Una nuova epidemia dilaga nei comuni d'Italia: l'ossessione per i panni stesi. Alla ricerca di un artificiale e presunto ordine estetico i sindaci emettono ordinanze a raffica per garantire il cosiddetto decoro delle loro città, particolarmente nei centri storici. Tra gli elementi che deturperebbero l'immagine dei borghi antichi ci sarebbero appunto i vestiti, le tovaglie e le lenzuola stese ad asciugare, da sempre presenti nel paesaggio urbano italiano.
Stendere il bucato al sole e al vento nel Mediterraneo è un'abitudine millenaria. Lo si fa lungo corde tese da finestra a finestra e, nei vicoli e nelle strade più strette, con tesate da un fronte edificato all'altro, che funzionano con sistemi di carrucole e tiranti a volte anche complessi.
I panni stesi non sono solo il segnale di una autentica vita urbana e sociale, ma sono anche sostenibili. Nelle grigie e brumose città del nord Europa le macchine asciugatrici sono d'obbligo, da noi sono ancora molto più popolari le mollette. E speriamo che lo restino a lungo.
sabato 30 aprile 2011
Tempi di guerra
La Lega Nord ha presentato una mozione parlamentare sull'intervento militare italiano in Libia affidandone la diffusione al suo quotidiano, che la pubblica nella edizione di oggi. La Padania ha un sito "in manutenzione" da sempre, quindi inutile cercare il documento on line. Ho ripiegato sui giornali amici, tipo Libero e Il Giornale di famiglia. La mozione si compone di sei punti, "sei dettagliati impegni che il governo dovrà far propri". Tra questi quello di non alzare le tasse per finanziare l'intervento militare e quello a non partecipare ad azioni di terra. Non poteva mancare anche quello di "promuovere il reale concorso di tutti i paesi alleati rispetto alle ondate migratorie". Si parla anche della necessità di "intraprendere una intensa azione diplomatica" che alla luce delle capriole di Berlù e Frattini, dai baci con Gheddafi alle bombe su Tripoli, lascia sconcertati.
Il punto qualificante, il "cuore del testo", come scrive Libero, sarebbe quello di "fissare un termine entro il quale far cessare qualsivoglia azione militare". Che ovviamente è una stupidaggine. Si può essere fermamente contrari a partecipare ad un intervento armato e si può considerarlo necessario, con tutta una serie di sfumature e distinguo in the middle. Ma dare un termine temporale è ridicolo, perché le guerre non hanno prognosi. Potremmo lanciarci in dibattiti accademici: meglio bombardare per una settimana tre volte al giorno o per tre settimane una volta sola? E qui passiamo dalla prognosi alla terapia, in cui le dosi contano molto più della posologia.
Insomma, il punto saliente della mozione della Lega è una cavolata, una inutile piazzata populista. L'ennesima.
Il punto qualificante, il "cuore del testo", come scrive Libero, sarebbe quello di "fissare un termine entro il quale far cessare qualsivoglia azione militare". Che ovviamente è una stupidaggine. Si può essere fermamente contrari a partecipare ad un intervento armato e si può considerarlo necessario, con tutta una serie di sfumature e distinguo in the middle. Ma dare un termine temporale è ridicolo, perché le guerre non hanno prognosi. Potremmo lanciarci in dibattiti accademici: meglio bombardare per una settimana tre volte al giorno o per tre settimane una volta sola? E qui passiamo dalla prognosi alla terapia, in cui le dosi contano molto più della posologia.
Insomma, il punto saliente della mozione della Lega è una cavolata, una inutile piazzata populista. L'ennesima.
venerdì 29 aprile 2011
Un formaggio molto speciale
Da ieri la Michael Mut Gallery nell'East Village di Manhattan presenta un allestimento dell'artista Miriam Simun intitolato The Human Cheese Shop dove i visitatori sono invitati ad assaggiare tre tipi di formaggio prodotto con latte umano.
Naturalmente è una provocazione, ma il formaggio è vero ed è prodotto dal latte di tre donne, mescolato con latte di capra o di mucca per stemperarlo. La chef Sarah Hymanson ha creato le tre varietà e le ha abbinate ad altri cibi e vini.
La critica locale non sembra entusiasta. L'evento si chiude domenica 1 maggio con una degustazione finale, se siete a NYC fate un salto in galleria: 97 Avenue C.
Naturalmente è una provocazione, ma il formaggio è vero ed è prodotto dal latte di tre donne, mescolato con latte di capra o di mucca per stemperarlo. La chef Sarah Hymanson ha creato le tre varietà e le ha abbinate ad altri cibi e vini.
La critica locale non sembra entusiasta. L'evento si chiude domenica 1 maggio con una degustazione finale, se siete a NYC fate un salto in galleria: 97 Avenue C.
giovedì 28 aprile 2011
Arriva il condono, ma in Grecia
Eurostat ha certificato il dato del debito corrente della Grecia, che nel 2010 ha raggiunto il 10.5% del PIL, un punto in più delle previsioni. Il governo di Atene ha urgente bisogno di denaro e ha deciso di ricorrere a uno strumento che noi Italiani conosciamo bene: il condono edilizio.
Il ricorso al condono sulle opere abusive, che secondo il governo dovrebbe portare nelle casse dello stato tra 300 e 400 milioni di Euro, è stato annunciato la scorsa settimana dal ministro delle finanze, il socialista Giorgos Papakonstantinou. Ma la collega di governo e di partito Tina Birbili (foto), ministro dell'ambiente, ha dichiarato la sua netta contrarietà.
Sembra un film già visto, vero? Tutti sanno come andrà a finire.
Il ricorso al condono sulle opere abusive, che secondo il governo dovrebbe portare nelle casse dello stato tra 300 e 400 milioni di Euro, è stato annunciato la scorsa settimana dal ministro delle finanze, il socialista Giorgos Papakonstantinou. Ma la collega di governo e di partito Tina Birbili (foto), ministro dell'ambiente, ha dichiarato la sua netta contrarietà.
Sembra un film già visto, vero? Tutti sanno come andrà a finire.
Mentre l'Italia "si tranquillizza"
Secondo il premier la moratoria nucleare del governo è solo strumentale e serve a far passare del tempo, cosi gli Italiani "si tranquillizzano". Ma cone stanno andando le cose in Giappone dopo più di un mese e mezzo?
Nella foto un gruppo di operai asporta lo strato superficiale del terreno nei pressi della scuola di Koriyama, a 70 Km dalla centrale disastrata. Anche a queste distanze sembra necessario proteggere la popolazione dalle radiazioni.
Le ultime proiezioni del governo giapponese indicano che per almeno un anno le radiazioni resteranno molto superiori a quanto consentito in una vasta area. Ad esempio nella città di Akogi Kunugidaira, che si trova 24 Km a nord ovest della centrale, si prevedono 235 millisievert di esposizione nell'anno che parte dall'11 marzo scorso, il giorno dell'incidente. Il calcolo dell'esposizione viene fatto considerando otto ore all'aperto e 16 all'interno di una casa in legno, tipica della zona, dove le radiazioni si riducono del 40%. La dose massima annuale di sicurezza è di un millisievert.
Le radiazioni superano il limite di guardia anche in zone non evacuate. La città di Fukushima, che ha quasi 300.000 abitanti, secondo i calcoli dovrebbe ricevere 20 millisievert in un anno. La contaminazione quindi è estesa su un area molto vasta e gli effetti potranno essere valutati solo tra molto tempo.
Il pesce e alcuni vegetali a foglia come gli spinaci mostrano valori di cesio e di iodio 5-6 volte superiori al consentito. All'interno della centrale i valori sono ancora talmente alti da impedire il lavoro dei tecnici in molte zone. La situazione più grave sembra essere quella del reattore 1, dove si continua a pompare acqua per mantenere basse le temperature ma la pressione interna si riduce, probabilmente perché l'acqua fa condensare il vapore prodotto dal riscaldamento. Ridurre la pressione sembrerebbe una buona notizia, ma non è così. Se la pressione scende sotto un atmosfera c'è il rischio che entri aria dall'esterno, aumentando la possibilità di una esplosione causata dall'idrogeno. Impossibile impiegare personale per le operazioni: all'interno dell'edificio del reattore 1 il 26 aprile sono stati registrati ben 1.120 millisievert/ora, ovvero 28 sievert al giorno, una dose letale.
Un altro problema è quello dell'acqua altamente radioattiva. Deve essere estratta dai reattori e decontaminata, ma non esistono contenitori in grado di raccoglierla (si parla di un centinaio di miloni di litri, destinati a raddoppiare con il pompaggio che continua). La TEPCO, che gestisce la centrale, vorrebbe realizzare delle nuove vasche, ma ci vorranno mesi.
Tutto è ancora molto confuso, le informazioni sono frammentarie e i dati diffusi con ritardo e cautela, per non dire omissioni. L'unica certezza è che la crisi non è affatto risolta, né lo sarà a breve.
Nella foto un gruppo di operai asporta lo strato superficiale del terreno nei pressi della scuola di Koriyama, a 70 Km dalla centrale disastrata. Anche a queste distanze sembra necessario proteggere la popolazione dalle radiazioni.
Le ultime proiezioni del governo giapponese indicano che per almeno un anno le radiazioni resteranno molto superiori a quanto consentito in una vasta area. Ad esempio nella città di Akogi Kunugidaira, che si trova 24 Km a nord ovest della centrale, si prevedono 235 millisievert di esposizione nell'anno che parte dall'11 marzo scorso, il giorno dell'incidente. Il calcolo dell'esposizione viene fatto considerando otto ore all'aperto e 16 all'interno di una casa in legno, tipica della zona, dove le radiazioni si riducono del 40%. La dose massima annuale di sicurezza è di un millisievert.
Le radiazioni superano il limite di guardia anche in zone non evacuate. La città di Fukushima, che ha quasi 300.000 abitanti, secondo i calcoli dovrebbe ricevere 20 millisievert in un anno. La contaminazione quindi è estesa su un area molto vasta e gli effetti potranno essere valutati solo tra molto tempo.
