilevanti" con Buzzi di Mafia Capitale e anche la vita privata messa in piazza, come spesso succede quando hai un ruolo pubblico. E la notizia della sua relazione sentimentale con il direttore generale di AMA Giovanni Fiscon non ha giovato alla sua immagine, visto che era proprio lui ad affidare lauti contratti di consulenza a Muraro.
Paola Muraro non ci mancherà e certo non mancherà alla città di Roma, che ha urgente bisogno di un vero assessore all'ambiente e alla sostenibilità urbana, non solo di un assessore alla mondezza con la smania di apparire.
Trump combina guai. Dopo Taiwan, Gerusalemme
Fonti dell'amministrazione Trump hanno confermato la volontà del presidente eletto di spostare l'ambasciata americana in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme, come aveva annunciato in campagna elettorale. Lo ha ribadito Kellyanne Conway, una dei suoi consiglieri più vicini.Va detto che anche Bill Clinton e George W. Bush fecero dichiarazioni simili in campagna elettorale, ma nessuno poi mise in atto il proposito.
lunedì 12 dicembre 2016
domenica 11 dicembre 2016
Gli USA spendono in armi tre volte il PIL della Grecia
Il budget militare degli Stati Uniti, attorno ai 600 miliardi di dollari, è pari a circa tre volte l'intero PIL della Grecia.
America's military budget, at over $600 billion, is more than three times the size of Greece's entire economy. pic.twitter.com/95lEnFHFPm— The Int'l Spectator (@intlspectator) December 11, 2016
Tredici paesi sono contro una tregua in Siria
La risoluzione 31 A/71/L.39 dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite che chiedeva un immediato cessate il fuoco in Siria ha avuto tredici voti contrari e 36 astenuti. Il resoconto della discussione è qui. La risoluzione era stata presentata al presidente dell'Assemblea, il figiano Peter Thompson, da 74 nazioni, tra le quali l'Italia, con questa lettera. I tredici contrari sono Bielorussia, Bolivia, Burundi, Cina, Corea del Nord, Cuba, Iran, Nicaragua, Russia, Sud Sudan, Siria, Venezuela, Zimbabwe.
sabato 10 dicembre 2016
Rimpiazzi
Comunque per me se Patti Smith oggi restava a casa faceva bene.
In pratica Bob Dylan ha mandato a Stoccolma una cover band.
In pratica Bob Dylan ha mandato a Stoccolma una cover band.
Gente su cui puoi contare
#Terremotocentroitalia: 133.004 interventi dal 24ago, 1.098 #vigilidelfuoco impegnati nel cratere. #Opendata Centro Operativo Nazionale pic.twitter.com/XsZ1G7XLEl— Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) December 10, 2016
venerdì 9 dicembre 2016
Il Colore dell'Anno 2017
Il verdetto della Pantone è arrivato: il Colore dell'Anno 2017 è il 15-0343 ribattezzato Greenery, ovvero Vegetazione. Una tinta piuttosto simile a quella che noi italiani chiamiamo Verde Prato. "Greenery è il segno di un nuovo inizio. Un giallo-verde che evoca i primi giorni della primavera" scrive la Pantone. Ma anche un colore di difficile applicazione in vari campi, dalla moda all'arredamento. Su alcune carnagioni "sbatte", come si suol dire, e comunque è una tinta vistosa e anche complicata negli abbinamenti cromatici. Gli abbinamenti proposti dalla stessa Pantone (sotto) non sembrano del tutto convincenti.
Lo scorso anno Pantone aveva scelto per la prima volta due colori, Rose Quartz (13-1520) e Serenity (15-3919), ovvero rosa e azzurro neonato, con tutta una serie di abbinamenti in nuance pastello. Una scelta "politica" per sostenere la parità di genere.
Lo scorso anno Pantone aveva scelto per la prima volta due colori, Rose Quartz (13-1520) e Serenity (15-3919), ovvero rosa e azzurro neonato, con tutta una serie di abbinamenti in nuance pastello. Una scelta "politica" per sostenere la parità di genere.