Il pesce e alcuni vegetali a foglia come gli spinaci mostrano valori di cesio e di iodio 5-6 volte superiori al consentito. All'interno della centrale i valori sono ancora talmente alti da impedire il lavoro dei tecnici in molte zone. La situazione più grave sembra essere quella del reattore 1, dove si continua a pompare acqua per mantenere basse le temperature ma la pressione interna si riduce, probabilmente perché l'acqua fa condensare il vapore prodotto dal riscaldamento. Ridurre la pressione sembrerebbe una buona notizia, ma non è così. Se la pressione scende sotto un atmosfera c'è il rischio che entri aria dall'esterno, aumentando la possibilità di una esplosione causata dall'idrogeno. Impossibile impiegare personale per le operazioni: all'interno dell'edificio del reattore 1 il 26 aprile sono stati registrati ben 1.120 millisievert/ora, ovvero 28 sievert al giorno, una dose letale.
Un altro problema è quello dell'acqua altamente radioattiva. Deve essere estratta dai reattori e decontaminata, ma non esistono contenitori in grado di raccoglierla (si parla di un centinaio di miloni di litri, destinati a raddoppiare con il pompaggio che continua). La TEPCO, che gestisce la centrale, vorrebbe realizzare delle nuove vasche, ma ci vorranno mesi.
Tutto è ancora molto confuso, le informazioni sono frammentarie e i dati diffusi con ritardo e cautela, per non dire omissioni. L'unica certezza è che la crisi non è affatto risolta, né lo sarà a breve.
Romani, il ministro con licenza di buffone
Qualcuno avrà visto ieri TG3 Linea Notte, dove erano presenti tra gli altri Nichi Vendola e il ministro Romani. Chi fosse interessato trova qui la registrazione: verso il minuto 3, dopo una battuta ironica di Vendola che evocava il passato da manager televisivo di Romani citando il famigerato "Colpo Grosso", il ministro replicava dicendo 10 volte (dieci, le ho contate) "sei un buffone" al governatore. Bianca Berlinguer, basita, non è intervenuta.
Piero Ricca il 5 maggio 2003 inveì contro il premier Berlusconi al tribunale di Milano in occasione di una udienza del processo SME urlando "Buffone, fatti processare come tutti gli altri". Fu denunciato da Berlù e poi condannato a una ammenda da 500 Euro, ma la Cassazione ribaltò la sentenza giudicando l'epiteto di Ricca una legittima "forte critica". In merito alla legittimità la corte precisava che "lo si desume in maniera non dubbia dal fatto che l'imputato ha fatto seguire all'epiteto incriminato espressioni che suonano come forte riprovazione della condotta tenuta dal querelante come homo publicus".
Nell'occasione l'avvocato del premier Niccolo Ghedini dichiarò: "Come si può pensare che dare del buffone a chiunque, anche a un semplice cittadino, possa essere socialmente utile e persino indurre al rispetto delle leggi. Ho troppo rispetto per qualificare questi giudici, ma non c'è poi da stupirsi se dico che della magistratura non ho più fiducia".
Ieri un ministro della repubblica ha detto 10 (volte) "Sei un buffone" a un presidente di regione in un dibattito su un canale della TV pubblica. Chissà cosa ne pensa l'avvocato Ghedini.
Piero Ricca il 5 maggio 2003 inveì contro il premier Berlusconi al tribunale di Milano in occasione di una udienza del processo SME urlando "Buffone, fatti processare come tutti gli altri". Fu denunciato da Berlù e poi condannato a una ammenda da 500 Euro, ma la Cassazione ribaltò la sentenza giudicando l'epiteto di Ricca una legittima "forte critica". In merito alla legittimità la corte precisava che "lo si desume in maniera non dubbia dal fatto che l'imputato ha fatto seguire all'epiteto incriminato espressioni che suonano come forte riprovazione della condotta tenuta dal querelante come homo publicus".
Nell'occasione l'avvocato del premier Niccolo Ghedini dichiarò: "Come si può pensare che dare del buffone a chiunque, anche a un semplice cittadino, possa essere socialmente utile e persino indurre al rispetto delle leggi. Ho troppo rispetto per qualificare questi giudici, ma non c'è poi da stupirsi se dico che della magistratura non ho più fiducia".
Ieri un ministro della repubblica ha detto 10 (volte) "Sei un buffone" a un presidente di regione in un dibattito su un canale della TV pubblica. Chissà cosa ne pensa l'avvocato Ghedini.
mercoledì 27 aprile 2011
Phoebe Snow, 1952 - 2011
Ieri all'ospedale di Edison, New Jersey è morta Phoebe Ann Laub, in arte Phoebe Snow. Aveva sofferto una emorragia cerebrale nel gennaio 2010 e da allora non si era più ripresa. Grande autrice e interprete Phoebe non era mai arrivata allo stardom del pop ma era rispettatissima da critica e colleghi. Per dire, oggi persino Slash la compiange su twitter.
Il suo pezzo più memorabile resta Poetry Man, compreso nel suo album di esordio del 1974. Qui sopra c'è in video una splendida versione dal vivo del 1989. Poetry Man arrivò al numero 5 della classifica dei singoli USA e trascinò l'album fino al numero 4, procurando a Phoebe Snow anche una nomination ai Grammy Awards come migliore nuova artista. Poi molti altri dischi e concerti, un breve matrimonio e una figlia nata con un gravissimo handicap e morta nel 2007.
Negli anni dell'università divoravo i suoi dischi, che facevo scoprire agli amici (e alle amiche, perché la voce contralto di Phoebe è molto sexy). Passavo spessissimo i suoi pezzi in radio, il mio abum preferito resta Second Childhood (1976)
No, dai. Davvero?
Berlusconi ieri ha ammesso che la moratoria nucleare decisa dal governo è un espediente per evitare il referendum. Qualcuno aveva dei dubbi in proposito? Ogni azione di questo governo è guidata dalla ricerca del consenso o, come in questo caso, dal timore di perderlo. Con la sola esclusione delle proprie questioni con la giustizia e i processi Berlù ragiona e amministra il paese come se il programma di governo fosse un palinsesto TV e il consenso popolare l'Auditel.
"La gente era contraria, fare il referendum adesso avrebbe significato eliminare per sempre la scelta del nucleare" ha confermato candidamente il premier. Inutile fare considerazioni di etica o estetica, Berlusconi ha il pallone e decide lui se giocare o meno, come ha detto Massimo Riva ieri sera a Ballarò.
Berlù teme che lo spettro del nucleare trascini il popolo ai seggi anche in una assolata domenica di metà giugno, con le scuole già chiuse e le spiagge affollate. E raggiungere il quorum, come non succede dal secolo scorso, vorrebbe dire rischiare grosso anche sul legittimo impedimento. Quella del governo è una scelta strumentale e vigliacca, certo. Ma legittima. L'importante è non dimenticarla se e quando l'argomento tornerà nell'agenda del governo. Ma io credo che questo non accadrà più. Tra due anni saremo in piena campagna elettorale per le politiche, nessuno a destra vorrà rispolverare il nucleare. E per eliminarlo per sempre, come ha deciso di fare la Germania smantellando tutte le centrali entro dieci anni, basterà fare in modo che il prossimo parlamento non abbia una maggioranza che sostenga un anziano premier schiavo dei sondaggi e del gradimento.
"La gente era contraria, fare il referendum adesso avrebbe significato eliminare per sempre la scelta del nucleare" ha confermato candidamente il premier. Inutile fare considerazioni di etica o estetica, Berlusconi ha il pallone e decide lui se giocare o meno, come ha detto Massimo Riva ieri sera a Ballarò.
Berlù teme che lo spettro del nucleare trascini il popolo ai seggi anche in una assolata domenica di metà giugno, con le scuole già chiuse e le spiagge affollate. E raggiungere il quorum, come non succede dal secolo scorso, vorrebbe dire rischiare grosso anche sul legittimo impedimento. Quella del governo è una scelta strumentale e vigliacca, certo. Ma legittima. L'importante è non dimenticarla se e quando l'argomento tornerà nell'agenda del governo. Ma io credo che questo non accadrà più. Tra due anni saremo in piena campagna elettorale per le politiche, nessuno a destra vorrà rispolverare il nucleare. E per eliminarlo per sempre, come ha deciso di fare la Germania smantellando tutte le centrali entro dieci anni, basterà fare in modo che il prossimo parlamento non abbia una maggioranza che sostenga un anziano premier schiavo dei sondaggi e del gradimento.
martedì 26 aprile 2011
Tappo a chi?
Ecco le scarpe di Berlù (in basso) e Sarko indossate oggi al vertice di Roma. Ingrandire la foto per vedere meglio.
Ambedue nere, ambedue stringate. Ambedue con un tacco ben oltre la moda e la media.
Guardando la scarpa di Berlù si nota la innaturale curva verso l'alto già appena oltre la cucitura della punta, come se il leader italiano stesse in punta di piedi. E così deve essere, altrimenti Berlù al posto di un piede umano dovrebbe avere uno zoccolo. Insomma, dentro le scarpe c'è un rialzo pari almeno al tacco esterno, evidente anche in questa foto.
Lotta all'ultimo centimetro per non essere i più bassi.
Ambedue nere, ambedue stringate. Ambedue con un tacco ben oltre la moda e la media.
Guardando la scarpa di Berlù si nota la innaturale curva verso l'alto già appena oltre la cucitura della punta, come se il leader italiano stesse in punta di piedi. E così deve essere, altrimenti Berlù al posto di un piede umano dovrebbe avere uno zoccolo. Insomma, dentro le scarpe c'è un rialzo pari almeno al tacco esterno, evidente anche in questa foto.
Lotta all'ultimo centimetro per non essere i più bassi.
L'etica dei Commissari Europei
La Commissione di Bruxelles ha deciso di rivedere il codice di condotta dei commissari, apportando alcune modifiche. Il testo in vigore infatti aveva qualche falla evidente, come la possibilità per i commissari di assumere nel loro staff coniugi, partner e parenti di primo grado. Il commissario tedesco uscente Günther Verheugen (67) ad esempio aveva promosso nel 2007 la sua amante Petra Erler al ruolo di capo di gabinetto.