Un europeo su quattro è un fumatore
Secondo gli ultimi dati diffusi da Eurostat nel 2014 il 76 per cento della popolazione dichiarava di non fumare, il 19.2 per cento faceva parte dei fumatori abituali e il 4.7 degli occasionali, la famosa sigaretta ogni tanto, nelle grandi occasioni.
I paesi dove si fuma di meno sono Svezia (16.7%) Regno Unito (17.2%) Finlandia (19.3%), Portogallo (20.0%), e Lussemburgo (20.4%). quelli con più fumatori Bulgaria (34.7%) Grecia (32.6%) Austria (30.0%), Slovacchia (29.6%) e Lettonia (29.5%). L'Italia con il 22.7 per cento di fumatori è leggermente al di sotto della media europea del 24 per cento. Tra i grandi paesi il tabagismo resiste bene in Francia, con il 28.3 per cento.
I paesi dove si fuma di meno sono Svezia (16.7%) Regno Unito (17.2%) Finlandia (19.3%), Portogallo (20.0%), e Lussemburgo (20.4%). quelli con più fumatori Bulgaria (34.7%) Grecia (32.6%) Austria (30.0%), Slovacchia (29.6%) e Lettonia (29.5%). L'Italia con il 22.7 per cento di fumatori è leggermente al di sotto della media europea del 24 per cento. Tra i grandi paesi il tabagismo resiste bene in Francia, con il 28.3 per cento.
giovedì 8 dicembre 2016
Barack Obama (quanto ci mancherà) su John Glenn
Here is President Obama's statement on the passing of John Glenn pic.twitter.com/zFBkWm9ifv— RealClearPolitics (@RealClearNews) December 8, 2016
Greg Lake, 1947 - 2016
Greg Lake suonava il basso e cantava piuttosto bene. Così, sia nei primi King Krimson che in ELP (Keith Emerson non ha mai aperto bocca davanti a un microfono) è stato la voce del gruppo. Nel trio Emerson Lake & Palmer il suo basso diventava spesso la chitarra solista, suonato con effetti fuzz.
Con l'eclissarsi del progressive rock Greg Lake aveva avviato una carriera solista con una band che comprendeva anche Gary Moore alla chitarra. Poi nel 1981 aveva fondato con Carl Palmer, Steve Howe degli Yes, John Wetton dei King Crimson e Geoff Downes dei Buggles gli Asia, una resistibile band di virtuosi post progressive senza troppa anima.
Nel 1992 Emerson Lake and Palmer si erano riformati, con un nuovo disco e un tour. Da allora l'attività del trio continuò a singhiozzo, fino agli ultimi concerti del 2010. Keith Emerson è morto l'11 marzo di quest'anno.
Greg Lake aveva anche scritto I believe in Father Christmas, diventata negli anni uno standard natalizio.
martedì 6 dicembre 2016
"Ho preservato il PD" [P. Bersani]
Questa sera Pierluigi Bersani era ospite di Giovanni Floris su LA7. Prima in una intervista diretta, poi in un contraddittorio con tre giornalisti. Ha fatto il Bersani, come sempre. Le solite metafore lunari ("Non possiamo mettere una camicia di forza a una pentola a pressione") e altri frasi sparse in stile Bersani, tipo "Ha un sacco di problemi 'sto paese qui".
La sentenza rivelatrice è arrivata verso la fine: "Io ho preservato il PD". Ripetuto due volte di fila, con tono stentoreo. A parte le inevitabili celie fiorite sui social network tra preservare e preservativo, il concetto merita un approfondimento. Perche la preservazione è l'opposto delle riforme. Preservare significa mantenere lo status quo.
Le cose cambiano, sempre. Πάντα ρει, diceva Eraclito. Di questi tempi poi le cose, specialmente in politica, cambiano con una velocità spaventosa. Pierluigi Bersani invece vuole preservare. La sintesi della sua inadeguatezza è tutta qui.