Un altro punto molto discusso è il tema delle cosiddette "porte girevoli" ovvero gli incarichi che gli ex commissari ricevono al termine del loro mandato. Il nuovo testo prolunga il periodo in cui questi devono essere obbligatoriamente notificati a Bruxelles da 12 a 18 mesi. Lo stesso Verheugen dopo soli due mesi ha fondato una propria società di lobbying, dove ha portato con sè anche la signora Erler. La Commissione di Bruxelles, quattro mesi dopo avere avuto la notifica, non si è ancora espressa in merito.
La commissaria austriaca alle relazioni esterne Benita Ferrero Waldner, concluso il mandato nel 2010, ha un incarico dalle assicurazioni Munich Re. Il commissario maltese alla pesca Joe Borg lavora per una società di consulenze marittime. Bruxelles ha negato all'ex commissario alle finanze irlandese Charlie McCreevy la possibilità di essere assunto da una banca ma non gli ha vietato di entrare tra i dirigenti di Ryanair.
Le "porte girevoli" permettono di alternare con disinvoltura ruoli pubblici e privati. E dire che Bruxelles, proprio per facilitare il reinserimento professionale degli ex-commissari, per tre anni concede loro un vitalizio tra il 40 e il 65% dell'indennità della carica che ricoprivano.L'indennità minima per un Commissario Europeo è di 20.300 €, quindi il "programma di reinserimento" offre agli ex commissari almeno 97mila Euro l'anno per il triennio del dopo mandato.
Un altro punto molto discusso è il tema delle cosiddette "porte girevoli" ovvero gli incarichi che gli ex commissari ricevono al termine del loro mandato. Il nuovo testo prolunga il periodo in cui questi devono essere obbligatoriamente notificati a Bruxelles da 12 a 18 mesi. Lo stesso Verheugen dopo soli due mesi ha fondato una propria società di lobbying, dove ha portato con sè anche la signora Erler. La Commissione di Bruxelles, quattro mesi dopo avere avuto la notifica, non si è ancora espressa in merito.
La commissaria austriaca alle relazioni esterne Benita Ferrero Waldner, concluso il mandato nel 2010, ha un incarico dalle assicurazioni Munich Re. Il commissario maltese alla pesca Joe Borg lavora per una società di consulenze marittime. Bruxelles ha negato all'ex commissario alle finanze irlandese Charlie McCreevy la possibilità di essere assunto da una banca ma non gli ha vietato di entrare tra i dirigenti di Ryanair.
Le "porte girevoli" permettono di alternare con disinvoltura ruoli pubblici e privati. E dire che Bruxelles, proprio per facilitare il reinserimento professionale degli ex-commissari, per tre anni concede loro un vitalizio tra il 40 e il 65% dell'indennità della carica che ricoprivano.L'indennità minima per un Commissario Europeo è di 20.300 €, quindi il "programma di reinserimento" offre agli ex commissari almeno 97mila Euro l'anno per il triennio del dopo mandato.
lunedì 25 aprile 2011
Povere mucche, povera gente
Nella zona proibita 20 Km attorno a Fukushima ci sono almeno 370 allevamenti di bestiame, dove secondo le stime vivevano 4.000 mucche, 30.000 maiali, 630.000 polli e 100 cavalli. La evacuazione forzata degli allevatori a distanza di oltre un mese ha già causato la morte di molti animali, particolarmente quelli legati o chiusi nei recinti. Altri vagano senza meta per le strade e i campi vietati agli umani.
Oggi una squadra di sei persone, compreso un veterinario, è entrata in azione nella zona proibita per controllare gli animali. La missione consiste nel terminare quelli indeboliti e agonizzanti e disinfettare le carcasse. Secondo il governo le uccisioni avverranno solo dopo avere ottenuto il consenso dei proprietari, anche se non sembra così semplice risalire ai singoli allevatori e rintracciarli nei centri di accoglienza degli sfollati.
Il problema degli animali si ripropone anche nelle nuove zone di evacuazione oltre i 20 Km dalla centrale decise due giorni fa dal governo giapponese. In questi villaggi prevale l'economia agricola e zootectica e vivono circa diecimila persone, di cui seimila ancora da evacuare. Ma ci sono anche diecimila mucche, che i loro allevatori non hanno smesso di accudire. Si tratta per lo più di mucche di razza pregiata allevate per la loro carne. Spostare altrove diecimila mucche è complicato almeno quanto evacuare le persone.
Nel frattempo il governo ha reso note le condizioni di brevi ritorni nelle proprie case per i residenti evacuati. Per mantenere l'esposizione alle radiazioni al di sotto di un millisievert il tempo massimo consentito di permanenza è di cinque ore. Può ritornare solo un membro del nucleo familiare, con esclusione assoluta degli under 15 e degli anziani. Proibito portare fuori dalla zona proibita cibo o animali allevati. Le autorità non hanno ancora deciso se autorizzare il recupero delle auto e degli animali da compagnia. Tutti coloro che entrano nella zona proibita dovranno indossare tute protettive e sottoporsi a trattamenti antiradiazioni all'uscita.
Oggi una squadra di sei persone, compreso un veterinario, è entrata in azione nella zona proibita per controllare gli animali. La missione consiste nel terminare quelli indeboliti e agonizzanti e disinfettare le carcasse. Secondo il governo le uccisioni avverranno solo dopo avere ottenuto il consenso dei proprietari, anche se non sembra così semplice risalire ai singoli allevatori e rintracciarli nei centri di accoglienza degli sfollati.
Il problema degli animali si ripropone anche nelle nuove zone di evacuazione oltre i 20 Km dalla centrale decise due giorni fa dal governo giapponese. In questi villaggi prevale l'economia agricola e zootectica e vivono circa diecimila persone, di cui seimila ancora da evacuare. Ma ci sono anche diecimila mucche, che i loro allevatori non hanno smesso di accudire. Si tratta per lo più di mucche di razza pregiata allevate per la loro carne. Spostare altrove diecimila mucche è complicato almeno quanto evacuare le persone.
Nel frattempo il governo ha reso note le condizioni di brevi ritorni nelle proprie case per i residenti evacuati. Per mantenere l'esposizione alle radiazioni al di sotto di un millisievert il tempo massimo consentito di permanenza è di cinque ore. Può ritornare solo un membro del nucleo familiare, con esclusione assoluta degli under 15 e degli anziani. Proibito portare fuori dalla zona proibita cibo o animali allevati. Le autorità non hanno ancora deciso se autorizzare il recupero delle auto e degli animali da compagnia. Tutti coloro che entrano nella zona proibita dovranno indossare tute protettive e sottoporsi a trattamenti antiradiazioni all'uscita.
sabato 23 aprile 2011
La moda del bianco
Tre anni fa qui su sostenibilitalia si ragionava sui colori delle auto, constatando una rimonta del bianco sui grigi metallizzati, anche se a dominare era sempre il nero. E oggi come va? Ad occhio le auto nuove sembrano quasi tutte bianche, particolarmente quelle più costose. Ma non è proprio così.
I dati come sempre vengono dal report della DuPont, che nel 2010 vede al primo posto l'argento, o grigio metallizzato (26%), che supera di due punti il nero. Seguono alla pari il grigio scuro e il bianco con il 16%. Questi sono i dati globali. In Europa le cose vanno diversamente. Il nero è largamente al comando (24%) seguito dal grigio scuro, mentre l'argento è solo terzo. Il bianco è al 14%, ma era solo l'8% tre anni fa. Negli USA il bianco è leader per il quarto anno consecutivo con il 21%. Il bianco vince anche in Giappone (28%), India (29%) e Sud Africa (38%).
I dati come sempre vengono dal report della DuPont, che nel 2010 vede al primo posto l'argento, o grigio metallizzato (26%), che supera di due punti il nero. Seguono alla pari il grigio scuro e il bianco con il 16%. Questi sono i dati globali. In Europa le cose vanno diversamente. Il nero è largamente al comando (24%) seguito dal grigio scuro, mentre l'argento è solo terzo. Il bianco è al 14%, ma era solo l'8% tre anni fa. Negli USA il bianco è leader per il quarto anno consecutivo con il 21%. Il bianco vince anche in Giappone (28%), India (29%) e Sud Africa (38%).
I girasoli di Fukushima
Mentre il governo giapponese allarga il perimetro delle zone proibite e annuncia l'evacuazione di altre diecimila persone qualcuno comincia a pensare alla bonifica dei terreni contaminati. La prima mossa non è particolarmente tecnologica: piantare girasoli.
I girasoli sono piante a rapido accrescimento che producono in pochi mesi una grande massa vegetale. E sono ghiotti di cesio, che ha caratteristiche simili al potassio, usato comunemente come fertilizzante. I girasoli assorbono il cesio radioattivo dal terreno. Anche a Chernobyl si provò ad utilizzarli per questo scopo.
Una equipe di ricercatori della Japan Aerospace Exploration Agency guidata dal professor Masamichi Yamashita sta lavorando al progetto. I girasoli dovranno essere piantati adesso e raccolti in autunno, quando saranno saturi di cesio radioattivo. Non potranno essere bruciati, altrimenti il minerale si diffonderà di nuovo in atmosfera. Nei piani del team del professor Yamashita le piante dovranno essere decomposte con l'aiuto di batteri ipertermofili, gli stessi utilizzati nei processi di digestione aerobica delle centrali a biomasse. Al termine del processo di decomposizione la massa vegetale è ridotta all'1% del raccolto, rendendo la quantità di materiale radioattivo molto più semplice da maneggiare. Naturalmente nessuno è in grado di valutare l'efficacia dei girasoli in termini quantitativi, ovvero fornire stime su quanto siano in grado di ridurre la contaminazione del terreno.
I ricercatori hanno anche invitato la popolazione e le scuole a piantare girasoli nei giardini e nei cortili, anche per simboleggiare la rinascita di Fukushima. Sarà dura.
I girasoli sono piante a rapido accrescimento che producono in pochi mesi una grande massa vegetale. E sono ghiotti di cesio, che ha caratteristiche simili al potassio, usato comunemente come fertilizzante. I girasoli assorbono il cesio radioattivo dal terreno. Anche a Chernobyl si provò ad utilizzarli per questo scopo.
Una equipe di ricercatori della Japan Aerospace Exploration Agency guidata dal professor Masamichi Yamashita sta lavorando al progetto. I girasoli dovranno essere piantati adesso e raccolti in autunno, quando saranno saturi di cesio radioattivo. Non potranno essere bruciati, altrimenti il minerale si diffonderà di nuovo in atmosfera. Nei piani del team del professor Yamashita le piante dovranno essere decomposte con l'aiuto di batteri ipertermofili, gli stessi utilizzati nei processi di digestione aerobica delle centrali a biomasse. Al termine del processo di decomposizione la massa vegetale è ridotta all'1% del raccolto, rendendo la quantità di materiale radioattivo molto più semplice da maneggiare. Naturalmente nessuno è in grado di valutare l'efficacia dei girasoli in termini quantitativi, ovvero fornire stime su quanto siano in grado di ridurre la contaminazione del terreno.
I ricercatori hanno anche invitato la popolazione e le scuole a piantare girasoli nei giardini e nei cortili, anche per simboleggiare la rinascita di Fukushima. Sarà dura.
venerdì 22 aprile 2011
102
"Ho perso un po' la vista, molto l'udito. Alle conferenze non vedo le proiezioni e non sento bene. Ma penso più adesso di quando avevo vent'anni. Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente."
Fukushima, quasi centomila evacuati
Questo è uno dei 65 posti di blocco che vietano l'ingresso nel raggio di 20 Km dalla centrale di Fukushima. I trasgressori sono puniti con una multa di 100.000 Yen o 30 giorni di prigione.
Oggi il governo giapponese ha aggiunto alle aree da evacuare alcuni centri abitati al di fuori della fascia di 20 Km. Si tratta di Iitate, Katsurao, Namie e porzioni di Kawamata e Minamisoma, per un totale di altre 10.500 persone che si aggiungono ai 78.200 residenti che secondo i dati del governo erano residenti nel raggio di 20 km dalla centrale.
L'annuncio è arrivato dal portavoce del governo Edano, che lo ha motivato con il fatto che in queste città, anche se si trovano a oltre 20 km dalla centrale, le proiezioni prevedono una esposizione annuale a oltre 20 millisievert di radiazioni. La popolazione dovrà abbandonare le proprie case entro la fine di maggio.
Oggi il governo giapponese ha aggiunto alle aree da evacuare alcuni centri abitati al di fuori della fascia di 20 Km. Si tratta di Iitate, Katsurao, Namie e porzioni di Kawamata e Minamisoma, per un totale di altre 10.500 persone che si aggiungono ai 78.200 residenti che secondo i dati del governo erano residenti nel raggio di 20 km dalla centrale.
L'annuncio è arrivato dal portavoce del governo Edano, che lo ha motivato con il fatto che in queste città, anche se si trovano a oltre 20 km dalla centrale, le proiezioni prevedono una esposizione annuale a oltre 20 millisievert di radiazioni. La popolazione dovrà abbandonare le proprie case entro la fine di maggio.
giovedì 21 aprile 2011
La città proibita
Il governo giapponese ha annunciato che dalla mezzanotte di oggi non sarà più possibile entrare nel territorio compreso nel raggio di 20 Km dalla centrale nucleare di Fukushima. L'area quindi passa da zona di evacuazione a zona interdetta. Il provvedimento riguarda circa 27.000 nuclei familiari distribuiti in nove municipalità. In Giappone è già notte e in queste ultime ore i residenti stanno cercando di portare via dalle loro abitazioni tutto quello che possono. Da mezzanotte saranno posizionati dei posti di blocco e l'accesso sarà consentito solo ad un componente per nucleo familiare e solo se munito di un permesso speciale rilasciato dal comune di residenza. Gli abitanti entro 3 Km dalla centrale non potranno in alcun caso tornare nelle loro abitazioni anche per brevi periodi.
mercoledì 20 aprile 2011
Tim Hetherington, 1970 - 2011
Tim Hetherington era bello e brillante, con una vita movimentata divisa tra la fotografia e il cinema. E' morto oggi a Misrata, da reporter di guerra.
Hetherington aveva seguito la guerra civile in Liberia nel 2003, appassionandosi alla causa dei ribelli tanto da mollare il lavoro per fare parte del gruppo di ispettori delle Nazioni Unite sui crimini di guerra nel paese. Poi era stato a lungo in Afghanistan, vincendo il premio per la foto dell'anno 2007 con una immagine di un soldato USA con le mani a coprire il viso, pubblicata in un servizio per Vanity Fair. Aveva vinto molti altri premi, un suo portfolio è qui.
Ieri su twitter aveva scritto: "In Libia nella città di Misrata sotto assedio. Bombardamenti indiscriminati delle forze di Gheddafi. Nessun segno della NATO".
Hetherington aveva seguito la guerra civile in Liberia nel 2003, appassionandosi alla causa dei ribelli tanto da mollare il lavoro per fare parte del gruppo di ispettori delle Nazioni Unite sui crimini di guerra nel paese. Poi era stato a lungo in Afghanistan, vincendo il premio per la foto dell'anno 2007 con una immagine di un soldato USA con le mani a coprire il viso, pubblicata in un servizio per Vanity Fair. Aveva vinto molti altri premi, un suo portfolio è qui.
Ieri su twitter aveva scritto: "In Libia nella città di Misrata sotto assedio. Bombardamenti indiscriminati delle forze di Gheddafi. Nessun segno della NATO".
Libro e moschetto
Il governo censura metodi e programmi della pubblica istruzione italiana ma spedisce istruttori militari in Libia. Niente libro, solo moschetto.
Depressione nucleare, motivata
Il personale della centrale nucleare di Fukushima è a rischio depressione e addirittura di morte per sovraffaticamento. L'allarme viene da Takeshi Tanigawa, un medico che oggi ha visitato alcuni dei lavoratori che da oltre un mese cercano di mettere qualche pezza nel disastro dell'impianto atomico.
I tecnici, oltre a lavorare in condizioni estremamente difficili, sentirebbero il peso di una responsabilità morale del disastro e in molti casi hanno sofferto la perdita di familiari e delle proprie case. Senza contare l'ansia per le conseguenze dell'esposizione alle radiazioni.
In effetti la vita a Fukushima non è gaia: ogni giorno il personale, concluso il turno di lavoro, esegue il processo di decontaminazione e viene trasferito per la notte all'altra centrale di Fukushima Daini, a 10 Km di distanza. I tecnici dormono sul pavimento di una palestra, con solo un tatami e un sacco a pelo. Anche la dieta non alza il morale, composta quasi esclusivamente da cibi secchi e inscatolati, per evitare la contaminazione nei prodotti freschi. A parte i dirigenti il personale lavora in turni di quattro giorni a cui seguono due giorni di riposo. Indossano costantemente le tute di protezione e nei giorni di lavoro non possono neppure fare una doccia.
Il Dottor Tanigawa ha effettuato trenta interviste, riscontrando che i lavoratori non sono stressati solo per la pressione e la responsabilità, ma anche perché i familiari li spingono a non andare al lavoro. Inoltre quasi tutti sono residenti nella fascia di evacuazione di 20 Km attorno alla centrale e anche coloro che non hanno subito lutti o danni gravi hanno grandi incertezze sul loro futuro.
Sul fronte della sicurezza sembra che il governo intenda elevare il limite di esposizione alle radiazioni fino a 500 millisievert l'anno per i tecnici degli impianti nucleari. La soglia, originariamente di 100 millisievert, era stata già portata a 250 dopo l'incidente di Fukushima. Negli USA l'esposizione massima ammessa per i lavoratori degli impianti nucleari è di 50 millisievert l'anno.
I tecnici, oltre a lavorare in condizioni estremamente difficili, sentirebbero il peso di una responsabilità morale del disastro e in molti casi hanno sofferto la perdita di familiari e delle proprie case. Senza contare l'ansia per le conseguenze dell'esposizione alle radiazioni.
In effetti la vita a Fukushima non è gaia: ogni giorno il personale, concluso il turno di lavoro, esegue il processo di decontaminazione e viene trasferito per la notte all'altra centrale di Fukushima Daini, a 10 Km di distanza. I tecnici dormono sul pavimento di una palestra, con solo un tatami e un sacco a pelo. Anche la dieta non alza il morale, composta quasi esclusivamente da cibi secchi e inscatolati, per evitare la contaminazione nei prodotti freschi. A parte i dirigenti il personale lavora in turni di quattro giorni a cui seguono due giorni di riposo. Indossano costantemente le tute di protezione e nei giorni di lavoro non possono neppure fare una doccia.
Il Dottor Tanigawa ha effettuato trenta interviste, riscontrando che i lavoratori non sono stressati solo per la pressione e la responsabilità, ma anche perché i familiari li spingono a non andare al lavoro. Inoltre quasi tutti sono residenti nella fascia di evacuazione di 20 Km attorno alla centrale e anche coloro che non hanno subito lutti o danni gravi hanno grandi incertezze sul loro futuro.
Sul fronte della sicurezza sembra che il governo intenda elevare il limite di esposizione alle radiazioni fino a 500 millisievert l'anno per i tecnici degli impianti nucleari. La soglia, originariamente di 100 millisievert, era stata già portata a 250 dopo l'incidente di Fukushima. Negli USA l'esposizione massima ammessa per i lavoratori degli impianti nucleari è di 50 millisievert l'anno.
martedì 19 aprile 2011
Nucleare breve
Dopo la moratoria di un anno decisa il 23 marzo oggi il governo ha annunciato che sara esso stesso a presentare un emendamento al decreto omnibus per decretare il blocco alla realizzazione delle quattro centrali atomiche previste e proclamate fino a un mese fa come l'unica via di salvezza energetica del paese. Il decreto sarà al voto al Senato già domattina, quindi il de profundis del nuovo programma nucleare italiano è stato celebrato con modi estremamente spicci.
Perché tutta questa fretta, dopo due anni di annunci e sparate? Le analisi più sbrigative rimandano ai soliti sondaggi commissionati da Berlù. I dati dimostrerebbero la possibilità concreta che il quesito nucleare porti la maggioranza degli Italiani a votare ai referendum, con la temuta conseguenza che il quorum scatti anche per l'abrogazione della legge sul legittimo impedimento. Rischio serio e certo tenuto nella opportuna considerazione dal premier. Oltre a questo però ci sono altri fattori. Ad esempio l'annuncio fatto venerdì scorso da Angela Merkel: la Germania intende smantellare tutte le sue centrali atomiche entro dieci anni e puntare sulle energie rinnovabili. Non sarà più possibile dire "così fan tutte". E infatti persino lo scettico e sferzante capoclasse Tremonti, che liquidava il grande potenziale dell'energia eolica come "mulini a vento", ha prefigurato oggi programmi di finanziamento per le energie rinnovabili attraverso gli Eurobond.