La sentenza rivelatrice è arrivata verso la fine: "Io ho preservato il PD". Ripetuto due volte di fila, con tono stentoreo. A parte le inevitabili celie fiorite sui social network tra preservare e preservativo, il concetto merita un approfondimento. Perche la preservazione è l'opposto delle riforme. Preservare significa mantenere lo status quo.
Le cose cambiano, sempre. Πάντα ρει, diceva Eraclito. Di questi tempi poi le cose, specialmente in politica, cambiano con una velocità spaventosa. Pierluigi Bersani invece vuole preservare. La sintesi della sua inadeguatezza è tutta qui.
lunedì 5 dicembre 2016
I Don't Like Mondays
In una giornata di mesta riflessione c'è comunque un sottofondo esilarante e senza sosta: le piroette, lo sgomitare, i bislacchi teoremi politici utilizzati dai componenti del variegato (eufemismo) Fronte del No per rivendicare la vittoria al referendum.
Da Ferrero di Rifondazione a CasaPound passando per Storace, Meloni, il fan club di Civati, Grillo e grillisti assortiti, Fassina, Salvini, Speranza, Monti, D'Alema, Adinolfi, Brunetta, D'Alema, ecc.
Ognuno vuole appropriarsi dell'esclusiva della vittoria. Ognuno fa un'analisi politica diversa, spesso agli antipodi degli altri.
Hanno vinto tutti, ma proprio tutti. Meno Renzi. Volendo è uno spasso. Peccato che adesso tocca a loro fare di meglio. Mala tempora currunt.
Colonna sonora: I Don't Like Mondays dei Boomtown Rats di Bob Geldof.
sabato 3 dicembre 2016
venerdì 2 dicembre 2016
Song of the Day
Sarah McLachlan ha pubblicato a fine ottobre Wonderland, un album di canzoni natalizie che è il terzo della carriera della cantante canadese dopo Wintersong del 2006, riproposto nel 2015 con il titolo The Classic Christmas Album con cinque nuove canzoni. Tutte le 11 canzoni di Wonderland sono classici natalizi. La migliore probabilmente è questa versione di Angels We Have Heard On High, un brano tradizionale che deriva da una carola francese dell'Ottocento. Da oggi è sulla pagina ufficiale Veivo di McLachlan.
giovedì 1 dicembre 2016
Dedicato a quelli del PD che voteranno No
Quanti sono gli elettori del PD che domenica voteranno No al referendum? Non molti, probabilmente. Secondo un sondaggio di metà novembre il 67% degli elettori PD era per il Sì, il 16 per il No e il 17 per cento ancora indeciso. I sondaggi non pubblicabili degli ultimi giorni indicano che grande parte dell'elettorato indeciso sta virando verso il Sì.
La cosiddetta "minoranza" del PD, quella estromessa dalla cabina di regia del partito dopo l'avvento di Matteo Renzi, voterà No. Anzi, fa anche una vivace campagna elettorale per il No. Da Bersani a Speranza, da D'Alema a Zoggia, da Gotor a Zanonato. Il motivo dichiarato di questa scelta sarebbe il famigerato combinato disposto tra riforma costituzionale e nuova legge elettorale. Il motivo reale probabilmente è solo politico: continuare ad opporsi alla stagione di Renzi cercando di riconquistare spazi in vista del prossimo congresso del partito. Del resto per uno come Bersani, che la riforma alla Camera l'ha votata tre volte, l'unica giustificazione per dire che adesso non va più bene è quella di cercare improbabili combinazioni con l'Italicum (peraltro votato anche quello da Bersani e molti del fronte PD del No).
Per smontare l'obiezione del combinato disposto la Direzione Nazionale del PD ha insediato una commissione, con il mandato di proporre modifiche alla legge elettorale come richiesto dalla minoranza del partito, che nella commissione era rappresentata da Gianni Cuperlo. In tempi rapidi la Commissione ha prodotto una serie di proposte che Renzi e la maggioranza si sono impegnati a promuovere nel dibattito parlamentare dopo il referendum, fatto salvo che il PD da solo non ha i numeri per cambiare una legge, quindi servirà un accordo politico. La minoranza PD per il No ha rifiutato la mediazione, sostanzialmente delegittimando il povero Cuperlo. Bersani e i suoi fidi hanno definito l'accordo "una paginetta fumosa".