Last but not least va ricordato che il primo partner nel rinascimento atomico italiano avrebbe dovuto essere la Francia. Berlù e Sarko siglarono patti di intesa nucleare con grande risalto mediatico. Oggi la Francia, dopo la sua pretesa leadership nell'intervento in Libia e la vertenza aperta con il nostro governo per i permessi di soggiorno ai clandestini, non è certo nel cuore della destra italiana. E un dispetto a Parigi può valere più di qualche improbabile e impopolare centrale nucleare in Italia.
I blog e la rete servono anche a non dimenticare. Il 14 luglio 2009 Claudio Scajola, allora ministro perché non ancora accortosi che qualcuno gli aveva comprato casa a sua insaputa, diceva questo: “Nel 2010 le imprese interessate presenteranno le domande per le nuove centrali nucleari. Entro il 2013 metteremo la prima pietra della prima centrale. Entro il 2018 avremo i primi chilowattora prodotti nel nostro paese con il nucleare".
Perché tutta questa fretta, dopo due anni di annunci e sparate? Le analisi più sbrigative rimandano ai soliti sondaggi commissionati da Berlù. I dati dimostrerebbero la possibilità concreta che il quesito nucleare porti la maggioranza degli Italiani a votare ai referendum, con la temuta conseguenza che il quorum scatti anche per l'abrogazione della legge sul legittimo impedimento. Rischio serio e certo tenuto nella opportuna considerazione dal premier. Oltre a questo però ci sono altri fattori. Ad esempio l'annuncio fatto venerdì scorso da Angela Merkel: la Germania intende smantellare tutte le sue centrali atomiche entro dieci anni e puntare sulle energie rinnovabili. Non sarà più possibile dire "così fan tutte". E infatti persino lo scettico e sferzante capoclasse Tremonti, che liquidava il grande potenziale dell'energia eolica come "mulini a vento", ha prefigurato oggi programmi di finanziamento per le energie rinnovabili attraverso gli Eurobond.
Last but not least va ricordato che il primo partner nel rinascimento atomico italiano avrebbe dovuto essere la Francia. Berlù e Sarko siglarono patti di intesa nucleare con grande risalto mediatico. Oggi la Francia, dopo la sua pretesa leadership nell'intervento in Libia e la vertenza aperta con il nostro governo per i permessi di soggiorno ai clandestini, non è certo nel cuore della destra italiana. E un dispetto a Parigi può valere più di qualche improbabile e impopolare centrale nucleare in Italia.
I blog e la rete servono anche a non dimenticare. Il 14 luglio 2009 Claudio Scajola, allora ministro perché non ancora accortosi che qualcuno gli aveva comprato casa a sua insaputa, diceva questo: “Nel 2010 le imprese interessate presenteranno le domande per le nuove centrali nucleari. Entro il 2013 metteremo la prima pietra della prima centrale. Entro il 2018 avremo i primi chilowattora prodotti nel nostro paese con il nucleare".
Il robot cugino di Roomba
I reattori della centrale di Fukushima sono ancora impraticabili per gli umani, cosi la TEPCO ha mandato in avanscoperta due robot cingolati chiamati Packbot. L'esito della missione non è incoraggiante.
I robottini sono stati donati dalla iRobot, l'azienda che li costruisce e che produce anche gli aspirapolvere automatici Roomba. Il New York Times ha scritto che in Giappone stanno usando "il cugino di Roomba".
Domenica i robot hanno esplorato i reattori 1 e 3, registrando rispettivamente 49 e 57 millisievert l'ora. Il governo giapponese dopo l'incidente di Fukushima ha elevato il limite massimo di esposizione per i lavoratori delle centrali a 250 millisievert l'anno, ma anche questo tetto non permetterebbe ai tecnici più di cinque ore di permanenza (negli Stati Uniti il limite massimo ammesso è di solo 50 millisievert). Secondo i medici una esposizione di 1000 millisievert, cioè un sievert, induce già nausea e vomito.
Ieri l'Agenzia per la Sicurezza Nucleare NISA ha ammesso la "parziale fusione" del combustibile nucleare nei reattori 1, 2 e 3, che peraltro tutti davano per scontata viste le emissioni radioattive e l'esplosione al reattore 1. Il portavoce del governo Edano oggi ha detto che una catastrofica fusione totale potrà essere evitata continuando le operazioni di raffreddamento dei reattori. Cioè continuando a pompare milioni di litri di acqua al giorno, che però impedisce il ripristino degli impianti e della rete elettrica all'interno degli edifici dei reattori.
Secondo i calcoli ci sono quasi 70 milioni di litri di acqua fortemente radioattiva negli edifici e nei sotterranei e occorre rimuoverla in fretta per evitare che finisca in mare. Oggi TEPCO ha iniziato le operazioni dal reattore 2, e conta di trasferire 480 tonnellate ogni giorno fino alla vasca di contenimento collocata vicino al reattore 4. In pratica ci vorrà un mese per spostare dieci mila tonnellate, o dieci milioni di litri. Ma nel frattempo l'acqua continua ad essere pompata sui reattori per raffreddarli, e a sua volta diventa radioattiva. Una spirale senza fine.
I robottini sono stati donati dalla iRobot, l'azienda che li costruisce e che produce anche gli aspirapolvere automatici Roomba. Il New York Times ha scritto che in Giappone stanno usando "il cugino di Roomba".
Domenica i robot hanno esplorato i reattori 1 e 3, registrando rispettivamente 49 e 57 millisievert l'ora. Il governo giapponese dopo l'incidente di Fukushima ha elevato il limite massimo di esposizione per i lavoratori delle centrali a 250 millisievert l'anno, ma anche questo tetto non permetterebbe ai tecnici più di cinque ore di permanenza (negli Stati Uniti il limite massimo ammesso è di solo 50 millisievert). Secondo i medici una esposizione di 1000 millisievert, cioè un sievert, induce già nausea e vomito.
Ieri l'Agenzia per la Sicurezza Nucleare NISA ha ammesso la "parziale fusione" del combustibile nucleare nei reattori 1, 2 e 3, che peraltro tutti davano per scontata viste le emissioni radioattive e l'esplosione al reattore 1. Il portavoce del governo Edano oggi ha detto che una catastrofica fusione totale potrà essere evitata continuando le operazioni di raffreddamento dei reattori. Cioè continuando a pompare milioni di litri di acqua al giorno, che però impedisce il ripristino degli impianti e della rete elettrica all'interno degli edifici dei reattori.
Secondo i calcoli ci sono quasi 70 milioni di litri di acqua fortemente radioattiva negli edifici e nei sotterranei e occorre rimuoverla in fretta per evitare che finisca in mare. Oggi TEPCO ha iniziato le operazioni dal reattore 2, e conta di trasferire 480 tonnellate ogni giorno fino alla vasca di contenimento collocata vicino al reattore 4. In pratica ci vorrà un mese per spostare dieci mila tonnellate, o dieci milioni di litri. Ma nel frattempo l'acqua continua ad essere pompata sui reattori per raffreddarli, e a sua volta diventa radioattiva. Una spirale senza fine.
lunedì 18 aprile 2011
Il regalo di George
Al contrario di Sir Elton John non è stato invitato al Royal Wedding, ma George Michael (47) ha comunque voluto offrire un regalo a William e Kate: una cover inedita di You and I di Stevie Wonder, che ha autorizzato l'operazione. Il brano si può scaricare gratuitamente dal sito del cantante ex Wham!. La versione originale di You and I era stata pubblicata da Stevie Wonder su Talking Book del 1972.
George Michael ha scritto su twitter che il principe e Kate hanno fatto sapere di avere apprezzato il regalo, permettendo di apporvi il sigillo reale. Non sembra creare imbarazzo il fatto che George abbia una fedina penale piuttosto ricca, con arresti per atti osceni, possesso di stupefacenti e guida in stato di alterazione. L'ultimo episodio è dell'anno scorso: il 4 luglio, di ritorno dalla parata del Gay Pride, schiantò la sua Land rover contro un muro.
George Michael ha scritto su twitter che il principe e Kate hanno fatto sapere di avere apprezzato il regalo, permettendo di apporvi il sigillo reale. Non sembra creare imbarazzo il fatto che George abbia una fedina penale piuttosto ricca, con arresti per atti osceni, possesso di stupefacenti e guida in stato di alterazione. L'ultimo episodio è dell'anno scorso: il 4 luglio, di ritorno dalla parata del Gay Pride, schiantò la sua Land rover contro un muro.
La Germania scarica il nucleare
"Vogliamo tutti abbandonare il più presto possibile il nucleare e puntare sulla produzione energetica da fonti rinnovabili". Lo ha detto venerdì scorso Angela Merkel al termine di un incontro con i leader dei länder tedeschi sul tema dell'energia.
Reti intelligenti chiamate "autostrade elettriche", ernergie rinnovabili, efficienza energetica. Sono questi i settori su cui Berlino investirà per sostituire il 23% del fabbisogno energetico nazionale coperto oggi dalle centrali atomiche. Merkel ha presentato ai 16 länder il piano predisposto dal ministro dell'ambiente Norbert Röttgen assieme al ministro dell'economia Rainer Brüderle. Inevitabile fare un paragone con i loro omologhi italiani, la ministra invisibile Prestigiacomo e il capoclasse Tremonti, che aveva bollato con disprezzo l'energia eolica come "mulini a vento" Sarà invece proprio l'eolico offshore la priorità per la nuova politica energetica tedesca, per la quale saranno disponibili incentivi e finanziamenti per cinque miliardi di Euro.
Secondo il primo ministro della regione di Mecklenburg Vorpommern entro il 2022 tutte le 17 centrali nucleari tedesche dovranno essere chiuse per sempre. La Germania già oggi produce il 17% di energia rinnovabile ed ha deciso unilateralmente di raggiungere il 40% entro il 2020.
Reti intelligenti chiamate "autostrade elettriche", ernergie rinnovabili, efficienza energetica. Sono questi i settori su cui Berlino investirà per sostituire il 23% del fabbisogno energetico nazionale coperto oggi dalle centrali atomiche. Merkel ha presentato ai 16 länder il piano predisposto dal ministro dell'ambiente Norbert Röttgen assieme al ministro dell'economia Rainer Brüderle. Inevitabile fare un paragone con i loro omologhi italiani, la ministra invisibile Prestigiacomo e il capoclasse Tremonti, che aveva bollato con disprezzo l'energia eolica come "mulini a vento" Sarà invece proprio l'eolico offshore la priorità per la nuova politica energetica tedesca, per la quale saranno disponibili incentivi e finanziamenti per cinque miliardi di Euro.
Secondo il primo ministro della regione di Mecklenburg Vorpommern entro il 2022 tutte le 17 centrali nucleari tedesche dovranno essere chiuse per sempre. La Germania già oggi produce il 17% di energia rinnovabile ed ha deciso unilateralmente di raggiungere il 40% entro il 2020.
In Finlandia vince la Lega
Nella foto c'è Timo Soini, leader del partito dei "Veri Finlandesi" che nelle elezioni politiche del 18 aprile ha conquistato il 19% dei voti. Nel 2007 aveva avuto il 4.1%.
Elezioni tiratissime. Vincono i conservatori del ministro uscente delle finanze Jyrkki Katainen con il 20.1%, poi c'è l'opposizione socialdemocratica con il 19.1%, un decimale appena sopra i "Veri Finlandesi". Il partito centrista della premier uscente Mari Kiviniemi si ferma al 15.8% e si chiama subito fuori dal governo.
I "Veri Finlandesi" hanno criticato pesanremente le iniziative europee di sostegno a Grecia e Irlanda. Anche i socialdemocratici in campagna elettorale hanno assunto un atteggiamento euroscettico. Il vincitore Katainen ha subito ribadito che la Finlandia è "un paese responsabile dell'Unione Europea" e che è disposto a collaborare solo con chi sostiene gli strumenti di difesa dell'Euro. Molti osservatori politici sostengono che la formidabile ascesa dei "Veri Finlandesi" non può escluderli da una coalizione di governo, che secondo la tradizione dovrà essere guidato dal leader del partito di maggioranza, Katainen. Il nuovo parlamento si insedierà il 26 aprile.
Elezioni tiratissime. Vincono i conservatori del ministro uscente delle finanze Jyrkki Katainen con il 20.1%, poi c'è l'opposizione socialdemocratica con il 19.1%, un decimale appena sopra i "Veri Finlandesi". Il partito centrista della premier uscente Mari Kiviniemi si ferma al 15.8% e si chiama subito fuori dal governo.
I "Veri Finlandesi" hanno criticato pesanremente le iniziative europee di sostegno a Grecia e Irlanda. Anche i socialdemocratici in campagna elettorale hanno assunto un atteggiamento euroscettico. Il vincitore Katainen ha subito ribadito che la Finlandia è "un paese responsabile dell'Unione Europea" e che è disposto a collaborare solo con chi sostiene gli strumenti di difesa dell'Euro. Molti osservatori politici sostengono che la formidabile ascesa dei "Veri Finlandesi" non può escluderli da una coalizione di governo, che secondo la tradizione dovrà essere guidato dal leader del partito di maggioranza, Katainen. Il nuovo parlamento si insedierà il 26 aprile.
domenica 17 aprile 2011
Sei mesi, facciamo nove. Poi vediamo
Il gap di otto ore con il Giappone rende difficile la compatibilità mediatica con l'Europa. Le notizie del mattino di Tokyo arrivano quando da noi è passata da poco la mezzanotte, quindi i giornali non possono utilizzarle. Le pubblicano magari la mattina dopo sui loro siti web, ma per quando dovrà essere costruita la prossima edizione cartacea sono già passè, quindi spesso spariscono.
Vedremo se domani i quotidiani riporteranno l'annuncio fatto oggi da TEPCO, il gestore della centrale di Fukushima, di sei-nove mesi di tempo per quello che in gergo si chiama cold shutdown, ovvero neutralizzare un reattore nucleare azzerando le emissioni radioattive. A Fukushima i reattori seriamente danneggiati sono quattro (a Chernobyl era solo uno) e i sistemi illustrati da TEPCO per riportare la situazione sotto controllo sono gli stessi, piuttosto empirici, portati avanti nel mese già passato, nessuna novità. Continuare ad irrorare di acqua i reattori per mantenere basse le temperature, visto che gli impianti di raffreddamento non funzionano. Cercare di asportare le acque fortemente radioattive che sono presenti nei reattori e nei sotterranei, anche se ieri i dati dicevano che il livello dell'acqua, malgrado quella aspirata nei giorni scorsi, continua a salire. Alla fine trovare un sistema per incapsulare i reattori e renderli inoffensivi. Sembra facile. A Chernobyl lo si fece con una maxicolata di cemento, ma qui i reattori sono quattro, le dimensioni molto maggiori, i problemi enormi. La soluzione tecnica più caldeggiata è una sorta di struttura pneumatica che possa inglobare quello che resta dei quattro reattori. Presente i "palloni" che coprono certi impianti sportivi? Qualcosa di simile.
In ogni caso è ormai appurato che le cinquantamila famiglie che vivevano nel raggio di 30 Km dalla centrale non potranno tornare alle loro case prima del periodo di bonifica previsto, cioè sei-nove mesi. In realtà molte di loro non ci torneranno mai. Attualmente i residenti nel raggio di 20 Km dalla centrale non sono autorizzati neppure a ritornare nelle loro case per pochi minuti, per controllare le cose e magari recuperare qualcosa di necessario. La zona è completamente off-limits.
Vedremo se domani i quotidiani riporteranno l'annuncio fatto oggi da TEPCO, il gestore della centrale di Fukushima, di sei-nove mesi di tempo per quello che in gergo si chiama cold shutdown, ovvero neutralizzare un reattore nucleare azzerando le emissioni radioattive. A Fukushima i reattori seriamente danneggiati sono quattro (a Chernobyl era solo uno) e i sistemi illustrati da TEPCO per riportare la situazione sotto controllo sono gli stessi, piuttosto empirici, portati avanti nel mese già passato, nessuna novità. Continuare ad irrorare di acqua i reattori per mantenere basse le temperature, visto che gli impianti di raffreddamento non funzionano. Cercare di asportare le acque fortemente radioattive che sono presenti nei reattori e nei sotterranei, anche se ieri i dati dicevano che il livello dell'acqua, malgrado quella aspirata nei giorni scorsi, continua a salire. Alla fine trovare un sistema per incapsulare i reattori e renderli inoffensivi. Sembra facile. A Chernobyl lo si fece con una maxicolata di cemento, ma qui i reattori sono quattro, le dimensioni molto maggiori, i problemi enormi. La soluzione tecnica più caldeggiata è una sorta di struttura pneumatica che possa inglobare quello che resta dei quattro reattori. Presente i "palloni" che coprono certi impianti sportivi? Qualcosa di simile.
In ogni caso è ormai appurato che le cinquantamila famiglie che vivevano nel raggio di 30 Km dalla centrale non potranno tornare alle loro case prima del periodo di bonifica previsto, cioè sei-nove mesi. In realtà molte di loro non ci torneranno mai. Attualmente i residenti nel raggio di 20 Km dalla centrale non sono autorizzati neppure a ritornare nelle loro case per pochi minuti, per controllare le cose e magari recuperare qualcosa di necessario. La zona è completamente off-limits.
La trasfigurazione di MVB
Solo qualche settimana fa, sul set dello spot TV sul turismo, sembrava quasi una bella donna (foto sotto). La foto sopra invece è di oggi, alla conclusione del primo meeting nazionale del PdL "Al servizio degli Italiani". Anche MVB, come il suo capo, deve avere adottato il look acqua e cerone.
sabato 16 aprile 2011
Plastica dalle piume di pollo
L'aumento del prezzo del petrolio e la minaccia di una riduzione delle scorte hanno convinto l'industria della plastica ad investire nella ricerca di materie prime alternative, a cominciare dagli scarti agricoli e zootecnici. L'università del Nebraska ha avviato sotto la guida del Prof. Yiqi Yang uno studio per produrre termoplastiche utilizzando le penne e le piume dei polli e dei tacchini di allevamento. Solo negli USA ogni anno lo spennamento dei polli produce un milione e mezzo di tonnellate di piume, che finiscono quasi tutte in discarica.
Per trasformarle in plastica le penne vengono lavate e polverizzate. Poi si utilizzano degli additivi chimici per aggregare le molecole di cheratina, la sostanza principale delle penne. Il risultato è una termoplastica resistente all'acqua e alla trazione, prodotta senza combustibili fossili e altamente biodegradabile. Termoplastiche sono il polietilene, il polistirolo, il nylon, il policloruro di vinile, ecc. Materiali che possono essere usati per produrre film e sacchetti ma anche stampati per realizzare oggetti, dalle stoviglie ai mobili.
Per trasformarle in plastica le penne vengono lavate e polverizzate. Poi si utilizzano degli additivi chimici per aggregare le molecole di cheratina, la sostanza principale delle penne. Il risultato è una termoplastica resistente all'acqua e alla trazione, prodotta senza combustibili fossili e altamente biodegradabile. Termoplastiche sono il polietilene, il polistirolo, il nylon, il policloruro di vinile, ecc. Materiali che possono essere usati per produrre film e sacchetti ma anche stampati per realizzare oggetti, dalle stoviglie ai mobili.
La prima non si scorda mai
La Toyota ha annunciato di avere consegnato un milione di Prius negli Stati Uniti e tre milioni di veicoli ibridi nel mondo dal lancio della prima Prius, venduta in Giappone dal 1997 e nel resto del pianeta dal 2000. Da allora è sempre rimasta l'auto ibrida più venduta. E lo è anche in Italia, anche se i numeri sono diversi: 621 Prius immatricolate nel trimestre gennaio-marzo 2011, in totale poco più di undicimila dal 2000.