La conferma del fronte interno del No ha dimostrato come la minoranza PD non avesse alcuna intenzione di mediare e cercare un accordo, chiarendo che il voto è davvero solo politico. La conseguenza è stata che Gianni Cuperlo, che per la mediazione si era speso, ha deciso di schierarsi con il Sì, seppure distinguendosi politicamente. Le posizioni sempre più radicali e l'impegno diretto per il No di gente come D'Alema e Bersani hanno portato personaggi swinging del PD a scegliere il Sì, come ha fatto Fabrizio Barca. Da ultimo ieri è arrivato l'endorsement per i Sì da parte di Romano Prodi, il padre nobile del PD che la minoranza aveva spesso evocato come suo silenzioso mentore.
A parte i nomi di rilievo nazionale, conosco alcuni iscritti e simpatizzanti PD che voteranno No. Alcuni sono nell'orbita (anche professionale) della Cgil, altri hanno un gene antagonista che comunque impedisce loro di stare in maggioranza, altri ancora semplicemente detestano Renzi e l'attuale classe dirigente del PD e si augurano una loro débâcle. Nel merito della riforma in genere non hanno molto da dire, a parte i soliti slogan che sentiamo ripetere da mesi e che, sviscerati punto per punto, si smontano più facilmente delle astronavi Lego Star Wars di mio figlio.
Per un elettore del PD, ancora di più per un militante o un dirigente, votare No al referendum è un chiaro suicidio politico. Ecco perché non capisco come personaggi navigati come quelli citati sopra continuino con ostinazione a rifiutare la linea del PD e fare campagna contro. "Non lascio il No alla destra" ha detto ieri Bersani in uno dei suoi commenti lunari.
Se al referendum di domenica prevarrà il No la vittoria non sarà certo di D'Alema o Bersani, ma di Grillo, Salvini e Berlusconi. Questo lo sappiamo tutti. Sarà la vittoria delle opposizioni, contro Renzi, il governo e la maggioranza parlamentare a guida PD. Non basta: se vincerà il No per Renzi sarà una sonora batosta, ma i voti del Sì saranno tutti suoi e solo suoi. Neppure del PD, perché parte del partito gli ha fatto campagna contro. Quindi il segretario/presidente ne uscirà paradossalmente rafforzato, anche se perdente. Probabilmente si dimetterà da Palazzo Chigi, ma sarà sempre lui a dare le carte, nel PD e nel Paese. L'inevitabile redde rationem che seguirà renderà sempre più marginali e irrilevanti coloro che, dall'interno del partito, hanno lavorato per la sconfitta. Per dirla breve: Renzi resterà dov'è, chi ha votato No sarà davvero all'ultimo giro di giostra.
Ecco perché non riesco a capire il senso di questa storia, come direbbe Vasco. Anche considerando i rancori di D'Alema, il revanscismo di Bersani, non riesco a comprendere un comportamento politico che, comunque vada, danneggerà loro per primi. Oltre che tutto il PD, ovvio.
La cosiddetta "minoranza" del PD, quella estromessa dalla cabina di regia del partito dopo l'avvento di Matteo Renzi, voterà No. Anzi, fa anche una vivace campagna elettorale per il No. Da Bersani a Speranza, da D'Alema a Zoggia, da Gotor a Zanonato. Il motivo dichiarato di questa scelta sarebbe il famigerato combinato disposto tra riforma costituzionale e nuova legge elettorale. Il motivo reale probabilmente è solo politico: continuare ad opporsi alla stagione di Renzi cercando di riconquistare spazi in vista del prossimo congresso del partito. Del resto per uno come Bersani, che la riforma alla Camera l'ha votata tre volte, l'unica giustificazione per dire che adesso non va più bene è quella di cercare improbabili combinazioni con l'Italicum (peraltro votato anche quello da Bersani e molti del fronte PD del No).