La commercializzazione di un auto di massa con parziale motorizzazione elettrica aveva a suo tempo provocato reazioni più che scettiche dal mondo dei motori. Oggi i dati certificano che oltre il 97% delle Prius vendute sono ancora in circolazione, segno che le auto ibride sono affidabili almeno quanto quelle tradizionali. Oggi altre tredici case produttrici hanno nel listino dei modelli ibridi. Nessuna italiana, purtroppo.
La Toyota Prius è arrivata alla terza generazione e dal prossimo anno sarà disponibile anche la versione plug-in, quella che si carica con la presa di corrente domestica.
La commercializzazione di un auto di massa con parziale motorizzazione elettrica aveva a suo tempo provocato reazioni più che scettiche dal mondo dei motori. Oggi i dati certificano che oltre il 97% delle Prius vendute sono ancora in circolazione, segno che le auto ibride sono affidabili almeno quanto quelle tradizionali. Oggi altre tredici case produttrici hanno nel listino dei modelli ibridi. Nessuna italiana, purtroppo.
La Toyota Prius è arrivata alla terza generazione e dal prossimo anno sarà disponibile anche la versione plug-in, quella che si carica con la presa di corrente domestica.
venerdì 15 aprile 2011
Fukushima, primi risarcimenti
Nella foto il presidente della TEPCO Masataka Shimizu (centro), si inchina al termine di una conferenza stampa convocata stamattina a Tokyo. Su richiesta del governo giapponese TEPCO, che gestisce la centrale di Fukushima, ha annunciato un primo risarcimento di un milione di Yen (8300€) per le circa cinquantamila famiglie residenti nel raggio di 30 Km dalla centrale.
Sempre in tema di risarcimenti sembrano invece destinati a restare a bocca asciutta i proprietari delle decine di migliaia di veicoli distrutti dallo tsunami. In Giappone infatti una polizza auto standard non prevede la copertura del rischio per calamità naturali come terremoto e tsunami.
Sempre in tema di risarcimenti sembrano invece destinati a restare a bocca asciutta i proprietari delle decine di migliaia di veicoli distrutti dallo tsunami. In Giappone infatti una polizza auto standard non prevede la copertura del rischio per calamità naturali come terremoto e tsunami.
Tanta acqua sempre più radioattiva
L'acqua della centrale nucleare di Fukushima è sempre più contaminata. Le ultime misurazioni nelle fosse di sotto drenaggio hanno rilevato livelli di cesio superiori di 38 volte ai valori della settimana scorsa, passando da 1,4 a 53 becquerel. Anche lo iodio è passato da 72 a 400 becquerel.
Le fosse sono quelle evidenziate in giallo in questo disegno. L'aumento delle radiazioni in queste vasche sotterranee conferma la perdita di liquido dai reattori. Si stima che solo sotto il reattore 2, quello apparentemente più danneggiato, ci siano ventimila tonnellate di acqua fortemente contaminata. L'acqua radioattiva estratta dai sotterranei viene trasferita in dei depositi all'interno della centrale, ma il livello negli edifici non cala in maniera significativa, perche quella asportata (già quasi 700 tonnellate) viene rimpiazzata da quella spruzzata sui reattori per mantenere bassa la temperatura. Un circolo vizioso che sembra impossibile interrompere: la presenza di acqua nei sotterranei degli edifici dei reattori impedisce di ripristinare gli impianti di raffreddamento, ma senza raffreddamento occorre pompare acqua sui reattori per evitare la fusione del combustibile atomico. Come se ne esce?
Le fosse sono quelle evidenziate in giallo in questo disegno. L'aumento delle radiazioni in queste vasche sotterranee conferma la perdita di liquido dai reattori. Si stima che solo sotto il reattore 2, quello apparentemente più danneggiato, ci siano ventimila tonnellate di acqua fortemente contaminata. L'acqua radioattiva estratta dai sotterranei viene trasferita in dei depositi all'interno della centrale, ma il livello negli edifici non cala in maniera significativa, perche quella asportata (già quasi 700 tonnellate) viene rimpiazzata da quella spruzzata sui reattori per mantenere bassa la temperatura. Un circolo vizioso che sembra impossibile interrompere: la presenza di acqua nei sotterranei degli edifici dei reattori impedisce di ripristinare gli impianti di raffreddamento, ma senza raffreddamento occorre pompare acqua sui reattori per evitare la fusione del combustibile atomico. Come se ne esce?
Cantami o divo
Lo scorso fine settimana Rolling Stone ha chiesto ai suoi lettori on line di votare per il migliore lead singer di sempre.
I risultati sono questi:
1. Robert Plant, Led Zeppelin
2. Freddie Mercury, Queen
3. Bono, U2
4. Mick Jagger, Rolling Stones
5. Jim Morrison. Doors
6. Roger Daltrey, Who
7. Eddie Vedder, Pearl Jam
8. John Lennon, Beatles
9. Chris Corner, Soundgarden
10. Kurt Kobain, Nirvana
Le classifiche lasciano sempre il tempo che trovano, si sa. Colpisce comunque che i top ten siano tutti maschi di razza bianca, stagionatissimi, di cui quattro già deceduti. Comunque, anche rispettando i criteri, avrebbero meritano una citazione animali da palco come Peter Gabriel (Genesis), Sting (Police) e Steven Tyler (Aerosmith). E io avrei riservato un posto anche alla signora Grace Slick (Jefferson Airplane, poi Starship). Restano fuori tutti quelli degli ultimi venticinque anni, da Adam Duritz (Counting Crows) a Thom Yorke (Radiohead). Per noi Europei poi ci sono altri local heroes come Jim Kerr (Simple Minds). E comunque io non potrò mai prescindere da Robert Smith (Cure).
I risultati sono questi:
1. Robert Plant, Led Zeppelin
2. Freddie Mercury, Queen
3. Bono, U2
4. Mick Jagger, Rolling Stones
5. Jim Morrison. Doors
6. Roger Daltrey, Who
7. Eddie Vedder, Pearl Jam
8. John Lennon, Beatles
9. Chris Corner, Soundgarden
10. Kurt Kobain, Nirvana
Le classifiche lasciano sempre il tempo che trovano, si sa. Colpisce comunque che i top ten siano tutti maschi di razza bianca, stagionatissimi, di cui quattro già deceduti. Comunque, anche rispettando i criteri, avrebbero meritano una citazione animali da palco come Peter Gabriel (Genesis), Sting (Police) e Steven Tyler (Aerosmith). E io avrei riservato un posto anche alla signora Grace Slick (Jefferson Airplane, poi Starship). Restano fuori tutti quelli degli ultimi venticinque anni, da Adam Duritz (Counting Crows) a Thom Yorke (Radiohead). Per noi Europei poi ci sono altri local heroes come Jim Kerr (Simple Minds). E comunque io non potrò mai prescindere da Robert Smith (Cure).
giovedì 14 aprile 2011
Fukushima inabitabile per 20 anni
Il blog EX-SKF riporta una frase pronunciata dal premier giapponese Kan al suo consulente Kenichi Matsumoto e registrata dal quotidiano Yomiuri (Japanese only, sorry). Kan avrebbe detto che la zona di evacuazione attorno a Fukushima "per un certo periodo non potrà essere abitata. Per dieci, forse venti anni".
La frase di Kan non è piaciuta affatto al governatore di Fukushima Yuhei Sato, che ha definito "incredibile ascoltare un commento del genere in un momento come questo, in cui stamo facendo di tutto per portare le vittime dell'incidente nucleare nelle loro case nel più breve tempo possibile.
Più tardi il primo ministro Naoto Kan ha smentito la dichiarazione riportata da Yomiuri.
La frase di Kan non è piaciuta affatto al governatore di Fukushima Yuhei Sato, che ha definito "incredibile ascoltare un commento del genere in un momento come questo, in cui stamo facendo di tutto per portare le vittime dell'incidente nucleare nelle loro case nel più breve tempo possibile.
Più tardi il primo ministro Naoto Kan ha smentito la dichiarazione riportata da Yomiuri.
Livello 7, la contaminazione aumenta
Il ministero giapponese della salute ha rilevato superamenti dei limiti di radioattività nel pesce e in undici varietà di ortaggi. Il pesce è sempre il konago che ha misurato 12.500 becquerel/Kg di cesio radioattivo, ovvero venticinque volte il limite. E 12.000 becquerel di iodio, sei volte il limite.
Undici ortaggi superano i valori di sicurezza. Tra questi il seri, il prezzemolo giapponese, che ha registrato 1.960 becquerel di cesio, quattro volte il limite.
Undici ortaggi superano i valori di sicurezza. Tra questi il seri, il prezzemolo giapponese, che ha registrato 1.960 becquerel di cesio, quattro volte il limite.
Per non dimenticare
Tu, tu che pensi
Che immagini
Tu che trasformi la realtà in sogno
Esprimi il desiderio di esserci
Di resistere
Tu che hai voglia di dare
Vedi un universo senza argini e confini
Un mondo che crede nel progresso
Tu che ami
Tu, che semplicemente sei
mercoledì 13 aprile 2011
Sempre più radiazioni in mare
Le ultime misurazioni nel mare di Fukushima hanno riportato i valori di contaminazione radioattiva più alti di sempre. A 30 Km ad Est dalla centrale sono stati registrati 88.5 becquerel, contro un limite massimo di 40. Anche i livelli di cesio sono i più alti di sempre, ma ancora sotto i limiti.
La TEPCO da parte sua ha confermato la notizia allarmante che a 15 Km dalla centrale i livelli di iodio sono ventitre volte i limiti di legge.
La TEPCO da parte sua ha confermato la notizia allarmante che a 15 Km dalla centrale i livelli di iodio sono ventitre volte i limiti di legge.
Tokyo Disneyland riapre
Venerdì 15 aprile il parco divertimenti di Tokyo Disneyland riaprirà i battenti. La struttura è chiusa dall'11 marzo a causa dei black out elettrici. Il ritorno alla normale erogazione ha convinto Oriental Land, la società che gestisce il parco, alla riapertura, che coincide con la data di inaugurazione del 1983. Tuttavia Tokyo Disneyland chiuderà alle 18 anziché alle 22 per risparmiare energia. Secondo gli analisti ogni giorno di chiusura è costato un miliardo di yen di ricavi, più di otto milioni di Euro. Fino al 14 maggio Oriental Land donerà alle vittime del disastro 300 yen (2.50 €) per ogni visitatore.