Per smontare l'obiezione del combinato disposto la Direzione Nazionale del PD ha insediato una commissione, con il mandato di proporre modifiche alla legge elettorale come richiesto dalla minoranza del partito, che nella commissione era rappresentata da Gianni Cuperlo. In tempi rapidi la Commissione ha prodotto una serie di proposte che Renzi e la maggioranza si sono impegnati a promuovere nel dibattito parlamentare dopo il referendum, fatto salvo che il PD da solo non ha i numeri per cambiare una legge, quindi servirà un accordo politico. La minoranza PD per il No ha rifiutato la mediazione, sostanzialmente delegittimando il povero Cuperlo. Bersani e i suoi fidi hanno definito l'accordo "una paginetta fumosa".
La conferma del fronte interno del No ha dimostrato come la minoranza PD non avesse alcuna intenzione di mediare e cercare un accordo, chiarendo che il voto è davvero solo politico. La conseguenza è stata che Gianni Cuperlo, che per la mediazione si era speso, ha deciso di schierarsi con il Sì, seppure distinguendosi politicamente. Le posizioni sempre più radicali e l'impegno diretto per il No di gente come D'Alema e Bersani hanno portato personaggi swinging del PD a scegliere il Sì, come ha fatto Fabrizio Barca. Da ultimo ieri è arrivato l'endorsement per i Sì da parte di Romano Prodi, il padre nobile del PD che la minoranza aveva spesso evocato come suo silenzioso mentore.
A parte i nomi di rilievo nazionale, conosco alcuni iscritti e simpatizzanti PD che voteranno No. Alcuni sono nell'orbita (anche professionale) della Cgil, altri hanno un gene antagonista che comunque impedisce loro di stare in maggioranza, altri ancora semplicemente detestano Renzi e l'attuale classe dirigente del PD e si augurano una loro débâcle. Nel merito della riforma in genere non hanno molto da dire, a parte i soliti slogan che sentiamo ripetere da mesi e che, sviscerati punto per punto, si smontano più facilmente delle astronavi Lego Star Wars di mio figlio.
Per un elettore del PD, ancora di più per un militante o un dirigente, votare No al referendum è un chiaro suicidio politico. Ecco perché non capisco come personaggi navigati come quelli citati sopra continuino con ostinazione a rifiutare la linea del PD e fare campagna contro. "Non lascio il No alla destra" ha detto ieri Bersani in uno dei suoi commenti lunari.
Se al referendum di domenica prevarrà il No la vittoria non sarà certo di D'Alema o Bersani, ma di Grillo, Salvini e Berlusconi. Questo lo sappiamo tutti. Sarà la vittoria delle opposizioni, contro Renzi, il governo e la maggioranza parlamentare a guida PD. Non basta: se vincerà il No per Renzi sarà una sonora batosta, ma i voti del Sì saranno tutti suoi e solo suoi. Neppure del PD, perché parte del partito gli ha fatto campagna contro. Quindi il segretario/presidente ne uscirà paradossalmente rafforzato, anche se perdente. Probabilmente si dimetterà da Palazzo Chigi, ma sarà sempre lui a dare le carte, nel PD e nel Paese. L'inevitabile redde rationem che seguirà renderà sempre più marginali e irrilevanti coloro che, dall'interno del partito, hanno lavorato per la sconfitta. Per dirla breve: Renzi resterà dov'è, chi ha votato No sarà davvero all'ultimo giro di giostra.
Ecco perché non riesco a capire il senso di questa storia, come direbbe Vasco. Anche considerando i rancori di D'Alema, il revanscismo di Bersani, non riesco a comprendere un comportamento politico che, comunque vada, danneggerà loro per primi. Oltre che tutto il PD, ovvio.
Song of the Day
Siamo in tempi di canzoni natalizie e da oggi è disponibile su iTunes One More Christmas Beer di Sunny Sweeney.
Sweeney, che compirà 40 anni il 7 dicembre, aveva già fatto ascoltare la canzone anni fa, ma non l'aveva mai incisa. Il pezzo racconta le feste familiari natalizie in cui tutti o quasi alzano un po' il gomito. Nello stile country della uncorrect cantautrice di Houston.
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