Vietato toccare Report
Domenica scorsa Report ha dedicato il servizio principale al web. Una specie di minestrone tra facebook e wikileaks, che ai frequentatori della rete ha dato l'idea di una sintesi confusa e generica, piuttosto superficiale.
Inevitabile che su internet si sia parlato molto, e generalmente male, del servizio. Riassumo le critiche nel post di Vittorio Zambardino. Oggi sul sito del programma l'autrice Stefania Rimini ha pubblicato una nota piccatissima.
Interessante notare come il giornalismo di inchiesta non tolleri di essere messo sotto inchiesta.
Inevitabile che su internet si sia parlato molto, e generalmente male, del servizio. Riassumo le critiche nel post di Vittorio Zambardino. Oggi sul sito del programma l'autrice Stefania Rimini ha pubblicato una nota piccatissima.
Interessante notare come il giornalismo di inchiesta non tolleri di essere messo sotto inchiesta.
martedì 12 aprile 2011
Per non dimenticare
Questo era l'11 marzo scorso il titolo nella homepage del Forum Nucleare Italiano, finanziato dalle multinazionali dell'atomo e diretto da C. Testa.
Il livello 7 rianima la stampa italiana
La gravissima crisi nucleare di Fukushima stava scivolando nelle notiziole internazionali dei giornali e dei TG italiani. Dietro a prescrizione breve, processi milanesi, migranti, campionato di calcio, prezzo della benzina, formula 1, Libia e varie altre cose.
Poi stamattina in Giappone, quando in Italia era appena passata la mezzanotte, l'annuncio dell'upgrade del livello di rischio. Troppo tardi per i giornali italiani ma non per Sostenibilitalia, che ha postato alle 01:30. Stamattina sui siti dei maggiori quotidiani Fukushima torna nei titoli, come se nelle ultime ore fosse successo qualcosa di imprevisto, come se la situazione si fosse improvvisamente aggravata. Non è così, purtroppo. La decisione dell'agenzia nucleare giapponese è basata sull'analisi dell'evoluzione della crisi alla centrale, o meglio sulla sua permanenza. Certo, Fukushima non è Chernobyl. In Ucraina 29 persone morirono per avere assorbito una quantita estrema di acute radiazioni, in Giappone invece l'inquinamento atomico non ha avuto un picco così virulento, o forse le immediate misure di evacuazione sono state provvidenziali. Ma la certificazione del raggiunto livello 7 significa "diffusi effetti sulla salute e sull'ambiente".
Secondo le analisi la centrale di Fukushima continua a rilasciare iodio e cesio. I calcoli dicono che la quantità già fuoriuscita è di 630mila terabecquerel. Un terabecquerel vale mille miliardi di becquerel. Sono numeri enormi, quantità che renderanno impraticabili per decenni centinaia di Km quadrati di territorio.
Le polemiche sono già scatenate. L'agenzia nucleare è sotto accusa per avere sottovalutato la gravità dell'incidente e per avere ritardato l'annuncio del raggiunto livello 7. Ambedue le accuse vengono rigettate. La Cina, da preoccupato vicino di casa, chiede formalmente al Giappone di comunicare le informazioni sulla crisi nucleare con "tempestività, precisione e completezza". Scommetto che presto la Corea del Sud farà altrettanto. La TEPCO, che gestisce la centrale, ha presentato ancora una volta le sue scuse.
E' passato solo un mese. Per i tempi di recupero dalle contaminazioni nucleari è pari a meno di un secondo.
Poi stamattina in Giappone, quando in Italia era appena passata la mezzanotte, l'annuncio dell'upgrade del livello di rischio. Troppo tardi per i giornali italiani ma non per Sostenibilitalia, che ha postato alle 01:30. Stamattina sui siti dei maggiori quotidiani Fukushima torna nei titoli, come se nelle ultime ore fosse successo qualcosa di imprevisto, come se la situazione si fosse improvvisamente aggravata. Non è così, purtroppo. La decisione dell'agenzia nucleare giapponese è basata sull'analisi dell'evoluzione della crisi alla centrale, o meglio sulla sua permanenza. Certo, Fukushima non è Chernobyl. In Ucraina 29 persone morirono per avere assorbito una quantita estrema di acute radiazioni, in Giappone invece l'inquinamento atomico non ha avuto un picco così virulento, o forse le immediate misure di evacuazione sono state provvidenziali. Ma la certificazione del raggiunto livello 7 significa "diffusi effetti sulla salute e sull'ambiente".
Secondo le analisi la centrale di Fukushima continua a rilasciare iodio e cesio. I calcoli dicono che la quantità già fuoriuscita è di 630mila terabecquerel. Un terabecquerel vale mille miliardi di becquerel. Sono numeri enormi, quantità che renderanno impraticabili per decenni centinaia di Km quadrati di territorio.
Le polemiche sono già scatenate. L'agenzia nucleare è sotto accusa per avere sottovalutato la gravità dell'incidente e per avere ritardato l'annuncio del raggiunto livello 7. Ambedue le accuse vengono rigettate. La Cina, da preoccupato vicino di casa, chiede formalmente al Giappone di comunicare le informazioni sulla crisi nucleare con "tempestività, precisione e completezza". Scommetto che presto la Corea del Sud farà altrettanto. La TEPCO, che gestisce la centrale, ha presentato ancora una volta le sue scuse.
E' passato solo un mese. Per i tempi di recupero dalle contaminazioni nucleari è pari a meno di un secondo.
Fukushima, livello 7
Esattamente un mese dopo l'incidente alla centrale nucleare di Fukushima la Agenzia per la Sicurezza Nucleare del Giappone ha annunciato la decisione di elevare da 5 a 7 il livello di gravità dell'evento. Così Fukushima raggiunge Chernobyl (1986) nella tetra graduatoria dei peggiori disastri nucleari civili della storia.
Il ranking viene calcolato sulla base della quantità di materiale radioattivo diffuso nell'ambiente. Secondo i calcoli dell'agenzia i reattori danneggiati di Fukushima hanno rilasciato diecimila terabecquel di iodio 131. Un terabecquel equivale a mille miliardi di becquelel. Secondo il presidente dell'agenzia Haruki Madarame questa quantità è stata prodotta per molte ore. Gli stessi calcoli direbbero che attualmente le emissioni sono scese a meno di un terabecquerel per ora. La proiezione sul territorio indica che il limite annuo di 1 millisievert è stato superato in un'area che arriva a 60 Km a Nord Ovest e 40 Km a Sud Ovest della centrale.
Il ranking viene calcolato sulla base della quantità di materiale radioattivo diffuso nell'ambiente. Secondo i calcoli dell'agenzia i reattori danneggiati di Fukushima hanno rilasciato diecimila terabecquel di iodio 131. Un terabecquel equivale a mille miliardi di becquelel. Secondo il presidente dell'agenzia Haruki Madarame questa quantità è stata prodotta per molte ore. Gli stessi calcoli direbbero che attualmente le emissioni sono scese a meno di un terabecquerel per ora. La proiezione sul territorio indica che il limite annuo di 1 millisievert è stato superato in un'area che arriva a 60 Km a Nord Ovest e 40 Km a Sud Ovest della centrale.
lunedì 11 aprile 2011
Prestigio internazionale
All'uscita dal tribunale di Milano Berlù ha fatto un comizio per i sostenitori. Dopo le rituali sparate su processi e magistrati tra le altre cose sul caso Ruby ha detto: "Sono sempre cortesissimo e ho chiesto un'informazione preoccupato per una situazione che poteva dar luogo ad un incidente diplomatico. Ho dato dei soldi a Ruby perché non si prostituisse."
La stampa internazionale ha gradito: New York Post, Financial Times, Euronews, Deutsche Welle, CNN, Al-Jazeera...
La stampa internazionale ha gradito: New York Post, Financial Times, Euronews, Deutsche Welle, CNN, Al-Jazeera...
domenica 10 aprile 2011
Concert for Japan
Ieri a New York la Japan Society ha organizzato un concerto di beneficienza, con il 100% del ricavato devoluto alle vittime della tragedia giapponese. L'evento si è sviluppato in dodici ore, dalle undici di mattina alle undici di sera. Nel programma molti workshop ed eventi legati alla cultura tradizionale giapponese. Ma anche performance di Ryuichi Sakamoto, Philip Glass e Hal Willner, Lou Reed, Laurie Anderson e John Zorn, Bill Laswell.
Dopo Kyoto, cosa?
La settimana di climate talks ONU di Bangkok si è conclusa senza memorabili progressi. Le 178 delegazioni nazionali che hanno partecipato non si sono spostate in modo determinante dalle posizioni di Cancun. Al centro resta la questione fondamentale del protocollo di Kyoto, che scade il prossimo anno. I paesi in via di sviluppo, a partire da Cina e India, ne chiedono il prolungamento, con un secondo periodo di impegni dei paesi sviluppati per la riduzione delle emissioni di CO2. Ma Russia, Canada e Giappone non vogliono sentire parlare di una Kyoto 2, così come gli Stati Uniti che il protocollo non lo hanno mai sottoscritto. L'Uninoe Europea ha dichiarato la sua disponibilità ad una estensione di Kyoto, ma solo se condivisa con gli altri paesi sviluppati.
Il quadro ancora piuttosto confuso non ha impedito alla segretaria UNFCCC Cristiana Figueres di concludere i lavori con una dichiarazione ottimista in cui sottolinea come "nessun paese è fondamentalmente contrario ad un estensione di Kyoto. Se poi intende o meno farne parte è un'altra questione, ma comunque nessuno si oppone". Sarà. Ne riparleranno tra due mesi a Bonn.
Il quadro ancora piuttosto confuso non ha impedito alla segretaria UNFCCC Cristiana Figueres di concludere i lavori con una dichiarazione ottimista in cui sottolinea come "nessun paese è fondamentalmente contrario ad un estensione di Kyoto. Se poi intende o meno farne parte è un'altra questione, ma comunque nessuno si oppone". Sarà. Ne riparleranno tra due mesi a Bonn.
Iscriviti a:
Post (Atom)